sabato 24 agosto 2019

GLI ITALIANI?! INUTILE SPRECARE TEMPO ED ENERGIE CON LA MAGGIORANZA DI ESSI!

Nella stragrande maggioranza dei casi, gli italiani sono soliti lamentarsi di tutto e di tutti, sempre pronti a tradire senza farsi alcun scrupolo e comunque incapaci di muovere il culo per cambiare davvero le cose perché abituati ad agire unicamente in funzione del loro opportunismo congenito e sulla base di interessi del tutto personali. 
Inutile quindi sprecare tempo ed energie preziosi dietro ad un simile schifo e orientarsi ad ottimizzarle soltanto nei confronti di chi li merita davvero.
Sembra poco ma sono proprio queste azioni che potranno migliorare davvero la società italiana e non i costanti cambi di bandiera e l'inconcludenza santificati dalla maggioranza delle pecore che ancora la compongono.


Yvan Rettore


giovedì 22 agosto 2019

E' COMINCIATO LO SHOW POLITICO DELL'ANNO!

Ciò a cui stiamo attualmente assistendo a livello politico nazionale è l'ennesima dimostrazione di giochi di palazzo e di strategie di potere che servono unicamente ad accondiscendere le volontà delle entità nazionali e internazionali che controllano davvero il Paese e di cui ormai i partiti (chi più chi meno) sono servi incondizionati. 
Questo si traduce in un trasformismo costante delle forze politiche, emblema tipico di una democrazia fantoccio e incompiuta in cui la volontà dei cittadini conta poco o nulla perché comunque vada le decisioni determinanti per il Paese non vengono manco più prese nei luoghi istituzionali, ma nei salotti bene di cui ormai le nostre istituzioni sono soltanto dei meri esecutori e nulla più. 
Finché la democrazia resterà ridotta ad un semplice passaggio di delega in bianco da parte degli elettori agli eletti, si continuerà a vivere nell'attuale sistema oligarchico con qualche parvenza di democrazia di facciata. 
La democrazia se non diventa partecipativa rimane relegata ad un termine vuoto e privo di reale contenuto. 
L'unica speranza che personalmente posso forse porre in una coalizione governativa PD-M5S è un eventuale ridimensionamento dell'intolleranza e del razzismo, ovvero di quella assurda diffusione di odio che ha caratterizzato la società italiana in questi mesi. 
Per il resto, continueremo ad assistere ai patetici show e vuoti proclami di questi politici inconcludenti quanto incompetenti e privi del senso delle istituzioni, con il contorno inevitabile di finti litigi e antagonismi salvo poi mettersi sempre d'accordo ogni volta che si tratterà di salvaguardare le proprie poltrone e gli interessi delle entità di cui sono marionette indiscusse.


Yvan Rettore


mercoledì 21 agosto 2019

RENZI E CONTE: DUE FACCE DELLO STESSO OPPORTUNISMO!



Entrambi risultano essere due fenomeni di opportunismo politico e di abile trasformismo. 
Non è un caso che ieri al Senato abbiano fatto due ottimi discorsi, ma alla prova dei fatti sono stati entrambi a capo di governi da considerare sicuramente fra i peggiori della nostra travagliata Storia repubblicana. 
Ma come al solito la memoria storica in questo Paese risulta sempre carente fra i più e bastano soltanto alcune belle parole per comprare la fiducia del popolino che ormai siamo diventati.
Infatti, ancora una volta dovremo subire passivamente i soliti giochi di palazzo e le immancabili strategie che li accompagnano, nell'indifferenza degli interessi reali dell'Italia ma soltanto a salvaguardia di quelli delle entità che contano davvero nel Paese e di cui questa classe politica continua ad essere serva in modo esclusivo.


Yvan Rettore


lunedì 19 agosto 2019

L'AMORE NON NASCE DALLE APPARENZE!

L'uomo (ma vale anche per le donne) che si lascia attrarre soltanto dalle apparenze e da valori effimeri, dimostra soltanto di essere una persona superficiale e alquanto stupida, perché una volta soddisfatti gli elementi che ti hanno portato a relazionarti, tutto finisce nel giro di poco tempo.
Perché due persone diventino autenticamente coppia ci vuole ben altro: il rispetto delle differenze, la capacità di dialogo e considerazione dell'altro, l'intenzione disinteressata di amare incondizionatamente il proprio partner sia nei momenti belli che in quelli difficili della vita.
Se non esistono valori e principi condivisibili che uniscono e rinnovano la coppia ogni giorno al di là di una possibile passione iniziale, non vi può essere terreno fertile per l'Amore, ma soltanto per una monotonia e una ripetitività che alla fine logorano il rapporto fino a spegnerlo del tutto.

Yvan Rettore


venerdì 16 agosto 2019

"TOUR DE FRANCE" 1972: QUANDO GIMONDI REALIZZO' UN'IMPRESA D'ALTRI TEMPI

Quella tappa di montagna del Tour avrebbe dovuto consacrare la rivincita di Gimondi nei confronti di Merckx, il "Cannibale", allora in maglia gialla e invece diventò un momento epico del ciclismo.
Questo è il riassunto di quel grande momento di sport e di vita:
"Gimondi parte in fuga, il suo rivale arranca.
Sembra che nulla lo possa fermare e che la vittoria di tappa e il sorpasso sul "Cannibale" siano a portata di mano e invece....
Invece la sfortuna lo colpisce ancora.
Fora, ma non si ferma.....
Aspetta l'ammiraglia che però non arriverà mai perché precedentemente caduta rovinosamente in un burrone.
Ma lui non si ferma...
Si aggrappa disperatamente a quella bicicletta e non cede....
Merckx finisce col superarlo, ma quell'uomo tenace non si arrende.
Il resto supera la cronaca e anche la Storia.
Perché anche se Merckx vince la tappa e il "Tour", secondo senza cedere di un passo giunge Gimondi con quella maledetta gomma bucata."
Momento leggendario di un grande ciclista che sommato a tanti altri lo fanno entrare da oggi giustamente nel mito di questo sport.
Questo era e rimane Felice Gimondi, campione tenace, leale e coraggioso, uomo d'altri tempi di cui oggi se ne vedono sempre meno in giro.
Grazie Felice!


Yvan Rettore


venerdì 2 agosto 2019

2 AGOSTO 1980

Quel 2 agosto 1980 è una giornata estiva come tante.
Calda, afosa e con tanta gente in movimento perché ormai le tante agognate ferie sono arrivate per la maggior parte degli italiani.
La stazione di Bologna è affollata più del solito, un viavai di vacanzieri e turisti la invade, chi arriva e chi parte. 
Coloro che devono partire cercano un po' di frescura nella sala d'aspetto, uno spazio che da ampio è diventato ristretto per via di tutte le persone che ormai lo hanno occupato.
Ci sono famiglie, giovani, vecchi e bambini, chi mangiucchia qualcosa, chi legge, chi dorme, chi parla, chi pensa, un grumolo di pensieri, gioie, sentimenti e speranze gira fra le teste di quella variegata presenza umana.
C'è già chi fantastica su cosa farà una volta in spiaggia, chi immagina come saranno i parenti e amici che andrà a ritrovare, chi spera in un meritato riposo dopo mesi di lavoro e impegni che sembravano senza fine.
Tutti o quasi vivono questo stato, quasi perché quel giorno ci sono persone che pensano e agiscono con ben altre intenzioni.
Quel giorno la lancetta dell'orologio va avanti come al solito, ma alle 10'25 ferma il tempo per sempre per ben 85 persone.
La maggior parte di loro non si rendono manco conto di cosa sta accadendo.
Nel giro di pochi secondi crolla tutto, i muri e il soffitto scoppiano come se fossero di cartapesta, un boato tremendo come un uragano devastante scuote l'aria.
Poi le urla di dolore e disperazione dei feriti e sopravvissuti e la stazione di Bologna diventa tragicamente un luogo d'apocalisse su cui convergono tutti i media nazionali e internazionali.
L'impossibile fanno i soccorsi e i tanti eroi senza nome e ormai dimenticati per cercare di salvare le vite umane in quel cumulo di macerie.
Il Paese è scosso, la politica smarrita dietro i suoi inevitabili limiti, ma Bologna non si arrende di fronte a quell'orrore e offre un esempio di grande umanità e civiltà superando ogni divisione.
Nelle settimane successive comincia la caccia ai colpevoli, la pista dei NAR, dei servizi segreti deviati, dei terroristi palestinesi con le cronache giudiziarie che velocemente prendono il sopravvento su quell'orrore indescrivibile che sembra voler mantenere aperta la lunga notte della Repubblica che l'Italia vive dalla fine degli anni '70.
Di quelle vittime, di quei morti, di quelli innocenti, di quelle tante storie di vita, restano soltanto una commemorazione annuale e uno squarcio lasciato nella stazione in ricordo di quella tragedia.
La politica, i media e infine la Storia da allora hanno occupato la scena di ciò che fu quella terribile giornata, lasciando i parenti e amici delle vittime vivere col dolore, la rabbia e la rassegnazione di essere stati colpiti nel più profondo dei loro sentimenti e nell'indifferenza progressiva della società.

Yvan Rettore