venerdì 15 dicembre 2017

BOLDRINI E GRASSO, DUE FIGURE ISTITUZIONALI CONTROVERSE

Questa legislatura verrà ricordata anche per i comportamenti e le azioni particolari della seconda e terza carica dello Stato, occupate rispettivamente da Pietro Grasso e Laura Boldrini.
Entrambi hanno avuto atteggiamenti discutibili in aula e applicato il "canguro" e la "ghigliottina" (questa prevista però solo a Montecitorio).
Seppur legittime (vedi definizioni di questi termini consultando il sito seguente: www.giornalettismo.com/archives/1574121/higliottina-la-tagliola-e-il-canguro) i loro illustri predecessori hanno fatto ricorso rare volte a queste misure drastiche perché possono (se ripetute) rischiare di mettere a rischio l'iter democratico delle votazioni in ambo le camere.
Altra cosa che li accomuna è il cambio di casacca in corso di legislatura.
Laura Boldrini eletta nel SEL, ha aderito al Gruppo Misto (i parlamentari che non sono né carne né pesce e votano un po' di qua e un po' di là) e dal 22 dicembre prossimo aderirà ufficialmente a "Liberi e Uguali".
Tre cambi di casacca in una sola legislatura saranno un primato assoluto, perché mai nessuno è arrivato a tanto sedendo alla Presidenza della Camera.
Pietro Grasso invece ha realizzato un'impresa unica nella storia repubblicana, in quanto eletto nelle file del Partito Democratico, lo ha lasciato di recente per fondare e diventare leader di una compagine politica nuova, "Liberi e Uguali", apparentemente antagonista del partito ancora dominato dai renziani.
Non era mai accaduta una cosa del genere nella Storia ultracentenaria del nostro paese, ovvero che la seconda figura istituzionale dello Stato fondasse e si mettesse a capo di un nuovo partito nel corso della legislatura!
La cosa appare ancor più grave per il fatto che il Presidente del Senato può sostituire in certi casi previsti dalla Costituzione perfino il Presidente della Repubblica, la prima carica istituzionale.
Come non era mai successo che entrambe queste cariche dello Stato entrassero di botto durante la legislatura in una nuova compagine politica opposta al maggior partito di governo.
Andando al passato, era accaduto che Fini (quando ricopriva la terza carica dello Stato) dopo aver lasciato il PDL, fondasse la formazione "Futuro e Libertà", compagine di Destra che però non ha mai veramente sfondato.
Mentre nel caso di Grasso, la formazione di cui è ormai saldamente alla guida è un raggruppamento di ben tre forze politiche (MDP, SI e Possibile) che hanno (per il momento) una rappresentanza parlamentare ben più ampia rispetto a quanta ne abbia mai avuto "Futuro e Libertà".
Ci sono stati altri cambi di partito in relazione a personaggi che hanno occupato queste cariche istituzionali, ma si era sempre trattato di un passaggio da una formazione ad un'altra che cambiava nome e simbolo, ma assicurava la continuità della precedente: PDS-DS (Violante), CCD-Unione di Centro (Casini), La Margherita-PD (Marini), ecc...
La discesa in campo di Grasso mette ovviamente in discussione l'imparzialità del suo ruolo istituzionale, perché ora è un leader di Partito. 
E' come se ad occupare la sua carica ci fosse un Salvini o un Berlusconi e questo aspetto non è quindi una garanzia a riguardo.
Laura Boldrini invece, pur non avendo fondato alcun partito, si è esposta più volte su vari argomenti specie nei social e in convegni pubblici che hanno fomentato una scia impressionante di polemiche e messo in seria discussione la sua capacità di rimanere imparziale nella gestione dei lavori parlamentari.
Quindi, anche se in modo diverso, questo elemento la accomuna alla scelta di Grasso.
In conclusione, mai come in questa legislatura, i rappresentanti di due delle massime cariche dello Stato hanno travisato il loro ruolo istituzionale (che dovrebbe cercare di essere sempre super partes) e dimostrato una notevole carenza comportamentale nel mantenersi discreti rispetto ai grandi temi del momento, proprio come hanno sempre cercato di fare i loro predecessori.
Sarebbe stato preferibile nel caso di Grasso che avesse dato le dimissioni anziché creare questa incongruenza manifesta a livello istituzionale e che Boldrini avesse mantenuto un profilo più basso e non così esposto.
Si spera (anche se ci credo poco vista la superficialità e la mediocrità di gran parte della classe politica italiana attuale) che nel corso della prossima legislatura vengano nominate personalità in grado effettivamente di ricoprire tali incarichi garantendo la maggior imparzialità possibile, perché se è vero che le elezioni sono importanti, altrettanto dovrebbero esserle certe figure che hanno il compito non facile di gestire democraticamente il dibattito parlamentare evitando il rischio di poterlo influenzare (sia direttamente che indirettamente) con scelte di carattere personale che nulla hanno a che vedere con la natura stessa di tale incarico.

Yvan Rettore




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