martedì 21 febbraio 2023

NON ESISTONO I NEGAZIONISTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI MA SOLTANTO COLORO CHE NON NE RICONOSCONO LE ORIGINI ANTROPICHE



Non si negano i cambiamenti climatici, ma viene soltanto affermato che non sono antropici in quanto si tratta di fenomeni del tutto normali e ricorrenti nella Storia del nostro pianeta. 
Poi le evidenze scientifiche non vengono definite sulla base di quanto riferiscono la maggior parte degli scienziati ma unicamente sulla base di fatti, di osservazioni e di confronti tra specialisti che sono mossi dal dubbio e dalla ricerca costante di chiarezza sui fenomeni studiati. 
Affermare che il 97% degli scienziati è d'accordo sulle origini antropiche dei cambiamenti climatici è un falso ampiamente dimostrato, perché in realtà soltanto un terzo di loro si è trovato concorde con tale posizione. 
Si è giunti a quel numero fantasioso facendo passare il silenzio espresso sull'argomento dalla percentuale restante come se fosse stata la manifestazione di una posizione favorevole alle origini antropiche dei cambiamenti climatici. 
In pratica è stato applicato il famoso detto "Chi tace, acconsente" per far credere all'umanità intera che vi fosse una quasi unanimità su questo tema, quando invece non è affatto così. 
Anzi! 
Ormai si sta appurando che le variazioni delle temperature terrestri non sono affatto collegate all'aumento del CO2, le cui influenze antropiche sono assolutamente irrisorie ed ininfluenti perché alla base di tale incremento vi sono mutamenti dell'irraggiamento solare, la degassificazione degli Oceani e le attività del magma che hanno comportato (guarda caso) perfino un aumento in questi ultimi anni della superficie terrestre di circa il 3% (alla faccia di coloro che spacciano per buona la teoria fasulla dell'innalzamento del livello dei mari).

Yvan Rettore 



venerdì 17 febbraio 2023

VIVERE NON E' LAVORARE, CONSUMARE E DORMIRE!

 Il modo dominante di concepire l'esistenza in Occidente è distruttivo e sarebbe ora di superarlo definitivamente.

Infatti, non è ammissibile che si assegni alla vita di ogni individuo un'utilità (stabilita da un gruppo ristretto di persone) fondata soltanto su cosa si è in grado di produrre e su cosa si deve consumare.
La vita umana non può misurarsi su un misero principio di utilità perché è ben altro, anzi molto, molto altro!
Vivere dovrebbe anche essere un periodo meraviglioso da dedicare soprattutto all'amore, ad una sana pigrizia, alla creatività in ogni sua forma, alla solidarietà nei confronti del prossimo tanto da relegare il lavoro e il consumo ad attività corrispondenti a frazioni limitate (o comunque non invasive e logoranti) del proprio vissuto quotidiano.
In parole povere porre le basi di una società veramente umana e autenticamente sostenibile partendo da se stessi e non in funzione di cosa ci impongono autorità oppressive che non hanno di certo a cuore la nostra serenità e ancor meno la nostra felicità.

Yvan Rettore
Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, fiore e il seguente testo ""Non cerca cercaredi comprendere la vita. Vivila." Osho"
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sabato 11 febbraio 2023

PUTIN, UN LEADER SUI GENERIS

Putin è un leader che si è formato interamente nel secolo scorso e si vede rispetto ai suoi colleghi occidentali che sono estremamente scadenti quanto inconcludenti. 

La differenza rispetto a loro però penso sia dovuta al fatto che Putin è cresciuto durante il regime sovietico e si è formato all'interno del KGB. 

In quegli ambiti ha imparato il valore della russianità e delle azioni che devono essere intraprese per salvaguardare gli interessi del proprio Paese, senza scendere a squallidi compromessi ma adoperandosi unicamente per mantenere in essere la posizione di vertice della Russia a livello internazionale. 

Tutte qualità e finalità che sicuramente non aveva Yeltsin, ubriacone noto per la sua capacità di tradire il prossimo e per la sua incapacità cronica di gestire la Russia in modo tale da mantenerla integra come potenza nonostante il crollo dell'URSS. 

La differenza di quest'ultimo con Putin rimane abissale e per fortuna che la Russia è tornata a ripercorrere un suo cammino indipendente dall'Occidente, perché altrimenti il futuro del mondo che si prefigurerebbe sarebbe sicuramente più fosco rispetto a quello attuale. 

Detto questo, è ovvio che diverse azioni di Putin rimangono condannabili e che la difesa dei diritti umani non appaia certo fra le sue priorità, ma rimane innegabile che il ritorno della Russia fra le maggiori potenze del pianeta potrà finalmente costituire le fondamenta di in un mondo multipolare e non più bipolare o unipolare come invece era nei piani di Washington. 

E questo non può non essere visto come un bene per l'insieme del genere umano.


Yvan Rettore






NON C'E' BISOGNO DI STARE BENE PSICOLOGICAMENTE PER FARE UN PERCORSO SENSORIALE...ANZI!

 Vorrei precisare che per fare i percorsi sensoriali non è affatto necessario stare bene interiormente ed essere in uno stato perenne di serenità acquisita.

Essendo forti momenti di crescita e di evoluzione interiore possono essere l'occasione proprio per coloro che stanno vivendo un periodo difficile della loro esistenza di compiere un passo importante e decisivo verso una ritrovata serenità e il raggiungimento di uno stato di equilibrio che consenta loro di emanciparsi ulteriormente sia nei confronti di sé stessi che nei rapporti con gli altri.
Ho avuto la fortuna, nonché il privilegio di dare un forte contributo a diverse persone che attraverso l'esperienza dei percorsi sensoriali (e in alcuni casi del bondage sensoriale) sono riuscite a superare e a ritrovare luce e positività nel difficile percorso della vita.
Quindi, se qualcuno aspetta di trovare una situazione psicologica ideale per poter essere in grado di vivere un giorno tali percorsi di crescita e di emancipazione personale, sbaglia fortemente e rischia di non farli mai perché in realtà sta presentando una scusa nei confronti di sé stesso per non sperimentarli su sé stesso.
E agendo in tal modo si rischia di sprecare un'occasione straordinaria di evoluzione del proprio essere e di superamento di limiti e paure indotte che possono impedire ad un soggetto di vivere l'esistenza oltre la percezione sensoriale ed emotiva e nella scoperta autentica e valorizzazione profonda di una sfera individuale che va ben oltre il nostro sentire quotidiano.
Yvan Rettore



giovedì 9 febbraio 2023

UNA NORMA APPROVATA DAL PARLAMENTO EUROPEO NON E' AUTOMATICAMENTE APPLICABILE NEGLI STATI MEMBRI

 In questi giorni si è fatto un gran parlare nella stampa nostrana sul tema delle case green, dando praticamente per scontato che quanto verrà approvato dal Parlamento europeo nel merito sarà automaticamente applicabile a tutti gli Stati della UE.

In realtà non è affatto così.
Affinché una norma approvata da quest'organo entri effettivamente in vigore, bisogna che necessiti dell'approvazione anche del Consiglio dell'UE.
Le competenze del Consiglio sono le seguenti:
- Negozia e adotta le leggi dell'UE, assieme al Parlamento europeo basandosi sulle proposte della Commissione europea
- Coordina le politiche dei paesi dell'UE
- Elabora la politica estera e di sicurezza dell'UE sulla base degli orientamenti del Consiglio europeo
- Firma accordi tra l'UE e altri paesi o organizzazioni internazionali
- Approva il bilancio annuale dell'UE insieme al Parlamento europeo.
Il Consiglio dell'UE non ha membri permanenti, ma si riunisce in dieci diverse formazioni, ognuna delle quali corrisponde al settore di cui si discute. A seconda della formazione, ogni paese invia i ministri competenti.
Per esempio, al Consiglio "Affari economici e finanziari" (Consiglio "Ecofin") , partecipano i ministri delle Finanze di ciascun paese.
Come funziona il Consiglio?
- I ministri dell'UE si riuniscono in seduta pubblica quando discutono o votano progetti di atti legislativi.
- Le decisioni vengono di norma adottate a maggioranza qualificata, ossia dal 55% dei paesi (almeno 15 Stati membri sugli attuali 27) che rappresentino almeno il 65% della popolazione totale dell'UE.
- È possibile seguire le sessioni pubbliche del Consiglio in diretta in tutte le lingue dell'UE. Quando una riunione del Consiglio è pubblica lo sono anche i verbali e le votazioni.
- Per bloccare una decisione, occorrono almeno 4 paesi (che rappresentino almeno il 35% della popolazione totale dell'UE).
Eccezione - materie delicate come la politica estera o la fiscalità richiedono l'unanimità (tutti i paesi a favore).
Per le questioni procedurali e amministrative è richiesta la maggioranza semplice.
Detto questo, si può capire che una norma approvata in sede parlamentare non riesca ad essere sempre e comunque approvata dal Consiglio dell'UE.
Ma anche nel caso che ciò accada, resta il nodo delle norme applicative che ogni Stato membro deve introdurre nella propria legislazione interna affinché possano entrare effettivamente in vigore.
E in questa fase, possono essere molteplici i ritardi, le anomalie e le violazioni degli Stati membri, tanto è vero che l'Italia è da sempre in testa per mancata applicazione o applicazione parziale delle norme europee (vedi giurisprudenza della Corte Europea di Giustizia).
Possono poi esservi ricorsi interni ad un Paese per violazioni della Costituzione che possono ritardare ulteriormente l'entrata in vigore di una norma europea.
E la cosa può prendere anni.
Quindi, quando sentite al TG o leggete sui giornali che il Parlamento approva una norma, evitate di farvi prendere dal panico pensando che automaticamente sarà legge anche in Italia, perché nei fatti non è mai così e in molteplici casi non lo diventa mai o comunque non nella sua forma originaria.

Yvan Rettore



mercoledì 1 febbraio 2023

LE TV COMMERCIALI STANNO UCCIDENDO LA TELEVISIONE

Le TV commerciali sono sempre state dipendenti dai clienti che pagano la pubblicità che trasmettono. 

Ciò che conta più di tutto nelle trasmissioni che diffondono è la ricerca costante dell'audience (che consente agli sponsor di avere una garanzia diffusa di visibilità dei loro prodotti e/o servizi) perché se non ci riescono rischiano di perdere il sostegno finanziario di quei clienti che le usano per farsi pubblicità. 

Quindi la qualità dei programmi, i contenuti e la verità di ciò che viene propinato dai loro canali appaiono secondari rispetto a questo aspetto fondamentale per la loro stessa sopravvivenza. 

Non è un caso infatti che la provocazione ad oltranza, il trash, il lavare i panni sporchi in pubblico, la disinformazione e la mediocrità come valore base per qualsiasi conduttore (salvo qualche rarissima eccezione) regnino sovrani in quelle emittenti. 

Di conseguenza, pur di mantenere alti o incrementare i dati di ascolto, è meglio dire una bugia che la verità, è preferibile diffondere uno scandalo in diretta che garantire il rispetto dovuto alla privacy delle persone coinvolte, è prioritario alimentare i litigi e gli scontri verbali e diffondere soltanto i dogmi del neoliberismo e della propaganda yankee evitando di dare troppo spazio (che si riconosce unicamente per dare una parvenza di pluralismo di facciata ma non di sostanza) a chi li mette in discussione. 

Risultato: una TV generalista alla quale si è purtroppo accodata integralmente da tempo anche la TV di Stato (già lottizzata dai partiti) che risulta di uno squallore impressionante e che è incapace di rinnovarsi e di proporre programmi davvero interessanti e divertenti perché limitata dagli stessi elementi che la mantengono in vita, ovvero la pubblicità e gli sponsor. 

Non è un caso che sempre meno gente guardi la TV e/o non segua più programmi che ormai sono un vero e proprio insulto all'intelligenza.


Yvan Rettore