lunedì 31 dicembre 2018

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE MATTARELLA

Egregio Presidente della Repubblica,
Oggi si conclude un anno travagliato (l'ennesimo) per il nostro Paese e il suo epilogo non fa presagire scenari positivi per il 2019.
Tengo ad esprimerle il mio apprezzamento per gli interventi (pochi ma importanti) che ha fatto a tutela della nostra Costituzione, ma le confesso di rimanere insoddisfatto circa il suo operato e questo per vari motivi.
Posso capire che la sua posizione non sia facile e che l'avere avallato un esecutivo come quello odierno sia stata una decisione tutt'altro che agevole.
Purtroppo questa sua decisione si sta avverando dolorosa e dannosa per il nostro Paese.
Dal famigerato decreto sicurezza alla vicenda dell'ILVA, dallo scontro con l'Europa alle perdite consistenti avvenute per il conseguente aumento dello spread, dall'aumento costante della povertà e del debito pubblico, la lista dei disastri compiuti da questo governo si sta allungando sempre di più.
E qui non si tratta di opinioni o di schierantismo, ma di fatti Signor Presidente che non sono opinabili ma che rivelano la drammatica realtà in cui sta sprofondando giorno dopo giorno il nostro Paese.
Sono consapevole che i suoi margini di intervento contro l'operato sciagurato di questo governo risultano piuttosto limitati, ma la pregherei di agire maggiormente nell'anno che verrà contro le derive e i pressapochismi di vari personaggi che lo compongono.
Mai avrei creduto che si giungesse a dover subire (che è molto peggio che sopportare) le scelte di un governo in cui dicasteri fondamentali per il nostro Paese sono occupati da individui privi di cultura istituzionale (ma anche quella generale lascia non poco a desiderare) e senza un'adeguata formazione ed esperienza nei ruoli che sono chiamati a ricoprire.
Non sono fra quelli che temono una deriva autoritaria di questo Paese, ma sono invece molto preoccupato dei danni di una classe governativa che non riesce a gestire il Paese in modo costruttivo e nell'interesse di tutti i cittadini e non soltanto di una minoranza di essi.
Quindi con l'anno nuovo gradirei che i suoi interventi e possibili veti a questa degenerazione governativa fossero maggiori e sempre più frequenti ed incisivi.
E questo non solo perché lei rappresenta la massima carica dello Stato, ma anche perché la legge non ammette ignoranza, è fondamentale che lei dall'autorevolezza della carica che ricopre lo ricordi costantemente ad esponenti politici e ministri che sembrano spesso e volentieri non conoscere l'ordinamento giuridico della nostra Repubblica e i limiti che non si possono superare.
Quando un umile cittadino viola questo principio viene giustamente sanzionato e quindi a maggior ragione dovrebbero esserlo individui che ricoprono cariche istituzionali fondamentali per il presente e futuro del nostro Paese.
Prima di chiudere questa lettera, gradirei chiederle un intervento maggiore e molto più incisivo sulle manifestazioni crescenti di intolleranza e di azioni di stampo neofascista che si sono notevolmente moltiplicate in questi ultimi mesi, complice anche l'attitudine spesso passiva e/o benevola di questo governo nei confronti di questi fenomeni che non possono assolutamente essere più tollerati in uno stato civile e democratico.
Migliaia di persone hanno dato la vita per esso e anche in memoria di tale sacrificio è fondamentale ricordare al governo che l'antifascismo costituisce un pilastro della nostra Repubblica e che non è affatto un'opzione da difendere solo sporadicamente.
In parole povere, la gente del nostro Paese sta diventando sempre più insofferente e arrabbiata perché si sente sempre più abbandonata dalle istituzioni che dovrebbero rappresentarla e questo stato d'animo può essere smorzato unicamente cominciando col rimettere al centro gli interessi supremi di tutte le persone che vivono e lavorano nel nostro Paese e nel non più ammettere che possano ancora esistere esecutivi retti da persone incompetenti e deculturate e che si dimostrano spesso e volentieri troppo timide (o addirittura completamente passive) nei confronti di manifestazioni che nulla hanno a che fare con uno Stato che intende professarsi civile e democratico.
Mi scusi se mi sono permesso di interpellarla su questi temi, ma mi sono sentito in dovere di farlo come cittadino di questo Paese e per il bene di tutti noi.
Le porgo i miei più sentiti auguri di Buon Anno, Signor Presidente.


sabato 29 dicembre 2018

GRILLISMO E LEGHISMO: LE NUOVE IDEOLOGIE ITALIOTE!

GRILLISMO: ideologia politica fondata dal comico Beppe Grillo, alla base del Movimento 5 Stelle. 
Il grillismo considera le opinioni comunque superiori ai fatti e si fonda su una risoluzione dei problemi ricorrendo a personale preferibilmente incompetente e deculturato. 
Uno degli obiettivi maggiori del grillismo consiste nel superamento degli schieramenti Destra-Sinistra per giungere alla formazione di una democrazia digitale monopartitica.
Il trasformismo fondato sull'opportunismo politico è un'altra caratteristica maggiore di questa ideologia


LEGHISMO: ideologia nazionalista posteriore al "celodurismo" padano di Umberto Bossi, alla base della Lega Nord.
Si fonda su espressioni maniacali del culto della personalità del leader e sulla costruzione di una società monoculturale basata principalmente sull'attuazione di forme di discriminazione sociali, culturali, razziali e sessuali.
Allergico per sua stessa essenza a qualsiasi tipo di confronto, il leghismo prevede un asservimento completo e incondizionato degli aderenti al capo del partito che si traduce all'esterno prevalentemente attraverso azioni esibizioniste e nell'esaltazione di simbologie di appartenenza.




giovedì 27 dicembre 2018

L'ULTIMA "PERLA DI SAGGEZZA" DI FLAVIO BRIATORE!

Non poteva mancare a chiusura di questo anno travagliato la seguente "perla di saggezza" pronunciata dal noto uomo d'affari cuneese Flavio Briatore: "L'Italia ora ha bisogno di una dittatura democratica".
Confesso che come ossimoro è davvero originale. 
Sarebbe il caso però che questo ignorante arricchito spendesse parte dei suoi soldi a tornare sui banchi di scuola per rivedere alcune nozioni fondamentali della lingua italiana e della Storia. 
Gli rivelerebbero non solo che una dittatura (per sua stessa essenza e definizione) non può mai essere (né diventare) democratica ma anche che una democrazia può degenerare in azioni di stampo totalitario tanto da trasformarsi in una vera e propria oligarchia. 
Esattamente quello che stiamo vivendo in Italia (e più in generale in Occidente) da diversi lustri ormai.


P.S. Ovviamente l'uscita di Briatore non ha nulla a che vedere con il concetto di "dittatura democratica del popolo" di Lenin e Mao. Infatti, dubito fortemente che Briatore ne sia a conoscenza.





mercoledì 26 dicembre 2018

BATTERE SALVINI E DI MAIO SI PUO': BASTA COMINCIARE AD IGNORARLI SUI SOCIAL!

Non concordo con quanto riportato nel post in allegato.
L'indifferenza uccide eccome.
Certo non considerare più Salvini e Di Maio sui social non basterebbe di sicuro a toglierceli dai piedi.
Ma replicare continuamente a questi personaggi è una maniera di considerare rilevanti le loro esternazioni e dar loro una importanza del tutto fuori luogo.
Alla fine della fiera può risultare loro perfino utile perché più reazioni (sia negative che positive) ci sono ai loro post, più visibilità acquistano sulla rete e quindi anche a livello mediatico.
Molto più utile e intelligente sarebbe usare i social per unirsi e creare le basi di un soggetto politico unitario o quanto meno un'unione di entità di lotta in grado di rovesciare le logiche di regime attuali a partire dai territori.

La "Primavera araba" nacque così anni fa salvo poi naufragare a causa del solito interventismo occidentale che "rimise a posto le cose".
Ma chiedere questo sforzo agli italiani è come sperare che un giorno possa gelare all'Equatore.
Richiederebbe troppo impegno e non andrebbe a braccetto con l'opportunismo congenito della stragrande maggioranza di essi che suona sempre così:
"Vai avanti tu, che poi ti seguo...forse!".

Yvan Rettore