domenica 29 marzo 2020

LA VITA COME UNA ONDA CHE NON MUORE MAI

Quando si formano le onde è uno spettacolo meraviglioso che la natura ci offre.

Hanno una imponenza ed una maestosità che disegna il mare in modo da renderlo vivo, partecipe del pianeta di cui fa parte.

L’onda è simbolo di quella vitalità, di quella forza che da sempre trascina la natura ad evolversi ed a ricercare costantemente la perfezione.

La vita non finisce con la morte, perché come quando si vede una onda che muore appena giunta a riva, ve ne è subito una altra pronta a sostituirla.

A volte la successiva è più bella, più imponente, più grandiosa della precedente, a volte no.

La natura non riesce sempre nel suo intento, ma la sua ricerca è costante e non si arresta di fronte a nulla.

Il tempo “uccide” una onda per farne nascere subito un’altra, in un ciclo infinito di rara bellezza ed unicità.

L’uomo come l’onda, nasce, cresce fino a raggiungere l’apice della propria bellezza e maturità, per poi declinare progressivamente, fino a diventare sempre più piccolo…sempre di più fino a sparire…

Ma lungo la sua scia, la stessa che lascia una onda, vi è subito un’altra vita….un altro uomo o un'altra donna…un bambino o una bambina…che evolve fino a diventare adulto/a…per poi invecchiare, mantenendo intatto quel percorso di vita ed esperienze che faranno parte della sua storia e che costituiranno il bagaglio di nozioni e di sapere delle generazioni future.

Ecco, quando vedo il mare…penso proprio a questo straordinario miracolo che è la vita ed al tempo, non come ad un nemico che la corrode, ma che rende invece la nostra esistenza ancora più ricca e preziosa nell’affascinante evoluzione del genere umano.

Yvan Rettore


IL CONGENITO VIZIO EGEMONICO TEDESCO RISCHIA DI FARE A PEZZI L'UE

Non ho mai amato la Germania né come territorio e ancor meno come lingua e cultura (che conosco bene dato che vengo da un Paese in gran parte germanico).
Ho sempre considerato quel Paese noioso, monotono e triste e questo anche se ne conservo buoni ricordi professionali (meno sul piano umano) legati all'epoca di quando mi ci recavo spesso come operatore commerciale internazionale.
Non sono mai stato attratto nemmeno dai grandi esponenti della filosofia tedesca che sono stati poi la base ideologica delle peggiori derive totalitarie del secolo breve.
Già quando la Germania era divisa in diversi stati, la volontà egemonica di nazioni germaniche come Austria e Prussia fu all'origine di non poche tensioni in Europa che poi sfociarono progressivamente (specie dopo l'Unità tedesca nel 1871) nella Prima Guerra Mondiale che poi fu la causa anche della Seconda.
L'unico periodo di tregua di questa costante volontà egemonica della nazione tedesca c'è stato soltanto fino al 1989 quando la Germania Ovest per via della Guerra Fredda era sì una grande potenza economica, ma ridotta ad un nano politico.
Il crollo dei blocchi ha riportato in auge la cronica volontà (mai sopita) egemonica della Germania con i risultati disastrosi che ormai si vedono, perché ha usato l'UE e l'Euro per aumentare la propria potenza economica e finanziaria a scapito di altri e ricorrendo a "stati satelliti" come i Paesi Bassi o l'Austria per imporla.
Ad un certo punto, il Regno Unito (che già aveva dovuto subire l'espansione di grandi gruppi tedeschi nella sua economia e finanza) ha deciso di sbattere le porte all'UE, mentre altri paesi come Francia e Italia sono rimasti in una posizione attendista.
Ora con la crisi in atto si vede quanto deleteria sia stata la presenza della Germania nella integrazione dell'Europa, perché l'ha sempre vista in funzione dei propri interessi ed opportunismi, e non in una chiave solidale e di reciproco sostegno che dovrebbero essere la base di un vero e proprio stato federale.
Attraverso la politica egemonica della Germania nella UE, lei ha potuto gonfiare una espansione economica e finanziaria artefatta per diversi lustri a danno di altri Paesi di quell'area.
Ora però come ogni truffa degna di questo nome, siamo alla resa dei conti e se la Germania non scenderà dal proprio piedistallo è ovvio che i Paesi la cui crescita è stata compromessa anche dalla sua politica finanziaria imposta alla BCE rischiano di compromettere seriamente il progetto europeo se non di farlo naufragare del tutto.
Con una prussiana come la Merkel alla guida della Germania c'è poco da essere ottimisti.

Yvan Rettore

mercoledì 25 marzo 2020

NON E' LA TERRA AD AVERE BISOGNO DELL'UOMO, MA IL CONTRARIO

L'uomo contemporaneo ha sempre considerato il nostro pianeta come una proprietà da dominare e da cui attingere in modo indiscriminato ogni risorsa disinteressandosi del tutto o quasi del fatto che la Terra, o meglio la Madre Terra, è un essere vivente a tutti gli effetti, l'essere supremo da cui proveniamo a cui torneremo e di cui facciamo parte integrante. 
E così ha sempre pensato questa meraviglia dell'universo unicamente in funzione utilitaria, dimostrando una arroganza e una superiorità senza limiti. 
Ma tale superiorità non può, né potrà mai esserci perché siamo noi esseri umani a vivere in funzione della Terra e non lei in funzione di noi. 
Anche se il genere umano dovesse un giorno estinguersi, non sarà la fine del mondo, ma soltanto la fine di una specie animale fra altre. 
E la natura continuerà il suo corso come ha sempre fatto.

Yvan Rettore

IL MIO COMMENTO ALLA SIGNORA PALOMBELLI SUI MORTI DELLA PROVINCIA DI BERGAMO

Giorni fa, Barbara Palombelli, conduttrice del programma TV "Stasera Italia", in un confronto col Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, gli ha fatto le seguenti domande:
"Il 90% dei morti è nelle regioni del Nord. Cosa può esserci di diverso? Persone più ligie, che vanno tutte a lavorare?"
Questo ha suscitato una valanga di reazioni negative sui social, spesso con tanto di offese e ingiurie nei confronti della Signora Palombelli.
Pronta la replica di quest'ultima:
"La libertà di opinione è sacra. La diffamazione via web è un reato. Tutti i post e gli autori contenenti ingiurie, calunnie e diffamazioni vengono e verranno identificati e chiamati a rispondere in sede civile di quanto hanno scritto. I miei avvocati sono al lavoro. Estrapolare una frase da un contesto in cui si parlava esclusivamente della tragedia di Bergamo, travisandone il contenuto, è un’operazione scorretta. Di tutto il resto si occuperanno polizia postale, magistratura e avvocati. Venerdì sera si parlava dei bergamaschi e del loro senso del dovere e del lavoro…di andare a lavorare anche con la febbre. Con il sindaco Gori e gli ospiti in collegamento ci si chiedeva come mai proprio Bergamo fosse la città martire, se le aziende aperte fossero state, insieme alla partita giocata col Valencia, responsabili di questo dramma…qualcuno ha capito male e ha montato una immaginaria tempesta….non è il momento delle polemiche, non risponderò a nessuno."
Dopo averla letta, mi sono sentito di commentare sul sito di "Fanpage" quanto segue:
"La libertà di opinione è sacra, questo è ovvio. Però sarebbe meglio se la Signora Palombelli si esprimesse con più accortezza in futuro, sia perché gestisce un programma televisivo seguito da centinaia di migliaia di persone, sia perché è facile nell'era dei social essere travisati rispetto a ciò che si intendeva davvero dire. Vi sono stati casi in cui personaggi del mondo radiotelevisivo sono stati querelati per molto meno. Quindi se è vero che nulla le vieta di presentare tutte le denunce che vuole è anche vero che rischia una valanga di controdenunce. In un momento come questo ritengo che sarebbe stato invece preferibile limitarsi a dire chiaramente cosa si intendeva esprimere evitando di fare azioni legali, a maggior ragione in un momento come questo in cui l'Italia deve orientare tutte le risorse che ha nella lotta contro il virus da un parte e nel sostenere il sistema sociale ed economico dall'altra. Per il resto non ho nulla da obiettare sul fatto che i bergamaschi siano dei grandi lavoratori, ma vorrei ricordare alla Signora Palombelli che i casi di assenteismo registrati specie nel settore pubblico si sono verificati (e si verificano) alla grande anche al Nord e che se questi è diventato la colonna portante a livello finanziario ed economico del Paese lo deve in gran parte alla emigrazione di milioni di lavoratori meridionali. Attualmente, da settentrionale vivo in Puglia e se tanta gente non può essere ligia al lavoro è perché purtroppo spesso non vi è occupazione. Però anche qui vi sono un sacco di persone che non si tirano mai indietro se c'è da lavorare: da chi si sveglia alle 5 del mattino a chi va a lavorare nei campi per pochi euro attraverso il famigerato caporalato. Quindi, detto questo, pregherei la Signora Palombelli di esprimersi in modo più chiaro in futuro e di evitare di minacciare di fare azioni legali in questo periodo, perché le istituzioni in questi giorni hanno ben altre priorità e devono tutte essere coinvolte massiciamente nell'emergenza in atto."

Yvan Rettore

Fonte: 
https://tv.fanpage.it/barbara-palombelli-replica-alle-polemiche-su-morti-del-nord-la-diffamazione-via-web-e-reato/


venerdì 20 marzo 2020

AI DEFICIENTI CHE INSISTONO NELL'USCIRE DI CASA

Ai deficienti che insistono nell'uscire nonostante i divieti imposti dal DPCM in relazione al Coronavirus, vorrei dire loro soltanto questo:
"Se vi fosse stato un virus che ci avesse attaccato unicamente stando a casa, a quest'ora saremmo tutti costretti a stare ammassati in campi o alloggi di fortuna, senza nessuna comodità né protezione.
Non riuscite ad immaginarlo nella vostra mente conformista e omologata al vostro smartphone, vero?
Allora fatevi un giro in rete non per ascoltare le stronzate degli "influencer" o per leggere le patetiche esternazioni dei soliti megalomani di professione.
E sul vostro motore di ricerca scrivete parole come "profughi", "diseredati" o "barboni".
Vi appariranno migliaia di articoli, siti, immagini, video e documentazioni in tutte le lingue che descrivono ciò che vivono quei milioni di esseri umani da anni (non da qualche settimana o da qualche mese!) sul nostro pianeta.
A differenza vostra una casa se la possono soltanto sognare e non hanno nemmeno cento metri per fare jogging o un bar degno di questo nome dove esibirsi durante l'happy hour.
Anzi diversi di loro non sanno manco cosa significa il termine "casa", perché una casa non l'hanno mai avuta.
E voi vi state a lamentare come bambini viziati per un piccolo sacrificio mettendo in pericolo il resto della nazione?!
Se fossi Presidente del Consiglio e vi fossero una o più isole deserte abbastanza grandi da contenervi integralmente, vi ci spedirei tutti a calci nel sedere facendovi vivere in tenda e con i pasti razionati.
Così avreste tutto il tempo di stare all'aria aperta e a non mettere in pericolo tutti noi con la vostra stupidità permanente!"

Yvan Rettore

NESSUNA TRAGEDIA PUO' ESSERE MAI UN DONO PER L'UMANITA'

Se l'essere umano per cambiare deve ogni volta essere sottoposto a tragedie, non riesce ad evolvere, ma realizza solo opportunisticamente e momentaneamente azioni tese a migliorare la propria situazione e quella della collettività, più per necessità che per solidarietà. 
La vera evoluzione di una società non può avvenire su queste basi ma su una ripetizione costante di azioni e comportamenti virtuosi di minoranze che trascinano a poco a poco gli uomini verso un destino comune migliore e autenticamente genuino. 
Un virus, una pandemia o qualsiasi altro tipo di cataclisma o tragedia naturale non è mai un dono, ma una calamità dettata dalla fatalità e che fa parte del ciclo naturale della Terra. 
Ciò non significa che bisogna accettarli, ma prevenirli e combatterli sia per il bene intero dell'umanità che per la natura stessa che non comprende soltanto noi esseri umani, ma anche diverse altre tipologie di esseri viventi. 
La vita in quanto tale non può mai essere sacrificata in nome di un prezzo composto dalla prematura dipartita anche di un solo essere umano. 
Se vuoi sacrificare la vita per un ideale rischiando di morire è un atto virtuoso ed eroico. 
Se accetti che un essere innocente muoia per via di una malattia o un virus, ritenendo che ciò migliorerà l'umanità, non sei soltanto un patetico illuso, ma ammetti la sconfitta della vita di fronte alla morte. 
E questo non soltanto è indegno di una civiltà, ma non è nemmeno umano. 
Le persone non sono cose e non hanno prezzo. 
Questa è la classica visione neoliberista occidentale in cui si tende a monetizzare ogni cosa o essere come se tutto fosse sempre una merce da definire.. 
Non si dovrebbe rendersi conto del valore delle persone e dei momenti quando li hai persi, ma quando ci sono ancora e apprezzarli come parte integrante della tua vita. 
Pensarli soltanto quando non ci sono più è una visione strumentale degli stessi e non umana, né affettiva. 
Quindi la vera evoluzione dell'umanità non può mai avvenire sulla base di tragedie naturali o di conflitti, ma deve fondarsi su un insieme di attività di condivisione,riflessione e solidarietà che portino effettivamente a prevenirli, a combatterli e possibilmente ad evitarli in quanto lesivi e distruttivi dell'umanità intera e non solo. 
Se non procederemo come esseri umani verso questa direzione, continueremo in gran parte a comportarci come abbiamo fatto finora, ossia aspettando una ulteriore tragedia per ritrovare momenti provvisori ed effimeri di umanità che poi torneranno in breve tempo ad essere soffocati dalle logiche spietate della società del consumo. 
Questa non si chiama "evoluzione", ma è soltanto una breve tregua del sistema nel perseguimento della propria esistenza.
Coloro che non riescono a cogliere questa differenza basilare, giungono perfino ad affermare la mostruosità che questa pandemia corrisponda ad un dono. 
Perché non lo vanno a dire a coloro che hanno perso i propri cari, ad altri che li stanno vedendo morire impotenti e a tutto il personale sanitario che sta lottando in condizioni indicibili al servizio della vita?!

Yvan Rettore

giovedì 19 marzo 2020

CIEL INFINI / CIELO INFINITO

CIEL INFINI
Les ailes grandes ouvertes
Je parcours l'immensité du ciel
En embrassant les nuages
Qui dessinent mon vol.
Je danse dans la chaleur
Du soleil étincelant
Qui réchauffe mon coeur.
Je plane sereine
Au-dessus des terres
Et des mers bleues
Comme le ciel.
Je vis dans le bonheur
De retrouver ton regard.
Dans cet univers grandiose
Nos corps se refondront
A' nouveau dans l'Amour
Qui nous unit!


CIELO INFINITO
Le ali grandi spiegate
Percorro l'immensità del cielo
Abbracciando le nuvole
Che disegnano il mio volo.
Ballo nel calore
Del sole scintillante
Che riscalda il mio cuore.
Volo serena
Al di sopra delle terre
E dei mari azzurri
Come il cielo.
Vivo nella felicità
Di ritrovare il tuo sguardo
In questo universo grandioso.
I nostri corpi torneranno a fondersi
Nuovamente nell'Amore
Che ci unisce!

Yvan Rettore

martedì 17 marzo 2020

Il RITORNO DELLA NATURA E DEL TEMPO DELLA NOSTRA VITA

In questi giorni, la natura ha avuto l'occasione di riprendersi un certo spazio grazie alla presenza più limitata dell'uomo su questo pianeta.
Il cielo è sempre più blu - come diceva il ritornello di un celebre brano - e in tante zone si riesce finalmente a vedere il sole, la luna e le stelle in tutta la loro magnificenza.
Specie nelle città in cui una cappa di smog era solita impedire la visione di quella straordinaria immensità che è il cielo.
Anche l'aurora, l'alba, il tramonto e la rugiada acquisiscono ogni giorno più colore e l'orizzonte ci riappare in una nuova veste più elegante e piacevole all'occhio.
Animali come cigni, delfini, anatre e altri si riaffacciano lungo i corsi d'acqua fino ad addentrarsi perfino nei centri abitati.
E ruscelli, canali, fiumi ritrovano la loro limpidezza dopo anni e anni in cui non vi si vedevano più manco i pesci.
Con l'arrivo imminente della primavera le nostre narici riscoprono piano piano l'ebrezza delle tantissime fragranze che essa offre e che per troppo tempo non sentivamo più perché i gas di scarico opprimevano qualsiasi altro tipo di odore.
Anche i rumori nel silenzio dei motori ritornano ad affacciarsi e a riaffinare il nostro udito.
Torniamo a cantare, a suonare, a riscoprire le voci di chi ci sta accanto magari in modi più originali e mai provati prima.
E la musica anziché essere un prodotto commerciale da visionare sullo smartphone diventa elemento di aggregazione e di gioia.
Alcuni dicono che il tempo si è fermato mentre io penso che invece sia tornato a presentarsi in funzione dei ritmi della natura di cui comunque facciamo parte.
Un tempo da assaporare maggiormente, con la lentezza, le cadenze naturali del giorno e la scoperta del nostro essere in una dimensione profondamente diversa da quella dell'uomo-consumatore.
Questa è l'occasione in cui possiamo goderci il tempo come elemento fondamentale della nostra vita e non come uno spazio da riempire sempre e comunque con una qualsiasi attività.
Scopriamo l'ozio, il dialogo con noi stessi e con chi ci sta accanto e facciamo le cose con calma, senza fretta, tanto non ci corre dietro nessuno.
Questo è vivere davvero e gran parte di noi si trova a disagio perché non ha mai conosciuto questa grande esperienza che è la vita in funzione di ciò che siamo e non di ciò che abbiamo o che potremo avere.
Non so quanto ci insegnerà questa pandemia attualmente in corso.
Forse la maggior parte di noi, una volta superata questa esperienza tornerà a correre anche più di prima.
Ma forse diversi di noi cominceranno invece a camminare lentamente, a fermarsi di tanto in tanto e a prendersi gli spazi che questa vita offre ogni giorno.
Per riprendere in mano la nostra vita e il nostro tempo.
Né più, né meno!


Yvan Rettore

lunedì 16 marzo 2020

QUELLO CHE E' E NON E' L'ITALIA: RIPRENDIAMOCI L'ORGOGLIO DI ESSERE ITALIANI

L'Italia non è soltanto quel Paese
dalle insulse quanto inconcludenti polemiche politiche,
dominato dai giochi di palazzo,
invaso dalle grandi corruzioni,
pieno di tangenti,
soffocato dalle grandi organizzazioni criminali,
succube delle logge massoniche sovversive,
profanato dai razzisti e dai xenofobi,
proteso verso il malaffare,
con troppa gente impiegata in nero, nel caporalato e in modo precario,
in cui scarseggia in modo cronico il senso civico,
con violenze ripetute e spesso nascoste su donne, vecchi e bambini,
che esporta armi di morte e distruzione,
che rimane impotente di fronte ai disastri ambientali!

No!!!
L'Italia non è soltanto questa, ma molto, molto, molto di più...
L'Italia è quel Paese
in cui la gente comunica non solo con la voce ma col proprio essere,
dove ogni luogo testimonia della grandezza della nostra civiltà,
in cui Dio ha disegnato paesaggi unici al mondo per bellezza e grandiosità,
dove la bellezza è ricercata dovunque e da chiunque perché la vita è comunque bella,
in cui l'ingegno, la creatività e la fantasia sprizzano nelle attività quotidiane delle sue genti,
in cui la generosità nei momenti tragici unisce tutti senza se e senza ma,
in cui dimostriamo di essere un popolo straordinario quando attraversiamo momenti in cui tutti ci davano per spacciati,
in cui siamo capaci di ridere, piangere ed emozionarci perché non riusciamo mai a nascondere le nostre fragilità umane,
in cui sappiamo dimostrare di primeggiare in un sacco di settori anche in quelli in cui fino a ieri eravamo gli ultimi,
in cui siamo capaci di imprimere momenti di evoluzione del pensiero umano come pochi altri,
in cui sappiamo esprimere la bellezza di stare insieme anche con poche cose ma in momenti densi di scambi e di emozioni.

Questa è soprattutto l'Italia, il Paese di cui sono orgoglioso di fare parte.
E al diavolo coloro che si limitano a guardarne soltanto una parte e che non perdono mai occasione per denigrarlo, tralasciando tutto quanto di buono invece siamo!
L'Italia non é assolutamente lo schifo di pochi, ma la grandezza di tanti che spesso in modo anonimo la rendono grande ogni giorno nel mondo col frutto del loro lavoro, i loro sacrifici e i valori e principi che riescono a dimostrare in ogni cosa che fanno.
Viva l'Italia!

Yvan Rettore

giovedì 12 marzo 2020

IN RISPOSTA A LUIGI MARATTIN (ITALIA VIVA) CHE SOSTIENE CHE NON VI SONO STATI TAGLI ALLA SANITA'

Questo parlamentare renziano sostiene che dal 2000 ad oggi vi è stata una costante progressione della spesa sanitaria nel nostro Paese.
Quindi contesta con vigore coloro che sostengono che invece vi sono stati tagli (si parla di 37 miliardi di Euro in questi ultimi due lustri) significativi al SSN.
La verità è che vi sono stati mancati investimenti in questi ultimi lustri.
Ciò non ha consentito di ammodernare le apparecchiature, di coprire i costi di manutenzione di quelle esistenti, di aumentare i posti letto e di ampliare il settore della ricerca.
E' stato inoltre ridotto sensibilmente il personale sanitario (chi andava in pensione spesso non veniva sostituito) e l'aziendalizzazione del sistema ospedaliero (che premiava gli amministratori che contraevano le spese a scapito della qualità ed efficienza dei servizi) ha fatto il resto.
Tutto questo Marattin si è ben guardato dal dirlo e questo anche se nessuno gli contesta che l'aumento della spesa sanitaria nazionale complessivamente c'è stato.
Ma vi sono altri aspetti che questo signore non considera.
Il primo è che dal 2000 al 2020, la popolazione italiana è aumentata di circa 3,4 milioni di unità.
Il secondo è che la componente degli anziani necessitanti di cure è incrementata sensibilmente dal 2000 ad oggi.
Di conseguenza più gente, che vive più a lungo che necessita quindi di più cure ed assistenza.
Associando queste evidenze al fatto che vi è stata una contrazione progressiva del PIL, la percentuale di investimenti complessivi nel settore sanitario in percentuale allo stesso è sensibilmente diminuita.
Detto questo non essendo stati fatti investimenti ulteriori nel settore sanitario anche in virtù di questi due fattori determinanti, questi si è ritrovato a dover intervenire con sempre meno mezzi e meno risorse.
Consiglierei quindi al Signor Marattin (che è molto bravo a documentarsi) nei suoi interventi futuri di dire tutta la verità sulle vicende che è interessato a trattare e non soltanto una parte.

Yvan Rettore

martedì 10 marzo 2020

CORONAVIRUS:I MOTIVI PER CUI NON C'E' NESSUN COMPLOTTO IN ATTO

Nonostante il Coronavirus, la Cina rimane il primo creditore degli Stati Uniti (e del mondo occidentale) che rimane invece il Paese più indebitato al mondo.
Quindi la crescita cinese si rallenterà ma non si arresterà affatto. 
In questo momento, l'espansione cinese prosegue comunque in Africa e perfino in America Latina, mentre il modello occidentale di sviluppo è sempre più in crisi in quelle aree.
Spesso ci si dimentica che questo Paese è gestito da una vera e propria dittatura e che non vi sono tanti scrupoli da parte della classe dirigente in merito alla salvaguardia delle vite umane in quanto le persone in quella nazione contano solo in funzione produttiva e nell'ubbidienza assoluta alle regole imposte dal Partito Comunista.
Il grosso problema della Cina attuale è rappresentato non dal Coronavirus ma piuttosto dall'invecchiamento crescente della sua popolazione che comprende ormai centinaia di milioni di persone non più impiegabili in funzione produttiva, tanto è vero che ora i cinesi stanno delocalizzando diverse produzioni in Indocina e Africa.
Per quanto riguarda l'Italia, vorrei segnalare che il virus sta colpendo oltre 100 nazioni in questo momento e che la Francia è seconda solo all'Italia in Europa e anche lì sta galoppando a ritmi molto veloci. 
Inoltre, se si ferma la macchina produttiva italiana (seconda potenza manifatturiera a livello europeo e fra le prime 8 al mondo), avrà danni notevoli l'insieme dell'economia europea in primis quella tedesca.
Altro che venire a fare poi shopping di aziende italiane per pochi soldi!
Pure negli USA la situazione si sta facendo molto critica, perché i tamponi essendo a pagamento per l'utenza (si parla di un esborso che va dai 3.000 ai 4.000 USD cad.), non si è riusciti finora a definire l'entità reale del fenomeno.
Lo stanziamento di 8,3 miliardi di USD da parte della Casa Bianca dovrebbe risolvere questo aspetto al fine di poter poi mettere in piedi misure efficaci contro la diffusione del virus. 
Infine, tale diffusione sembra per adesso attecchire molto più le zone fredde del pianeta piuttosto che quelle calde.
Infatti, l'Africa, l'America Latina e l'Oceania sono state colpite in modo molto marginale finora e anche nel Mediterraneo il virus non sembra esplodere come nell'Europa continentale. 
Detto questo, i complotti devono essere credibili e soprattutto comprovati da fatti inequivocabili i quali non devono mai andare in contrasto con gli interessi di chi li elabora e li attua, ma servire invece a salvaguardarli e semmai ad ampliarli.
In questo caso, mi sembra che vi siano troppi elementi che generano troppi ragionevoli dubbi sulla effettiva presenza di un complotto di tali dimensioni.


Yvan Rettore

domenica 1 marzo 2020

CORONAVIRUS: OGNUNO DIA UNA MANO AL PAESE!

Dato che l'estero (per fortuna non tutti i paesi, salvo alcuni gestiti da governi dalle dubbie capacità) ha deciso di respingerci come turisti, allora ignoriamo l'estero.
Del resto l'Italia offre tutto ciò che un turista può desiderare e non c'è quindi proprio bisogno di sprecare tempo e denaro preziosi con nazioni che si sono dimostrate ingrate e al limite di una xenofobia del tutto ingiustificata nei ns confronti.
Su quest'ultimo tema, facciamo però anche noi italiani la nostra parte tornando a frequentare i locali orientali, sempre ovviamente a seconda dei nostri rispettivi gusti e senza nessun altro pregiudizio o paura di sorta.
Quindi diamo una mano al Paese senza se e senza ma e soprattutto senza continuare a parlare, parlare, parlare....
Lasciamo spazio ad azioni concrete che alla fine della fiera sono le uniche che contano.

Yvan Rettore