domenica 30 agosto 2020

PERCHE' DIRO' NO AL REFERENDUM SULLA RIDUZIONE DEL NUMERO DI PARLAMENTARI

Dirò no perché in particolare al Senato la riduzione degli eletti sarebbe tale da rendere praticamente non rappresentate le regioni meno popolose del Paese continuando a pensare questa camera unicamente in funzione di una rappresentanza politica e non territoriale (Senato delle regioni).

Le circoscrizioni elettorali diventando più grandi, le campagne elettorali risulterebbero più onerose ed escluderebbero forze politiche più piccole e/o emergenti.
Favorirebbero la crescita poi di un forte astensionismo perché quelle con meno abitanti verrebbero di fatto ridotte in termini di rappresentanza e quindi il voto di queste realtà varrebbe poco a livello nazionale.
Questo sistema nel complesso favorirebbe i grandi partiti che anche in Parlamento avrebbero tendenza ad estendere il proprio carattere oligarchico e consociativo non dovendo fare i conti con forze politiche emergenti in grado di scardinarlo o comunque ridurlo.
Per quanto mi riguarda le riforme dovrebbero orientarsi piuttosto su una riduzione degli oneri correnti di mantenimento delle due camere (oltre che degli stipendi dei parlamentari stessi), sulla introduzione del vincolo di mandato (per mettere fine al fenomeno dei cambicasacca), sulla non eleggibilità per oltre due mandati (al fine di favorire un rinnovo della classe dirigente), sulla eliminazione di qualsiasi soglia di sbarramento (al fine di consentire a forze politiche emergenti di entrare in Parlamento in quanto impedirglielo è di fatto una violazione della Costituzione), sulla cancellazione della facoltà di nominare dei senatori a vita (esistono già fior di riconoscimenti ufficiali per premiare grandi personalità senza doverci anche accollare oneri ingenti per mantenerli a vita!) e l'approvazione del progetto di Legge sulla responsabilità politica (presentato nel 1997 dal Partito Umanista) circa l'introduzione di strumenti di controllo effettivo (con eventuali sanzioni) dell'eletto (nella sua funzione di parlamentare) da mettere a disposizione degli elettori. 
Detto questo, il problema centrale del nostro Parlamento consiste nella qualità scadente degli eletti e quindi sarebbe il caso di cominciare a pensare a porre delle soluzioni concrete per risolvere questa questione che sta diventando sempre più pesante per il Paese e ne compromette seriamente la crescita civile e sociale.


Yvan Rettore




sabato 29 agosto 2020

PERCHE' DOVREI VOTARTI?

 Veglie, comune di 13.800 abitanti.

5 liste civiche e una di partito per le prossime elezioni amministrative del 20 e 21 settembre prossimi.
5 candidati sindaci, di cui 2 ex sindaci e 2 ex consiglieri comunali.
5 candidati sindaci, di cui 3 dipendenti dello Stato, 1 pensionato e 1 lavoratore dipendente.
In tutto 82 candidati per coprire 16 consiglieri comunali.
Questi alcuni numeri relativi a questa tornata elettorale.
In questi giorni è partita l'ubriacatura mediatica e virtuale (specie sui social) di propaganda operata dai candidati: con tanto di foto (spesso ritoccate) in bella vista, slogan a gogo e tutto ciò che può servire per avere visibilità presso un elettorato in gran parte stanco e disilluso.
Detto questo, c''è una domanda che sorge spontanea e che andrebbe posta ad ogni singolo candidato in lizza:
"Perché dovrei votarti?"
Non è una domanda di poco conto, anzi è la domanda fondamentale a cui ogni candidato dovrebbe dare una risposta convincente ed esauriente.
Solo che nella democrazia moderna ormai questo quesito viene evitato perché il più delle volte il suo destinatario avrebbe seri problemi a rispondere e potrebbe farlo nei seguenti modi:
  • per il bene di Veglie. Vabbé....tutti lo dicono. Bisogna vedere quanti lo pensano davvero e poi non sarebbe forse il caso di definirlo questo "bene" ormai così inflazionato?
  • perché sono una persona onesta. Beh....nessun pregiudicato può presentarsi alle elezioni quindi....
  • perché sono sposato e ho una bellissima famiglia. E allora se una persona è single o non ha famiglia varrebbe meno?
  • perché ho una formazione con tanto di laurea con menzione di 110 e lode. Quindi il fatto di avere un titolo conferisce automaticamente a qualcuno di essere intelligente e di saper amministrare la cosa pubblica?
  • perché ho una bella presenza. Forse chi lo pensa davvero dovrebbe pensare a fare l'attore o l'attrice anziché buttarsi in politica
  • perché so scrivere e parlare bene. Puoi parlare e scrivere bene finché vuoi, ma se non tratti di contenuti tutte le parole pronunciate e scritte in un Italiano perfetto rischiano di suonare vuote
  • perché ho una autorevole esperienza professionale. Nel merito è sicuramente un pregio ma non sempre chi ce l'ha dimostra di avere capacità nel fare politica
  • perché abbiamo un ottimo programma elettorale. Definirlo tale spetta comunque ai cittadini e poi è così sicuro che lo sia davvero?
  • perché sono già stato consigliere comunale. Se lo è stato è che nessun cittadino se ne è accorto significa che ha preso tale incarico come quello tipico di un funzionario che si accontenta solo di votare ad ogni consiglio comunale e non fa nient'altro come attività politica
  • perché sono già stato assessore o sindaco. Risposta analoga a quella precedente che però bisognerebbe valutare ulteriormente sulla base di quanto effettivamente realizzato e come. Ovvero è stato davvero all'altezza del proprio operato?

Queste sono soltanto alcune delle risposte possibili e che dimostrano quanto la politica ormai sia un termine svuotato di gran parte del suo significato.
Al di fuori dei membri del Consiglio comunale che si stanno ripresentando a queste elezioni e di pochi altri candidati, c'è da chiedersi quali attività politiche abbiano fatto la maggior parte di coloro che si stanno presentando a questa tornata elettorale.
Dico questo perché oggi va di moda l'elettoralismo, una tendenza dominante che considera che fare politica si riduce unicamente nel presentarsi alle elezioni, mentre questa fase dovrebbe essere il punto di arrivo di impegni e azioni concrete profuse negli anni precedenti nella difesa dei diritti civili, della giustizia sociale, dell'ambiente e più in generale del benessere della propria comunità.
E' il biglietto da visita che ti rende credibile di fronte ai cittadini quando avanzi proposte e che fa di te un politico vero e genuino che non si sognerebbe mai di stendere un programma politico approssimativo né di costituire una lista all'ultimo momento.
Questo perché un politico autentico ha un progetto politico antecedente alle elezioni che lo guida nelle sue azioni e fa capire ai cittadini quale è la sua visione di paese ancor prima di scendere in campo per presentarsi alle elezioni.
Quanti candidati alle prossime elezioni comunali potrebbero davvero fornire tale risposta?!

Yvan Rettore



lunedì 24 agosto 2020

ELEZIONI COMUNALI 2020: PROGRAMMI ELETTORALI APPROSSIMATIVI E SUPERFICIALI

 Da una prima lettura dei programmi elettorali appare lampante l'assenza di una vera classe politica a Veglie.Perché dico questo?Non certo per superiorità ma per l'evidenza dei contenuti presentati.

Al di là del fatto che nessuna delle forze in campo ha dimostrato di avere un progetto politico (cosa ben diversa rispetto ad un programma elettorale), permane un approccio limitato ed approssimativo circa le vere necessità del paese.
Nessuna sorpresa dato che si tratta prevalentemente di liste civiche sorte nel giro di un paio di mesi (se non di alcune settimane) e quindi comprendenti individui di vari orientamenti politici.
Tuttavia questo elemento rimane un difetto di non poco conto circa l'effettiva competenza e riuscita nel gestire in modo costruttivo e coerente una località con forte declino come purtroppo è Veglie.

Mi permetto quindi di fare alcune considerazioni:

  • Innovazioni. Quando si intende proporre delle innovazioni bisogna farlo in modo conciso e non parziale perché altrimenti sembra che siano buttate lì unicamente come slogan elettorali. E' quindi inutile parlare di "Bilancio partecipativo" o di "Finanza di progetto" se non si indicano quali tipologie si intendono concretamente applicare.
  • Accertamenti. Quando si elabora un programma elettorale è utile verificare se quanto si propone non sia già previsto dalla normativa corrente (ad esempio a livello ambientale) e/o non sia limitato unicamente a sfere di iniziativa privata (ad esempio nel commercio di beni consumi) in cui l'operatività del comune rimane limitata in quanto deve rispettare determinate libertà d'azione (ad esempio la libertà di commercio).
  • Interventi di gestione corrente. Non bisogna confondere gli interventi di gestione corrente con quelli invece che rientrano nelle scelte di una amministrazione comunale.
  • Debiti del comune. Il comune di Veglie ha ben 6.000.000 di Euro di debiti e in ogni esercizio annuo deve accantonare per l'ammortamento di tale importo una somma di oltre 700.000 Euro. Dico questo perché vi sono programmi con una miriade di proposte ma che non tengono conto di questo aspetto fondamentale e quindi sono state messe lì senza una previsione preventiva di costo. Per non parlare in alcuni casi di tempistiche che andrebbero ben oltre il prossimo mandato. A quel punto sono soltanto slogan e nulla più,
  • Prendere spunto da esempi virtuosi. Invece di prendere spunto da paesi più evoluti circa una sostituzione della raccolta di rifiuti porta a porta perché dispendiosa e nel tempo inefficace, ci si sofferma sul mantenimento della stessa il che sta ad indicare la mancanza di una vera e propria valutazione sul tema.
  • Gravi carenze programmatiche. In gran parte delle liste mancano: creazione di una Isola Ecologica (che hanno tutti i comuni circostanti), adeguamenti alla normativa regionale sul randagismo attraverso la creazione di un canile comunale e di una assistenza veterinaria H24, incremento del verde pubblico all'interno del contesto urbano, attenzione maggiore ai disabili mediante interventi di carattere urbanistico e servizi, presidio sanitario, ecc...
  • Mancanza di progettualità sulle attività produttive. Il tema cruciale del lavoro è affrontato in modo ampiamente insoddisfacente e trascurabile dai contendenti in quanto non vi è manco l'intenzione di avviare un progetto da poter presentare ad eventuali aziende interessate ad insediarsi a Veglie. Se non si attraggono investimenti e si pensa di rilanciare un tessuto produttivo unicamente con quello che c'è qui non si va distante su questo tema.
  • Il Centro di Veglie. Sicuramente è da recuperare ma farne una priorità nell'ambito di un generale riassetto del territorio urbano è alquanto riduttivo quando invece dovrebbe essere inquadrato in una rivalutazione generale dell'insieme degli immobili presenti nel comune.
  • I fondi regionali ed europei. Fa piacere che questa mia proposta sia stata inserita in vari programmi, purtroppo più come slogan che altro. A parte il fatto che non basta una sola persona da destinare a tale mansione, bisogna avere comunque una formazione e una esperienza tali da riuscire a portarli a casa perché lor signori hanno dimenticato che se non presenti un progetto fatto come Dio comanda, quei fondi rimarranno una chimera.
  • Incompetenze e inadeguatezze del personale comunale. Stranamente questa evidenza è stata snobbata da tutte le liste. Attualmente il comune di Veglie ha meno di trenta dipendenti (mentre per funzionare in modo adeguato dovrebbe averne almeno tre volte di più) ed in particolare certi uffici sono gestiti in modo parziale e/o da personale non all'altezza dei propri compiti. Quindi come fare a chiedere fondi europei e regionali da un lato e attrarre investimenti e aziende a Veglie dall'altro se non vi è un personale comunale veramente capace di realizzare progetti a loro sostegno?!


Yvan Rettore

domenica 23 agosto 2020

PILLOLA DI LEGHISMO MERIDIONALE

Ieri mi sono confrontato con una leghista meridionale che giustificava la sua adesione alla Lega perché questo partito in questi ultimi anni si è proiettato come una forza patriottica nazionale e a difesa dei valori di italianità del nostro Paese.
Le ho replicato che il patrimonio artistico e culturale dell'Italia è testimonianza di società inclusive che hanno saputo integrare tutto ciò che non era intrinseco alle popolazioni già presenti sul suo suolo.
Ho poi aggiunto che il cambiamento della Lega è stato operato unicamente in funzione di un allargamento dei consensi ma che i baluardi su cui si fonda non sono mai cambiati dai tempi di Bossi e ne fanno a pieno titolo una forza politica di stampo neofascista: società esclusiva e non inclusiva, sostegno alla teoria della superiorità della razza bianca, militarista, ricerca permanente di un nemico per giustificare la propria esistenza, appoggio incondizionato al sistema neoliberista e alle differenze di classi sociali e l'idea che un uomo solo al commando possa sempre risolvere tutto.
Quindi al di fuori dell'abbandono della secessione e dell'accantonamento del federalismo in stile bossiano, cos'è cambiato?
Praticamente nulla!
Infine ho aggiunto che la xenofobia patologica dei leghisti settentrionali nei confronti della popolazioni del Sud non si è affatto spenta e che i capi e finanziatori della Lega rimangono saldamente e in modo esclusivo nel Nord Italia.
I meridionali che li voteranno e sosterranno saranno soltanto gli utili idioti che servono per accrescere i loro consensi nelle zone in cui ancora non ci sono poiché nella realtà dei fatti ai leghisti, del Sud non gliene frega proprio niente.
Ovviamente oltre agli utili idioti non mancano gli opportunisti privi di qualsiasi dignità che pur di farsi un posto al sole offendono il Sud e il Paese aderendo ad un partito che non presenta né ha da proporre nulla di positivo per l'Italia intera.


Yvan Rettore

sabato 8 agosto 2020

IL VOLTO DELLA VITA

Quando osservi il volto di una persona anziana le sue rughe ti parlano e ti raccontano un universo di momenti, attimi sfuggenti, emozioni intense, gioie e dolori di un essere umano che sta per finire il suo passaggio su questa Terra.

Quel volto ti rivela più di qualsiasi altra immagine il valore della vita, di quanto sia importante comunque viverla fino in fondo e di apprezzarla in ogni suo dettaglio e sfumatura.

Queste unicità non le vedrai mai in un volto giovane perché quell'individuo le deve ancora costruire passo passo, in ogni giorno e in ogni attimo della propria esistenza.

Le rughe dominanti di quel viso sono affascinanti e preziose perché parti intrinseche di un percorso di vita irripetibile e nasconderle o tentare di cancellarle significa limitare o addirittura uccidere una parte di noi perché il volto è e rimane il primo mezzo attraverso cui un essere umano si esprime.

In una società in cui tutto viene soffocato e condizionato da milioni di immagini sterili ed artefatte il volto di una persona anziana parla, comunica, ti avvolge in una retorica che racconta la vita e la esalta al di là ogni sofferenza e di ogni limite perché il valore dei ricordi che racchiude, quello non muore mai e rimane nel cuore di coloro che restano e che hanno amato quella persona.

Yvan Rettore



venerdì 7 agosto 2020

SI STANNO PER ACCENDERE I MOTORI DELLA PROSSIMA CAMPAGNA ELETTORALE

Mancano ormai pochi giorni al via della campagna elettorale per definire la prossima amministrazione del comune di Veglie.

Ovviamente non mancheranno le solite espressioni di protagonismo, le promesse da marinaio, toni accesi e chi più ne ha ne metta, perché tanto l'espressione di voto che saremo chiamati a pronunciare nell'urna sarà l'ennesima delega in bianco.

La democrazia se non è partecipativa e quindi non prevede un controllo e un potere sanzionatorio da parte dell'elettorato anche durante il mandato dell'eletto rimane incompiuta e confinata in una oligarchia di potere.

Sarebbe bello quindi che la prossima amministrazione introducesse fin da subito il bilancio partecipativo, ossia un mezzo attraverso il quale l'insieme della cittadinanza potesse essere coinvolta nelle scelte di investimenti utili per migliorare e rilanciare il comune.

Personalmente ci credo poco, ma come si suol dire la speranza è sempre l'ultima a morire.
In questi giorni ho voluto tastare il polso della gente comune, quelle persone normali di cui la politica si ricorda solo per ottenere un voto in più ma che non ascolta.

L'ho fatto per capire quale sarebbe la prima necessità a cui dare priorità in questo comune.

Non è stato affatto sorprendente notare che è il lavoro.

C'è fame di lavoro non soltanto perché vi è poca offerta ma anche perché spesso e volentieri viene mal pagato, risulta precario e/o svolto in condizioni di assenza di sicurezza.

Ora i prossimi candidati potranno anche prometterci la luna e sono certo che diversi lo faranno senza esitare, ma se non si torna a mettere il lavoro come centralità dell'azione politica, non si riuscirà ad invertire la decadenza apparentemente inarrestabile di Veglie.

Fermo restando che un ente pubblico non crea direttamente opportunità di lavoro, può però attivarsi non poco affinché queste abbiano la possibilità di sorgere partendo da un personale amministrativo in grado principalmente di:
  1. progettare, promuovere e assistere il ritorno e/o l'estensione di attività produttive in loco
  2. appoggiare l'avvio di startup di giovani o di donne avvalendosi di fondi regionali ed europei.

Se non vi sarà un incremento concreto di occasioni di lavoro a Veglie, è ovvio che proseguirà la diaspora verso il Nord e l'estero di giovani volonterosi, ovvero la parte migliore del paese.

E sarebbe il caso di evitare la generalizzazione di certi luoghi comuni del tipo "Non hanno voglia di lavorare", perché se è vero che vi sono persone che non hanno voglia di impegnarsi, ve ne sono parecchie che non vi riescono anche perché le prospettive di crescita risultano sempre meno.

Operare principalmente con interventi di carattere infrastrutturale non basterà sicuramente ad invertire la tendenza in atto che si traduce in un progressivo calo demografico accompagnato da un invecchiamento della popolazione residente e un abbandono di abitazioni e zone residenziali, fonti di sicuro quanto immancabile degrado.

Di cattedrali nel deserto ve ne sono a iosa in Italia e quindi sarebbe il caso di evitare di costruirne altre.

L'ultimo DPCM ha previsto 5,2 mia di Euro di fondi da destinare agli enti locali.

Mi auguro che la prossima amministrazione cominci ad usarli ponendo il lavoro come punto centrale degli investimenti che intende fare per il bene dell'insieme della collettività vegliese perché solo così il paese potrà essere effettivamente rilanciato e ricominciare ad evolvere.


Yvan Rettore

sabato 1 agosto 2020

PARCHEGGI SELVAGGI E VIABILITA' CRITICA A VEGLIE

Come cittadino italosvizzero residente a Veglie, mi auguro che la prossima amministrazione municipale che si insedierà a settembre metta ordine alla viabilità e ai parcheggi ormai succubi della più completa anarchia all'interno del territorio comunale.
Partirei dalla viabilità in cui vi sono vie (anche nel centro urbano) dove i veicoli (specie di notte) sfrecciano a velocità di formula uno e non mi riferisco soltanto a quelle di accesso.
Stendiamo un velo pietoso poi sugli incroci che sono lasciati a manovre alquanto azzardate di non pochi utenti della strada perché non c'è manco uno straccio di semaforo o rotonda a regolarli.
La segnaletica ormai è un lontano ricordo in numerosi punti della località e se sei pedone o ciclista devi sempre sperare di "esistere" quando ti appresti ad attraversare una strada.
Ma dove puoi assistere al peggio della viabilità è quando ti siedi in un un bar del centro storico e vedi incessantemente circolare veicoli (spesso a velocità sostenuta e di grande cilindrata).
Poi ovviamente ci sono i fenomeni dello spostamento in auto, ovvero coloro che tirano fuori la macchina anche solo per percorrere meno di 200 metri e che poi continuano a spostarsi da un esercizio all'altro in un raggio di meno di un chilometro.
Col risultato di intasare un traffico già fortemente congestionato.
E poi ci sono i parcheggi, una criticità che a Veglie presenta a volte anche aspetti al limite del grottesco.
Sorvoliamo pure sulla segnaletica che o è inesistente o incerta o ridotta a tracciamenti che risalgono probabilmente al secolo scorso.
Detto questo non mancano:
- le doppie (a volte perfino terze) file, i parcheggi laterali che diversi utenti della strada confondono con i parcheggi a lisca di pesce (ma secondo me diversi non sanno manco fare un parcheggio laterale degno di questo nome!)
- esercenti che stabilmente occupano durante tutto il giorno la carreggiata come se fosse un deposito esterno della loro attività (e/o la occupano con materiale inerente alla stessa) e che dopo avere occupato stabilmente diversi parcheggi si lamentano che non ve ne sono abbastanza per i loro clienti
- parcheggi per disabili che vengono tranquillamente occupati in modo del tutto abusivo
- marciapiedi di difficile accesso perché occupati da attività di esercenti o fatti a pezzi da soste continue di mezzi a volte anche pesanti
- residenti che a volte non riescono ad uscire di casa perché bloccati da soste di mezzi davanti all'uscio.
Questa situazione non è più accettabile in una località di medie dimensioni come è Veglie perché non è con una simile anarchia e una invasione incontrollata di mezzi all'interno della località che questa località potrà risorgere dal letargo in cui è ormai piombata da troppi anni.
Mi auguro quindi che la prossima amministrazione trovi le giuste soluzioni a riguardo, fermo restando che la certezza e il rispetto delle regole sono garanzia di progresso per tutti.


Yvan Rettore