martedì 31 ottobre 2017

PIETRO GRASSO LEADER DELLA SINISTRA?! SUVVIA, UN PO' DI COERENZA!

In questi giorni ho sentito alcuni esponenti di Sinistra lodare l'operato di Pietro Grasso e alcuni sono perfino riusciti a pensare di proporgli di diventare leader di una coalizione (la solita Armata Brancaleone) di Sinistra.
A parte il fatto che il Presidente del Senato ha chiaramente appoggiato il PD e il governo che questi presiede, non si è mai opposto ai provvedimenti scellerati da questi adottati a livello sociale (in particolare riguardo al Jobs Act), conviene ricordare che nulla ha fatto per impedire l'approvazione della legge elettorale di stampo oligarchico. Alcuni potrebbero ribattere: "E cosa avrebbe potuto fare?". Risposta semplice, semplice: "Dare le dimissioni dalla sua carica prima che avvenisse questo autentico scempio alla nostra Costituzione!". E invece, si è soltanto accontentato di lasciare il PD, rimanendo ben fisso sulla sua poltrona di Presidente del Senato.
Oltre a questo, sarebbe stato molto utile a lor signori essersi informati a priori sul suo passato di magistrato.
Falcone non lo stimava (la cosa era reciproca) e Caselli (che ottenne risultati di notevole rilievo contro il crimine organizzato alla guida del Pool antimafia di Palermo) fu scartato (benché favorito) dalla candidatura all'incarico di Procuratore Nazionale Antimafia grazie a una leggina approvata all'ultimo minuto che permise proprio a Grasso di occupare tale funzione.
Uno dei suoi primi interventi in tale veste fu di sfruttare una legge particolare che impedì ai magistrati di interrogare successivamente Antonino Giuffrè, un mafioso di lungo corso, il quale avrebbe potuto fornire un contributo investigativo determinante circa le indagini allora in corso sui colletti bianchi coinvolti con Cosa Nostra. 
Oltre a questo, Grasso si rifiutò di vistare il ricorso contro la sentenza di assoluzione in primo grado di Andreotti per capi di imputazione in relazione ai suoi rapporti con la mafia, non appoggiò mai (anzi criticò in modo sprezzante) i processi e le indagini riguardo ai rapporti tra mafia e politica e sempre come Procuratore Nazionale Antimafia accentrò tutte le informazioni utili ai procedimenti giudiziari sulla sua funzione invece di condividerle e confrontarle con i colleghi coinvolti.
Quindi, quando si parla di Grasso, non si può di certo avvicendarlo ad autentici eroi della magistratura quali sono stati Falcone, Chinnici, Lovatino, Borsellino, Caselli, Imposimato e tanti altri.
Un uomo al servizio del potere e nient'altro.
Detto questo, invece di affannarsi a ricercare la figura di un leader, sarebbe ora che la Sinistra cominciasse a lavorare sui contenuti e a recuperare il posto che le spetta in mezzo alla gente comune, sposando concretamente (e non standosene nei salotti a discutere di leadership e strategie elettorali) le lotte che da sempre la contraddistinguono.
Altrimenti, non soltanto rischia di non andare da nessuna parte, ma anche di fare figuracce proponendo dei leader che nulla hanno a che fare con i valori e principi che la caratterizzano!

Yvan Rettore


venerdì 27 ottobre 2017

PD AL 24% SECONDO GLI ULTIMI SONDAGGI?! PER FORTUNA LE ELEZIONI SONO UNA COSA PIU' SERIA!

Per fortuna le elezioni sono una cosa più seria rispetto ai sondaggi che vengono effettuati unicamente per compiacere le entità che li richiedono (e finanziano!).
Infatti, il PD aveva poco più del 20% dei consensi elettorali effettivi (basati sull'insieme del corpo elettorale) e quest'ultimo dato è sicuramente calato ulteriormente in seguito alla recente scissione che ha dato nascita al MDP. Detto questo dare il PD al 24% dei votanti alle prossime elezioni non appare soltanto ridicolo ma completamente fuori dalla realtà ed è invece molto più probabile (anzi per non dire certo) che faccia la fine dei socialisti olandesi (al 9%) e francesi (addirittura al 5%) crollati entrambi sotto il 10% e ormai ridotti a forze politiche secondarie nei loro rispettivi paesi. 
E' quando ciò avverrà potrà essere soltanto un bene per la Sinistra e segnare l'inizio del suo riscatto sulla scena politica nazionale!

Yvan Rettore


mercoledì 25 ottobre 2017

REFERENDUM AUTONOMIA IN VENETO: ENNESIMA ESPRESSIONE DI QUALUNQUISMO E INVOLUZIONE CULTURALE!

Sono di origini venete e sia io che mio padre abbiamo scelto di andare a vivere altrove, perché il Veneto di oggi non c'entra più nulla rispetto a quello che esisteva una volta. 
Allora era una terra generosa, semplice, unita da valori e principi dominati dalla solidarietà e questo anche se i veneti sono sempre stati un popolo riservato e piuttosto conservatore delle proprie tradizioni. 
Oggi, è una terra invece dominata dal qualunquismo e da un individualismo esasperante in cui contano soltanto la cultura del soldo ad ogni costo e l'affermazione di una superiorità che nei fatti non esiste ma non ha manco ragione di essere. 
Una terra triste in cui invece di ricercare le vere responsabilità del suo disastro attuale si preferisce dare sempre la colpa agli altri, ai foresti...prima ai "terroni" e poi agli extracomunitari. 
Poi vai a vedere che il Veneto figura fra le prime regioni per evasione fiscale, che il lavoro nero è una pratica diffusa e che la corruzione è un sistema di potere ormai consolidato in ogni settore. 
Ho nostalgia quindi del tempo che fu e di alcune straordinarie bellezze della mia terra, di certe tradizioni e specialità culinarie...ma non ci tornerei più a vivere proprio per questa grettezza, questo provincialismo esasperante e soprattutto per questa incapacità profonda nel non percepire e capire il mondo al di là dei propri recinti costruiti per via di paure infondate e indotte nei confronti dell'altro e di ciò che è nuovo. 
L'esatta antitesi di ciò che dovrebbe chiamarsi "civiltà". 
Non condanno quindi la scelta di coloro che non vorranno più visitare il Veneto in seguito al referendum di domenica scorsa, perché ognuno rimane libero di fare ciò che vuole. 
Personalmente agirei diversamente perché la mia sete di conoscenza primeggia sempre e comunque rispetto alle espressioni di persone di ristrette vedute e di cultura limitata e questo anche quando risultano maggioranza. 
Ad esempio, non sono fondamentalmente interessato a visitare gli USA e la Germania, perché non sono assolutamente attratto dalle culture anglosassoni e germaniche, ma riconosco comunque che vi sono delle cose che mi piacerebbe vedere e toccare con mano in quei paesi. 
Semplicemente, se devo scegliere, preferisco orientare la mia scelta su altri posti.

Yvan Rettore


sabato 21 ottobre 2017

L'ULTIMA SPARATA DI DIEGO FUSARO: "MANI PULITE FU UN COLPO DI STATO!"

Sentire Fusaro (in una recente trasmissione televisiva) affermare che Mani Pulite è stato un Colpo di Stato è ridicolo quanto assurdo perché non tiene conto dei seguenti fatti fondamentali avvenuti a cavallo degli anni '70 e '80:
- il coinvolgimento attivo in azioni sovversive della loggia massonica P2 (di cui fecero parte personaggi come Silvio Berlusconi, Maurizio Costanzo, Enzo Biagi, Roberto Gervaso e Fabrizio Cicchitto) per realizzare una forma di Stato compatibile con l'alleanza atlantica e distruttiva di tutti quei straordinari e vivaci movimenti della Sinistra extraparlamentare (escludendo ovviamente quelli che ricorsero alla lotta armata) sorti negli anni '70 e della straordinaria stagione democratica vissuta dal paese fino alla prima metà degli anni '60
- la strategia della tensione orchestrata attivamente da Gladio con l'appoggio diretto della NATO in chiave anticomunista e antidemocratica per realizzare uno stato autoritario simile alle repubbliche delle banane
- l'affermazione definitiva del crimine organizzato nei grandi gruppi industriali e finanziari del paese attraverso società di comodo (con compiti essenzialmente di riciclaggio di denaro sporco) e la sua penetrazione costante e progressiva ad ogni livello istituzionale
- l'avvento del craxismo che sancì la fine di un effettivo pluralismo dell'informazione e la situazione di monopolio effettivo del gruppo Fininvest a livello pubblicitario, cinematografico e radiotelevisivo
- l'indebitamento cronico e crescente dello Stato negli anni '80 che portò la corruzione da malcostume diffuso ad autentico sistema di potere nella gestione delle istituzioni (stiamo ancora pagando le conseguenze di quella sciagura).
Quando Mani Pulite esplose nel 1993 mise fine alla stagione di potere del CAF (Craxi, Andretti, Forlani) ma non riuscì assolutamente a cambiare le cose nel paese che anzi da allora sono nettamente peggiorate in tutti i settori. Se ci fu Colpo di Stato (io la chiamerei piuttosto "involuzione imposta"), questi era avvenuto da tempo attraverso i fatti sopra esposti e dopo di allora cambiarono solo le facce di alcuni protagonisti, ma nella sostanza il sistema non fu intaccato più di tanto e anzi oggi si può dire che si è affermato ulteriormente e che i progetti della P2 e di Gladio sono entrambi andati in porto con successo.
Suggerirei quindi a personaggi come Diego Fusaro di farsi una cultura maggiore sull'argomento prima di fare sparate (non è nuovo in questo) come questa.
Infatti, non è un caso che finisca col ridurla ad una semplice quanto banale diatriba con Di Pietro (che si è scagliato contro di lui per l'infelice affermazione da lui pronunciata in diretta televisiva), dimenticandosi che "Mani Pulite" fu un'offensiva giudiziaria condotta da un pool di ben cinque autorevoli magistrati, di cui l'ex leader dell'IDV era soltanto il membro più carismatico.
Tenendo conto infine che il signor Fusaro nel 1993 giocava ancora alle macchinine, penso che un po' di umiltà prima di fare simili sparate sarebbe se quantomeno altamente consigliabile.

Yvan Rettore