venerdì 30 marzo 2018

ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DELL'IGNORANZA ISTITUZIONALE DEL SIGNOR DI MAIO!

Il personaggio è talmente smanioso di prendere il potere da dimostrare in modo palese la propria ignoranza circa il funzionamento delle nostre istituzioni.
Infatti, ha dichiarato che 11 milioni di Italiani hanno votato per lui come Premier.
A prescindere dall fatto che oltre 37 milioni di cittadini (quindi la stragrande maggioranza degli Italiani) non hanno votato il M5S, bisognerebbe segnalare a questo ragazzino che le elezioni legislative nel nostro paese servono unicamente per votare una forza politica (che si presenta da sola) o i singoli partiti di una coalizione e non per eleggere un Presidente del Consiglio!
Solo dopo le consultazioni con il Capo dello Stato viene stabilita istituzionalmente una maggioranza da cui scaturisce una compagine governativa.
Quindi non è affatto scontato (come dimostrato in varie occasioni della nostra Storia Repubblicana: Bersani in tempi recenti ad esempio non ci riuscì) che il capo del partito di maggioranza relativa diventi automaticamente capo del governo.
Tutto dipende infatti se chi si candida alla carica di Presidente del Consiglio riesce ad unire intorno alla propria figura una maggioranza assoluta o meno.
Questa è la prassi della nostra Repubblica Parlamentare ed è davvero grave che il signor Di Maio non ne sia al corrente e che si arroghi un diritto che comunque non ha.

Yvan Rettore




sabato 24 marzo 2018

IL GATTOPARDO NON MUORE MAI...MANCO COL M5S!

In questi giorni, in Parlamento sembra di rivedere una famosa scena del film di "Mani sulla città" in cui il capo dell'opposizione incontra quello della maggioranza accordandosi "all'italiana" dicendo più o meno quanto segue: "noi facciamo per per voi questa cosa e voi votate per noi in quest'altra!"
Sono trascorsi ben 55 anni dall'uscita di quel film e tutto è rimasto "gattopardiscamente" come allora!

Yvan Rettore

IMMAGINIAMO UN'AZIENDA CHIAMATA "ITALIA"....

Immaginiamo di essere tutti azionisti di una stessa azienda, di finanziarla e sostenerla col nostro lavoro e il nostro impegno.

Immaginiamo di volere che riesca a fare utili sufficienti a garantirci un futuro stabile e sereno per noi e per i nostri discendenti.


Immaginiamo di partecipare ogni cinque anni alle elezioni del nuovo consiglio di amministrazione di questa società.


Immaginiamo che si presentino i seguenti candidati:

- una persona anziana dal passato poco chiaro, sicuramente competente nel gestire denaro, ma chiaramente coinvolto con poteri e entità estranee al bene della nostra azienda
- un personaggio di mezza età cresciuto all'interno dell'apparato aziendale e che è andato avanti con pacche sulle spalle e raccomandazioni, senza però avere mai dimostrato di saper gestire un'azienda
- un paio di individui che non hanno mai fatto nulla, ma che sanno ben parlare in pubblico e che godono di un certo carisma 
- e infine un uomo di mezza età, con una formazione di tutto rispetto e un cv professionale e istituzionale di grande rilievo, con tanto di risultati conseguiti con successo, con una personalità molto forte e un notevole spessore morale e intellettuale.

Ora immaginiamo che quella azienda sia l'Italia, che il primo candidato sia Silvio Berlusconi, il secondo Matteo Renzi, i due individui Matteo Salvini e Luigi Di Maio.


Ebbene, in Italia, dopo le sciagure provocate dagli esecutivi berlusconiani e renziani, si continua a dare fiducia a personaggi che non hanno alcuna credenziale sufficiente per guidare positivamente l'"Azienda Italia"!

Siamo masochisti al punto da voler continuare a farci del male ad oltranza, ostacolando sempre e comunque quelli individui e quelle entità che certe credenziali potrebbero averle e che sono riassunte pienamente nel quarto candidato che purtroppo rimane ancora senza nome.

Domanda conclusiva: "Se foste proprietari di un''azienda la dareste in gestione ad un manager esperto e competente oppure a qualcuno che vi infonde soltanto simpatia e fa promesse senza dare nessuna garanzia di successo in cambio?" 

La risposta mi sembra ovvia!


venerdì 23 marzo 2018

ELEZIONI PRESIDENTI CAMERA E SENATO: SHOW DA PRIMA REPUBBLICA

Ieri tutti i partiti dell'arco istituzionale hanno dimostrato il loro squallido opportunismo per quanto riguarda le elezioni dei Presidenti di Camera e Senato, mettendo come priorità i loro interessi di parte rispetto a quelli del paese e della credibilità delle istituzioni.
Lor signori infatti hanno dimenticato (o più probabilmente manco sanno) che tali figure devono non solo essere personaggi autorevoli ma anche rappresentare figure di garanzia per gestire al meglio e nel modo più imparziale e costruttivo possibile i lavori delle rispettive camere.
E invece cosa si vede?
Trattative ad oltranza su nomi e personaggi che possano avere il massimo consenso e soprattutto garantire gli interessi dei singoli partiti nell'esercizio di tali attività nel corso della prossima legislatura.
Questa non è democrazia, ma solo uno squallido mercato del pesce (con tutto il rispetto per coloro che vi lavorano) in cui vince e si impone chi la spara più grossa.
Patetico e squallido, non c'è proprio altro da dire!

Yvan Rettore


sabato 17 marzo 2018

QUANDO ANCHE GLI EX TERRORISTI PENSANO DI POTERSI ATTEGGIARE AD INTELLETTUALI!

In questi anni, l'ex brigatista (mai pentita) Barbara Balzerani si sta impegnando nel volersi atteggiare ad intellettuale (che sicuramente non è e questo anche se ha scritto ben sei libri!) cercando di diffondere perle di saggezza (se si possono definire tali e che rimangono comunque discutibili) e pretendendo perfino di essere ricordata con leggerezza.
Tutti elementi che "suonano" in modo del tutto sbagliato e inadeguato in un personaggio dal passato intriso di fanatismo (negatività non del tutto sopita se si legge con attenzione fra le righe gli interventi da lei fatti in questi anni) e di crimini orribili che hanno sconvolto l'Italia e fatto a pezzi la vita di parecchie persone. 
Nel suo caso, sarebbe stato più opportuno parlare meno e soprattutto con maggiore umiltà e senso di autocritica rispetto a questi aspetti che comunque vada accompagneranno la Signora Balzerani nel resto della propria esistenza come incubi permanenti e com'è giusto che sia, perché chi fa del male non può pensare di vivere serenamente.
Nonostante tutto, questa irriducibile ex brigatista continua ad avere un suo seguito (per fortuna limitato) al punto che alcuni la equiparano perfino ad una partigiana e questo è davvero il colmo perché significa offendere coloro che partigiani lo furono davvero! 
Tante persone sono attive ogni giorno in politica e nel sociale per cercare di rendere migliore il nostro mondo e anche se a volte falliscono non sentono affatto il bisogno di ricorrere all'omicidio o alla violenza o altre forme di soprusi per imporre le loro idee. 
Le Brigate Rosse (e in particolare personaggi fanatici e privi di scrupoli proprio come la Balzerani, colpevole fra l'altro di diversi omicidi) hanno anche collaborato a gettare il discredito su quei splendidi movimenti di Sinistra che imperversavano nell'Italia degli anni '70.
Grazie alla loro delirante Lotta Armata, questo pugno di fanatici inconcludenti (tra membri attivi e simpatizzanti non riuscirono mai ad essere più di 3000 soggetti) ha creato un terreno favorevole e insperato allo Stato capitalista per farli poi progressivamente a pezzi, demonizzandoli e confondendoli nell'immaginario pubblico di allora proprio con le Br e altri movimenti sovversivi di Sinistra. 
I casi di Lotta Continua (con Sofri) e Autonomia Operaia (con Negri, vedi il famigerato "Teorema Calogero" dal nome del giudice che equiparò le Br agli Autonomi) fra tanti altri sono proprio lì a testimoniare di questo "regalo" fatto dalla lotta armata delle Br! 
Altro che partigiani! 
Concludo dicendo che la Balzerani rimane soltanto un'assassina e una persona che non ha proprio nulla di intellettuale e di cui non c'è proprio nulla da imparare né da prendere ad esempio!

Yvan Rettore




venerdì 16 marzo 2018

IL RISCATTO DEL SUD DEL MONDO E' ORMAI ALLE PORTE!

Personalmente, sono convinto che il Sud del Mondo rappresenta il futuro dell'umanità, perché è pieno di giovani e con una volontà di riscatto impressionante. 
Oggi più che mai, la consapevolezza dei suoi popoli di poter aspirare ad un futuro migliore si sta facendo sempre più strada ed è ormai inarrestabile. 
Certo, ci vorrà ancora tempo per arginare i tentativi dei soliti predatori e di élite locali incompetenti e corrotte di frenare questo processo che comunque rimane irreversibile. 
Contrariamente a quanto si crede qui in Europa (specie fra i faciloni populisti) ci sono sempre più individui che stanno rinunciando a prendere i barconi per venire da noi e che stanno tentando di costruirsi un futuro in loco. 
L'esempio del Senegal in questo senso è lampante, con una crescita del Pil annuo del 7% e con una gioventù sempre più orientata a sviluppare un'agricoltura che evolve costantemente e che fa ben sperare per il futuro economico del paese. Insomma, tempo una generazione e il mondo che attualmente conosciamo non sarà più lo stesso e i potenti contemporanei o si adegueranno o verranno sostituiti da altri e con ben altre logiche espansioniste.

Yvan Rettore


GOVERNO M5S - LEGA?! SINCERAMENTE NON ME PUO' FREGAR DI MENO!

Sinceramente non me ne può fregare di meno se si formerà o meno un governo M5S - Lega (due formazioni politiche che non sono manco gestite democraticamente!), perché comunque vada saranno sempre i soliti noti a decidere delle sorti del paese e i governanti a giocare il ruolo da burattini interessati.
Se noi gente comune (quella che produce davvero la ricchezza di questo paese col sudore del proprio lavoro e facendo sacrifici ogni giorno) vogliamo davvero cambiare le cose in questo paese, cominciamo col rimboccarci le mani a livello locale superando i nostri squallidi opportunismi da orticello per riprenderci progressivamente il potere sovrano che ci è stato letteralmente rubato col meccanismo della delega in bianco! 
Sarebbe ora di passare finalmente ad una democrazia partecipativa (stranamente assente in quasi tutti i programmi politici delle forze scese in campo nel corso dell'ultima campagna elettorale) e ad una società autenticamente solidale e comunitaria in grado di mandare definitivamente in soffitta lo schifo di società attuale (che non è affatto riformabile, ma solo da buttare definitivamente nei cessi della Storia)!
E chi la pensa come me non può quindi essere interessato ad assistere a questi patetici teatrini che nulla hanno a che fare con la politica nel vero senso della parola!

Yvan Rettore


sabato 3 marzo 2018

LO STATO ITALIANO, ANTIFASCISTA MA NON TROPPO!

Purtroppo la Legge Scelba risulta incompleta riguardo ad una repressione completa ed efficace delle entità di ispirazione fascista diffuse nel nostro paese.
Tale normativa infatti è prevista unicamente contro quelle formazioni politiche che ricorrono chiaramente ed in modo inequivocabile ad atti destinati a sovvertire l'ordine democratico costituito, ricorrendo a gesta di violenza ed intimidazione. 
Su questa base ad esempio fu sciolto "Ordine Nuovo" nel 1973. 
Tutte le altre forme di commemorazione o manifestazione di simpatia (dal saluto romano alla vendita di cimeli) nei confronti dell'ideologia fascista invece risultano ammessi. 
In Germania (paese sicuramente più serio del nostro) invece, la normativa contro la ricostituzione del Partito Nazista è stata estesa anche ai raduni e a forme espresse di appoggio all'ideologia nazista e quindi non si riduce alla repressione della sola attività di matrice eversiva. 
Purtroppo, nel nostro paese, il 25 aprile del 1945 ha segnato sì la fine del Regime, ma il blocco intero dell'apparato burocratico dello Stato fascista è passato incolume nella nuova Repubblica italiana, diventandone un tarlo da cui non si è riusciti finora a guarire. 
Prova di questo fu il fatto che durante la Prima Repubblica, l'MSI poté operare in modo indisturbato e che la maggior parte dei membri delle forze dell'ordine si riconoscono ancora oggi nell'ideologia fascista, ben sapendo che comunque vada le istituzioni non faranno mai nulla contro di loro. 
I drammatici fatti di Genova del 2001 e le tragiche vicende di Di Lenardo, Aldrovandi e Cucchi sono lì a dimostrarlo!

Yvan Rettore

QUANDO UN LIBRO TI CAMBIA LA VITA!

Sono trascorsi oltre trent'anni da allora ed ero appena entrato nella fase adolescenziale della mia vita. Già allora mi piaceva un sacco leggere, specie romanzi d'avventura e fumetti. Tutte cose leggere adatte ad un ragazzino di poco più di tredici anni.
Mio padre non leggeva mai, mentre mia madre lo faceva ogni volta che poteva. Di solito non ero molto interessato ai suoi libri e alle riviste di attualità a cui era abbonata.
Poi un giorno la vidi con un libro dalla copertina giallastra piuttosto spesso. Si intitolava "Un Uomo", uno dei più bei romanzi di Oriana Fallaci. Le chiesi qual'era la trama e lei all'inizio si dimostrò piuttosto titubante. Ma già allora ero piuttosto caparbio nelle mie richieste e alla fine mi accennò qualcosa. Rimasi molto incuriosito al punto che le chiesi di poterlo leggere anch'io e lei prima fu esitante e poi accettò avvertendomi che però il suo contenuto avrebbe potuto impressionarmi in modo eccessivo. 
Dopo una settimana, mentre mi stavo coricando mia madre entrò nella mia stanza per salutarmi e mi consegnò quel romanzo, raccomandandomi di smettere la lettura qualora lo avessi trovato troppo duro o scioccante.
Era il primo libro impegnato che mi trovavo fra le mani e cominciai la lettura con una certa apprensione. Poi man mano che scorrevano le pagine, venivo sempre più preso dallo stile inconfondibile della scrittrice e dal contenuto forte che emanavano le sue frasi. Finì col "divorarlo" tutto in quella notte che ricordo ancora con piacere e nostalgia. 
Forse perché fu il primo libro importante della mia vita, forse per quel misto di rabbia e disperazione che traspariva nelle parole della scrittrice, forse per l'Amore immenso che Oriana provava per il protagonista, quel romanzo segnò più di ogni altro la mia esistenza.
Da quella notte non fui più lo stesso. Certo, già allora avevo uno spirito altruista ed ero molto sensibile verso coloro che erano meno fortunati di me, ma quel libro mi fece crescere tantissimo, aprendomi gli occhi sulle logiche squallide del potere (sempre immutabile e fine a se stesso), su quanto sia importante lottare e credere fino in fondo a ciò in cui si crede e soprattutto su cosa significa essere uomo, un "Uomo".
Per questo motivo, sono sempre stato grato a mia madre che mi autorizzò a leggere quel romanzo e a Oriana Fallaci che fu capace di scriverlo e di farne un capolavoro autentico perché fondato su episodi di vita vissuta e quindi immortali all'usura del tempo.

Yvan Rettore




C'E' DAVVERO TROPPA GENTE IN QUESTO PAESE CHE FATICA A COLLEGARE LA BOCCA COL CERVELLO!

E' davvero pazzesco che il concetto di rispetto non riesca a diventare la regola in questo paese. 
Sui social network, poi la cosa viene amplificata all'ennesima potenza: insulti gratuiti, schierantismo esasperante (se non sei con me, sei contro di me! E che palle questo comportamento!), offese basate su aspetti fisici individuali (che non è giusto catalogare come difetti) o di localizzazione geografica (tali considerazioni sono tipiche degli imbecilli che non riescono ad argomentare le loro posizioni), giudizi del tutto fuori luogo (valutare sulla base di constatazioni è un gesto di intelligenza e buon senso, giudicare su base puramente emotiva è semplicemente stupido), ecc....
Forse questi sapientoni e leoni da tastiera dovrebbero cominciare a capire che il rispetto del prossimo è la base non soltanto di ogni civiltà degna di questo nome, ma anche il fondamento stesso della vita democratica di un paese.
Dubito però che questi personaggi riescano a realizzare quella che per loro risulterebbe sicuramente un'impresa di difficile compimento!

Yvan Rettore

giovedì 1 marzo 2018

UNA SINISTRA OLTRE IL COMUNISMO!


Personalmente considero ovvio che la riunificazione della Sinistra in un forte soggetto politico ai tempi nostri non possa passare attraverso una riedizione del PCI. 
Mi spiego meglio.
Benché rimanga comunque doveroso riconoscere che in un recente passato la componente comunista è stata maggioritaria in questo schieramento, dev'essere altrettanto lampante constatare che oggi non lo è più. 
Non si può quindi pensare (nemmeno lontanamente) di far risorgere a livello istituzionale la Sinistra se non si ha in mente di aggregare tutte le forze che ne fanno parte (sia quelle nate prima che dopo la nascita del PCI) in un progetto politico ben più ampio e compatibile con le esigenze del nostro tempo. 
In America Latina, lo hanno capito già da diversi lustri (la stessa rivoluzione bolivariana e il socialismo non posso essere affatto paragonate all'esperienza castrista cubana e i fatti lo dimostrano chiaramente), tanto è vero che la maggior parte di essi hanno messo al primo punto dei loro programmi il concetto del “buen vivir” anziché il tema del lavoro che rimane un elemento sì fondamentale, ma non prioritario per tutti coloro che intendono costruire una società radicalmente alternativa a quella di stampo neoliberista.
Questa sì che sarebbe una Sinistra autenticamente rivoluzionaria!

Yvan Rettore



IL LAVORO? NO, LA VITA E' ALTRO!

Nel mondo occidentale c'è una vera e propria venerazione del concetto del lavoro. Con l'avvento del capitalismo, questo fenomeno si è affermato ancor maggiormente. Se hai un lavoro vieni considerato socialmente, economicamente e culturalmente. Questo perché attraverso la compensazione monetaria che viene riconosciuta a chi lo svolge, permette a quest'ultimo l'accesso all'acquisto di beni e servizi e di conseguenza di esistere come soggetto consumatore nella società capitalista.
Ma quando una persona si ritrova d'improvviso privata del lavoro, finisce con l'essere esclusa da quest'ultima. Non poter più essere consumatore non comporta soltanto l'impossibilità di acquisire beni e servizi, ma compromette pure le relazioni sociali e culturali: spariscono gli amici, la relazione sentimentale crolla e l'accesso ad una formazione professionale alternativa viene completamente precluso. 
Il lavoro è quindi intimamente legato al consumismo e tale aspetto rende prigioniero ogni individuo nella logica deleteria del capitale. Questi soggioga il lavoratore al punto da fargli accettare un rapporto di totale dipendenza non soltanto nei confronti di coloro che effettivamente lo detengono, ma anche dalla società stessa.
La Sinistra occidentale, contrariamente a quella del socialismo andino, mette ancora oggi al primo posto del suo programma politico il tema del lavoro...sbagliando! Perché se si continua a perseguire ad oltranza la difesa del lavoro, si persiste nel mantenerlo all'interno di un sistema in cui viene svalutato di continuo chi lo svolge, al punto da consacrare la completa dipendenza di quest'ultimo dal sistema stesso. Una autentica forma di schiavitù occulta!
Il punto di partenza dovrebbe essere invece tutt'altro, cominciando con l'affermare che il lavoro dovrebbe sì rimanere uno degli elementi fondanti dell'esistenza umana, ma senza dovere rivestire delle caratteristiche così totalizzanti ed oppressive. Dedicare tra un terzo fino ad oltre la metà della propria vita quotidiana al lavoro non è vivere, ma consumare la vita o meglio ancora distruggerla! Stress, rapporti conflittuali crescenti e costanti, assenza o difficoltà di dialogo, frustrazioni e solitudine sono soltanto alcuni fra i tratti marcanti degli abitanti del mondo occidentale. Di conseguenza la gente finisce col sorridere sempre meno, risulta essere spesso triste, malinconica ed insoddisfatta perché costretta a vivere rinchiusa in una enorme bolla in cui si sente ogni giorno soffocare sempre più.
L'uomo non nasce e non esiste per lavorare, ma per vivere! E vivere significa essenzialmente relazionarsi serenamente prima di tutto con sé stessi e il mondo di cui siamo figli. Scoprire la ricchezza del nostro essere imparando a dialogare col nostro "io" profondo e confrontandoci con il prossimo non per trarne un tornaconto personale, ma per sviluppare un senso di comunità in cui ogni persona conta per ciò che è e non per ciò che ha, questo dovrebbe essere il pilastro di ogni società autenticamente umana, la base di una comunità umana universale!
In un simile contesto, il lavoro si traduce veramente in una emancipazione dell'individuo che lo svolge perché non è più fondato sulla ricerca di una qualsiasi forma di compensazione sociale affermativa del proprio essere, ma come elemento funzionale trainante indispensabile al mantenimento della comunità stessa.
In una prospettiva del genere, collaborazione e dialogo diventano per forza di cose la regola anziché l'eccezione e le istituzioni sono autenticamente una emanazione della comunità. E così che può affermarsi una società civile e solidale nei fatti e non soltanto a parole. Una società finalmente umana!
Oggi, con il livello tecnologico raggiunto, si potrebbe benissimo ridurre il lavoro umano ad un elemento puramente funzionale e residuale nell'ottica della realizzazione di beni e servizi. Si potrebbe quindi lavorare mezza giornata in modo ottimale e vivendo quel momento con piacere e soddisfazione, mentre il tempo restante potrebbe essere dedicato a noi stessi, a relazionarci con gli altri e a svolgere altre attività in grado di emanciparci ulteriormente come persone ed esseri umani.
In conclusione, ritengo che la Sinistra europea, proprio perché "Sinistra", dovrebbe compiere questo salto di qualità al fine di indicare una alternativa credibile e migliore rispetto al sistema attuale che appare sempre più distruttivo e controproducente per l'insieme del genere umano e dell'ecosistema in cui comunque dobbiamo vivere.
"Buen vivir": "vivere bene" e si può riuscirci soltanto ponendo le basi di una società umana e solidale in cui il lavoro continui a risultare una componente fondamentale ma non l'unica e nemmeno quella prioritaria. E si può già cominciare adesso a farlo! Basta volerlo! Tutti insieme!

Yvan Rettore