Dirò no perché in particolare al Senato la riduzione degli eletti sarebbe tale da rendere praticamente non rappresentate le regioni meno popolose del Paese continuando a pensare questa camera unicamente in funzione di una rappresentanza politica e non territoriale (Senato delle regioni).
Interventi su temi di attualità, politica, economia e società di Yvan Rettore, scrittore e saggista. http: profprom2009.wixsite.com/formazione
domenica 30 agosto 2020
PERCHE' DIRO' NO AL REFERENDUM SULLA RIDUZIONE DEL NUMERO DI PARLAMENTARI
sabato 29 agosto 2020
PERCHE' DOVREI VOTARTI?
Veglie, comune di 13.800 abitanti.
- per il bene di Veglie. Vabbé....tutti lo dicono. Bisogna vedere quanti lo pensano davvero e poi non sarebbe forse il caso di definirlo questo "bene" ormai così inflazionato?
- perché sono una persona onesta. Beh....nessun pregiudicato può presentarsi alle elezioni quindi....
- perché sono sposato e ho una bellissima famiglia. E allora se una persona è single o non ha famiglia varrebbe meno?
- perché ho una formazione con tanto di laurea con menzione di 110 e lode. Quindi il fatto di avere un titolo conferisce automaticamente a qualcuno di essere intelligente e di saper amministrare la cosa pubblica?
- perché ho una bella presenza. Forse chi lo pensa davvero dovrebbe pensare a fare l'attore o l'attrice anziché buttarsi in politica
- perché so scrivere e parlare bene. Puoi parlare e scrivere bene finché vuoi, ma se non tratti di contenuti tutte le parole pronunciate e scritte in un Italiano perfetto rischiano di suonare vuote
- perché ho una autorevole esperienza professionale. Nel merito è sicuramente un pregio ma non sempre chi ce l'ha dimostra di avere capacità nel fare politica
- perché abbiamo un ottimo programma elettorale. Definirlo tale spetta comunque ai cittadini e poi è così sicuro che lo sia davvero?
- perché sono già stato consigliere comunale. Se lo è stato è che nessun cittadino se ne è accorto significa che ha preso tale incarico come quello tipico di un funzionario che si accontenta solo di votare ad ogni consiglio comunale e non fa nient'altro come attività politica
- perché sono già stato assessore o sindaco. Risposta analoga a quella precedente che però bisognerebbe valutare ulteriormente sulla base di quanto effettivamente realizzato e come. Ovvero è stato davvero all'altezza del proprio operato?
lunedì 24 agosto 2020
ELEZIONI COMUNALI 2020: PROGRAMMI ELETTORALI APPROSSIMATIVI E SUPERFICIALI
Da una prima lettura dei programmi elettorali appare lampante l'assenza di una vera classe politica a Veglie.Perché dico questo?Non certo per superiorità ma per l'evidenza dei contenuti presentati.
Mi permetto quindi di fare alcune considerazioni:
- Innovazioni. Quando si intende proporre delle innovazioni bisogna farlo in modo conciso e non parziale perché altrimenti sembra che siano buttate lì unicamente come slogan elettorali. E' quindi inutile parlare di "Bilancio partecipativo" o di "Finanza di progetto" se non si indicano quali tipologie si intendono concretamente applicare.
- Accertamenti. Quando si elabora un programma elettorale è utile verificare se quanto si propone non sia già previsto dalla normativa corrente (ad esempio a livello ambientale) e/o non sia limitato unicamente a sfere di iniziativa privata (ad esempio nel commercio di beni consumi) in cui l'operatività del comune rimane limitata in quanto deve rispettare determinate libertà d'azione (ad esempio la libertà di commercio).
- Interventi di gestione corrente. Non bisogna confondere gli interventi di gestione corrente con quelli invece che rientrano nelle scelte di una amministrazione comunale.
- Debiti del comune. Il comune di Veglie ha ben 6.000.000 di Euro di debiti e in ogni esercizio annuo deve accantonare per l'ammortamento di tale importo una somma di oltre 700.000 Euro. Dico questo perché vi sono programmi con una miriade di proposte ma che non tengono conto di questo aspetto fondamentale e quindi sono state messe lì senza una previsione preventiva di costo. Per non parlare in alcuni casi di tempistiche che andrebbero ben oltre il prossimo mandato. A quel punto sono soltanto slogan e nulla più,
- Prendere spunto da esempi virtuosi. Invece di prendere spunto da paesi più evoluti circa una sostituzione della raccolta di rifiuti porta a porta perché dispendiosa e nel tempo inefficace, ci si sofferma sul mantenimento della stessa il che sta ad indicare la mancanza di una vera e propria valutazione sul tema.
- Gravi carenze programmatiche. In gran parte delle liste mancano: creazione di una Isola Ecologica (che hanno tutti i comuni circostanti), adeguamenti alla normativa regionale sul randagismo attraverso la creazione di un canile comunale e di una assistenza veterinaria H24, incremento del verde pubblico all'interno del contesto urbano, attenzione maggiore ai disabili mediante interventi di carattere urbanistico e servizi, presidio sanitario, ecc...
- Mancanza di progettualità sulle attività produttive. Il tema cruciale del lavoro è affrontato in modo ampiamente insoddisfacente e trascurabile dai contendenti in quanto non vi è manco l'intenzione di avviare un progetto da poter presentare ad eventuali aziende interessate ad insediarsi a Veglie. Se non si attraggono investimenti e si pensa di rilanciare un tessuto produttivo unicamente con quello che c'è qui non si va distante su questo tema.
- Il Centro di Veglie. Sicuramente è da recuperare ma farne una priorità nell'ambito di un generale riassetto del territorio urbano è alquanto riduttivo quando invece dovrebbe essere inquadrato in una rivalutazione generale dell'insieme degli immobili presenti nel comune.
- I fondi regionali ed europei. Fa piacere che questa mia proposta sia stata inserita in vari programmi, purtroppo più come slogan che altro. A parte il fatto che non basta una sola persona da destinare a tale mansione, bisogna avere comunque una formazione e una esperienza tali da riuscire a portarli a casa perché lor signori hanno dimenticato che se non presenti un progetto fatto come Dio comanda, quei fondi rimarranno una chimera.
- Incompetenze e inadeguatezze del personale comunale. Stranamente questa evidenza è stata snobbata da tutte le liste. Attualmente il comune di Veglie ha meno di trenta dipendenti (mentre per funzionare in modo adeguato dovrebbe averne almeno tre volte di più) ed in particolare certi uffici sono gestiti in modo parziale e/o da personale non all'altezza dei propri compiti. Quindi come fare a chiedere fondi europei e regionali da un lato e attrarre investimenti e aziende a Veglie dall'altro se non vi è un personale comunale veramente capace di realizzare progetti a loro sostegno?!
domenica 23 agosto 2020
PILLOLA DI LEGHISMO MERIDIONALE
Yvan Rettore
sabato 8 agosto 2020
IL VOLTO DELLA VITA
Quando osservi il volto di una persona anziana le sue rughe ti parlano e ti raccontano un universo di momenti, attimi sfuggenti, emozioni intense, gioie e dolori di un essere umano che sta per finire il suo passaggio su questa Terra.
Quel volto ti rivela più di qualsiasi altra immagine il valore della vita, di quanto sia importante comunque viverla fino in fondo e di apprezzarla in ogni suo dettaglio e sfumatura.
Queste unicità non le vedrai mai in un volto giovane perché quell'individuo le deve ancora costruire passo passo, in ogni giorno e in ogni attimo della propria esistenza.
Le rughe dominanti di quel viso sono affascinanti e preziose perché parti intrinseche di un percorso di vita irripetibile e nasconderle o tentare di cancellarle significa limitare o addirittura uccidere una parte di noi perché il volto è e rimane il primo mezzo attraverso cui un essere umano si esprime.
In una società in cui tutto viene soffocato e condizionato da milioni di immagini sterili ed artefatte il volto di una persona anziana parla, comunica, ti avvolge in una retorica che racconta la vita e la esalta al di là ogni sofferenza e di ogni limite perché il valore dei ricordi che racchiude, quello non muore mai e rimane nel cuore di coloro che restano e che hanno amato quella persona.
Yvan Rettore
venerdì 7 agosto 2020
SI STANNO PER ACCENDERE I MOTORI DELLA PROSSIMA CAMPAGNA ELETTORALE
Mancano ormai pochi giorni al via della campagna elettorale per definire la prossima amministrazione del comune di Veglie.
Ovviamente non mancheranno le solite espressioni di protagonismo, le promesse da marinaio, toni accesi e chi più ne ha ne metta, perché tanto l'espressione di voto che saremo chiamati a pronunciare nell'urna sarà l'ennesima delega in bianco.
La democrazia se non è partecipativa e quindi non prevede un controllo e un potere sanzionatorio da parte dell'elettorato anche durante il mandato dell'eletto rimane incompiuta e confinata in una oligarchia di potere.
Sarebbe bello quindi che la prossima amministrazione introducesse fin da subito il bilancio partecipativo, ossia un mezzo attraverso il quale l'insieme della cittadinanza potesse essere coinvolta nelle scelte di investimenti utili per migliorare e rilanciare il comune.
L'ho fatto per capire quale sarebbe la prima necessità a cui dare priorità in questo comune.
Non è stato affatto sorprendente notare che è il lavoro.
C'è fame di lavoro non soltanto perché vi è poca offerta ma anche perché spesso e volentieri viene mal pagato, risulta precario e/o svolto in condizioni di assenza di sicurezza.
Ora i prossimi candidati potranno anche prometterci la luna e sono certo che diversi lo faranno senza esitare, ma se non si torna a mettere il lavoro come centralità dell'azione politica, non si riuscirà ad invertire la decadenza apparentemente inarrestabile di Veglie.
- progettare, promuovere e assistere il ritorno e/o l'estensione di attività produttive in loco
- appoggiare l'avvio di startup di giovani o di donne avvalendosi di fondi regionali ed europei.
Se non vi sarà un incremento concreto di occasioni di lavoro a Veglie, è ovvio che proseguirà la diaspora verso il Nord e l'estero di giovani volonterosi, ovvero la parte migliore del paese.
E sarebbe il caso di evitare la generalizzazione di certi luoghi comuni del tipo "Non hanno voglia di lavorare", perché se è vero che vi sono persone che non hanno voglia di impegnarsi, ve ne sono parecchie che non vi riescono anche perché le prospettive di crescita risultano sempre meno.
Operare principalmente con interventi di carattere infrastrutturale non basterà sicuramente ad invertire la tendenza in atto che si traduce in un progressivo calo demografico accompagnato da un invecchiamento della popolazione residente e un abbandono di abitazioni e zone residenziali, fonti di sicuro quanto immancabile degrado.
Di cattedrali nel deserto ve ne sono a iosa in Italia e quindi sarebbe il caso di evitare di costruirne altre.
L'ultimo DPCM ha previsto 5,2 mia di Euro di fondi da destinare agli enti locali.
Mi auguro che la prossima amministrazione cominci ad usarli ponendo il lavoro come punto centrale degli investimenti che intende fare per il bene dell'insieme della collettività vegliese perché solo così il paese potrà essere effettivamente rilanciato e ricominciare ad evolvere.