mercoledì 26 aprile 2023

UN RIFIUTO PIENAMENTE GIUSTIFICATO

Ieri, in occasione della commemorazione del 25 aprile il presidente dell'ANPI di Viterbo non ha stretto la mano a Vittorio Sgarbi, sindaco di Sutro.

In un Paese normale, non sarebbe affatto stata ammessa a tale carica un individuo condannato con sentenze passate in giudicato per i seguenti reati:
- falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, per produzione di documenti falsi e assenteismo
- oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale
- ingiuria, diffamazione (cinque volte) e diffamazione aggravata.
Allora, il fatto che tale rappresentante non gli abbia stretto la mano si giustifica pienamente.
Avrei sicuramente fatto la stessa cosa al posto suo perché non è assolutamente accettabile che delle cariche istituzionali possano essere ricoperte da dei pregiudicati.

Yvan Rettore



martedì 25 aprile 2023

NON EQUIPARIAMO I PARTIGIANI AI FASCISTI

In questa giornata di commemorazione (personalmente considero il termine "festeggiamento" davvero fuori luogo) vorrei cominciare col dire che in ogni guerra non ci sono buoni e cattivi, ma soltanto perdenti.

Vorrei altresì che si evitasse di fare confusioni inutili quanto antistoriche.
La RSI era una feroce dittatura al soldo della Germania nazista e a combatterla e sconfiggerla furono proprio i partigiani, fra cui purtroppo ci furono anche diversi farabutti che approfittarono di quell'occasione per arricchirsi e usare violenze indicibili.
Ma non erano la maggioranza di essi e questo conviene sempre ricordarlo perché altrimenti si rischierebbe di equiparare i sostenitori di una dittatura a coloro che la combatterono e non è una cosa assolutamente ammissibile, specie perché parecchi di questi ultimi ci rimisero la vita.
E conviene sempre ricordare ancora oggi di quanto fecero i fascisti ben prima dell'avvento dei partigiani: dall'Africa all'Europa, decine di migliaia di persone persero la vita per mano loro.
Quindi va bene condannare le malefatte operate sia da fascisti che partigiani, ma ciò non sta affatto a significare che si possa manco lontanamente giustificare l'ideologia e il regime che difendevano i primi rispetto ai valori e principi per cui lottarono i secondi.

Yvan Rettore

lunedì 24 aprile 2023

Il CULTO DEL PRINCIPE OPPOSTO ALLA SOBRIETA' DELLA POLITICA



Il carattere sobrio delle istituzioni è sempre qualcosa che mi ha affascinato in Svizzera ed è uno dei motivi per cui sono fiero di essere cittadino anche di quel bellissimo paese.
Questo si contrappone a quanto accade troppo spesso in Italia in cui permane in modo piuttosto diffuso quello che chiamerei il "culto del principe".
Cariche istituzionali, esponenti politici di varia estrazione e rappresentanti eletti che non mancano mai di fare sentire la loro presenza dovunque vadano attraverso sfilate di auto blindate, forze dell'ordine armate e vassalli sempre pronta ad inchinarsi al loro cospetto pur di farsi notare da loro.
Nelle campagne elettorali poi questa smania di esibizionismo inutile quanto a volte al limite del ridicolo si manifesta in moda ancora più virulento.
Allora vedi questi rappresentanti effimeri del potere giungere perfino nei luoghi più impensati e remoti del nostro Paese, chiamati dai politici locali che così vogliono dimostrare un briciolo di importanza che altrimenti non riuscirebbero ad avere.
Questi ultimi riescono perfino a giustificare nei confronti dei cittadini più scettici e intelligenti che è fondamentale fare certe parate perché i rapporti con le istituzioni di ogni grado sono importanti.
Va bene, ma c'è bisogno di esibire questo genere di intenzione?
In Svizzera, quando ci sono le elezioni è quanto di più sobrio ci possa essere e una delle caratteristiche che le contraddistingue è proprio l'assenza di esibizionismo di autorità dei vertici superiori.
Perché?
Perché semplicemente i cittadini non ne sentono affatto il bisogno in quanto votano non perché sei sponsorizzato da un ministro o da un parlamentare, ma per il livello di contenuti che sei in grado di esprimere in campagna elettorale e ancor di più per il CV che dimostra che puoi effettivamente ambire a ricoprire in modo costruttivo e competente la carica per la quale ti presenti.
I politici locali hanno sì contatti con istituzioni di grado superiore (prima e dopo le elezioni) ma non sentono affatto la necessità di esibirle per manifestare una presunta affermazione di potenza e di superiorità nei confronti dei cittadini.
Concludo citando alcuni episodi che dimostrano chiaramente quanto è sobria e essenziale l'attività istituzionale rispetto all'Italia.
Il primo è che quando c'è un evento pubblico di qualsiasi genere, le autorità vi si recano con mezzi propri o pubblici o perfino a piedi quando la cosa è possibile.
E senza il bisogno di dover fare un corteo.
E quando giungono dove si svolge effettivamente l'evento, si mescolano alla cittadinanza e non hanno una tribuna riservata esclusivamente a loro.
Si può perfino viaggiare sullo stesso treno con il Presidente della Confederazione, con lui ovviamente (ma non troppo) in prima classe e tu in seconda e scendere insieme alla stazione di Berna, percorrendo quasi lo stesso tratto a piedi senza fare alcuna parata e senza un esercito di funzionari e guardie del corpo appresso.
Cosa che mi accadde tanti anni fa e che era e rimane tuttora la normalità in un paese in cui non c'è alcun "culto del principe" e dove vieni valutato per ciò che fai e non per ciò che appari.
Ma forse questo modo di fare è dettato soprattutto dal fatto che vi è un senso civico diffuso in chi fa politica in quanto ci arriva di solito dopo una certa esperienza autorevole sul piano professionale e per un tempo limitato della propria esistenza con l'intento di dare un contributo effettivo al progresso del paese.
E non diventi ricco se sei eletto in quanto vieni pagato soltanto attraverso un gettone di presenza e nient'altro.
In Italia invece la carenza diffusa di senso civico e la visione della politica, vista nella maggior parte dei casi come un'opportunità di affermazione personale anziché come un'attività momentanea al servizio della collettività, fanno sì che la gente comune finisca col disprezzare chi opera in quell'ambiente mentre una minoranza vi si accoda unicamente per interessi di natura puramente personale e non certo per il bene comune.

Yvan Rettore 

venerdì 21 aprile 2023

COMUNICATO STAMPA DEL "COMITATO CIVICO DI LECCE E PROVINCIA PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE, ASSOCIAZIONE FREE"

 


ELEZIONI COMUNALI DI VEGLIE: CARENZE EVIDENTI NEI PROGRAMMI DELLE LISTE

Leggendo i programmi delle due liste che si contrapporranno alle prossime elezioni comunali di Veglie non si possono non rilevare diverse lacune a dimostrazione dell'assenza di uno studio preliminare concreto ed esauriente dei problemi da risolvere in tale località.
Mancano in particolare:
- la volontà di introdurre un garante dei diritti dei disabili a livello comunale, cosa sorprendente in una realtà in cui la presenza della popolazione anziana è estremamente significativa ed in costante crescita
- un adeguamento delle normative comunali alla Legge n. 10/2013, "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani", che dovrebbero prevedere l'inserimento di un Regolamento del verde, un Piano del verde, un Piano annuale di monitoraggio e gestione del verde e un sistema informativo del verde. Oggi a Veglie c'è soltanto un Censimento del Verde, fatto l'ultima volta nel 2019
- investimenti da attuare attraverso una finanza di progetto quali la realizzazione di un teatro, una piscina e di una polisportiva comunali rivolta anche ai disabili
- l'installazione di pannelli fotovoltaici su tutta l'illuminazione pubblica stradale e gli edifici comunali i cui costi sarebbero coperti attraverso il ricorso di fondi europei e regionali
- la messa in sicurezza del manto stradale del centro storico attraverso il ricorso a fondi europei e regionali
- la messa a norma dei marciapiedi le cui dimensioni e i cordoli non risultano idonei al passaggio di pedoni e disabili come pure il rifacimento integrale di tutto il manto stradale che sta ormai diventando ogni giorno sempre più pericoloso per pedoni, cicli e veicoli
- incaricare un ufficio di consulenza esterno al comune che sia in grado di reperire fondi europei e regionali
- riportare l'area mercatale e gli uffici comunali nelle zone centrali del Paese per rispondere alle esigenze di mobilità effettiva di una popolazione anziana e di altre frange importanti di residenti che non hanno la possibilità di accedere alle zone esterne del paese in quanto non motorizzati
- realizzare un serio piano di rilancio delle attività produttive del paese in modo da poterlo presentare ad aziende del Nord e estere che potrebbero essere potenzialmente interessate ad insediare filiali sul territorio
- promuovere uno rilancio dell'agricoltura che non sia fondato soltanto sul vino e l'olio, ma anche su altri prodotti di carattere innovativo al fine di creare nuove opportunità di mercato
- superare la logica della raccolta differenziata porta a porta introducendo isole ecologiche di raccolta automatica con identificazione numerica dei soggetti al fine di poter fissare una tassa comunale sui rifiuti che contempli l'effettivo scarico degli stessi svolto da ogni singolo cittadino e non rimanendo ancorati ad una tassazione basata sui metri quadri dell'abitazione in cui si vive e che risulta quindi iniqua quanto insoddisfacente nella copertura reale dei costi di tale servizio.
Al di là di tali carenze evidenti sul piano programmatico, l'impressione è che la classe politica che intende presentarsi a questa tornata elettorale non abbia una visione chiara e definita del futuro che ha in mente per Veglie.
Anzi, c'è da chiedersi se c'è.
Mancano in particolare una reale sensibilità e attenzione verso:
- le esigenze della popolazione anziana e dei disabili
- la manutenzione e l'incremento del verde urbano e una strategia concreta di risparmio energetico. E' bello parlare di cambiamenti climatici (la cui origine antropica è comunque oggettivamente molto ridotta) e di superamento delle energie fossili, ma se poi non si sa come intervenire per combattere l'inquinamento ambientale e il degrado del territorio, sono slogan che lasciano il tempo che trovano
- una concreta strategia di sviluppo sociale ed economico del paese nonché il rilancio di iniziative di carattere unitario volte a rilanciare il turismo e la cultura del territorio.
Detto questo, i programmi di questa tornata elettorale finiscono col non distinguersi granché e non rispondendo ai bisogni reali di un paese in declino rispecchiano un livello inadeguato quanto approssimativo di approccio della cosa pubblica da parte di coloro che intendono proporsi alla guida di questo comune.
A questo punto la domanda sorge spontanea: "Perché e per chi votare?".

Prof. Yvan Rettore

Referente locale "Comitato Civico di Lecce e Provincia per la difesa della Costituzione. Associazione Free".

domenica 9 aprile 2023

COVID, PERCHE' IO NON DIMENTICO

 

Diffondere le cattiverie espresse da certi VIP durante il periodo del COVID, non sta affatto a significare che io mi comporti in modo analogo.
Si limita unicamente ad informare e a ricordare l'operato di certi individui e di decidere serenamente come approcciarci nei loro confronti in futuro.
Anche un eventuale perdono a fronte di tale malvagità non sta affatto a significare che si possa dimenticare quanto male hanno procurato a gente che ha deciso di non vaccinarsi in modo del tutto legittimo e che in diversi casi ha dovuto pagare un prezzo molto alto per avere espresso chiaramente tale scelta.
Quelle persone non meritavano tale cattiveria!
Ora, non è assolutamente accettabile che certi personaggi e il Mainstream si impegnino per cercare di dare un colpo di spugna su tutto il male e i dolori che hanno diffuso a manetta in quel periodo con i loro squallidi comportamenti e voler recuperare una credibilità e una stima da parte delle vittime di questi ultimi la trovo un'operazione davvero inammissibile quanto umanamente inqualificabile.
Per quanto mi riguarda non intendo assolutamente esprimere cattiverie nei loro confronti, né augurare loro del male, ma semplicemente ricordare a tutti chi sono stati e adottare da ora in poi una attitudine di perfetta indifferenza nei loro riguardi, perché per un VIP la cosa peggiore sta proprio in quest'ultima.
Tanto il male che fai prima o poi ti torna sempre indietro.
Provare per credere.

Yvan Rettore 

lunedì 3 aprile 2023

PROPOSTA PER L'INTRODUZIONE DI UNA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA A VEGLIE


In vista delle prossime elezioni comunali che si svolgeranno il 14 e 15 maggio 2023, il "Comitato Civico di Lecce e provincia in difesa della Costituzione" intende proporre a tutte le liste che si presenteranno di attuare, in caso di vittoria alla prossima tornata elettorale, un regolamento comunale che istituisca il concetto di "Responsabilità politica" che dovrebbe obbligare gli eletti a rendere conto periodicamente del proprio operato agli elettori accordando a questi ultimi la facoltà di licenziarli, qualora essi non abbiano rispettato gli impegni assunti in campagna elettorale.
Questa proposta si ispira alla proposta di Legge di iniziativa popolare "Norme sulla Responsabilità Politica" presentata nel 1999 dal Partito Umanista, il cui testo integrale è presente nel seguente link:
Con tale proposta si intende promuovere la realizzazione di una Democrazia Reale, considerando i cittadini come gli unici depositari del potere politico, che essi delegano ai propri rappresentanti e che possono revocare se questi ultimi tradiscono gli impegni assunti.
Non appare infatti sufficiente che gli eletti vengano giudicati soltanto alle elezioni successive, avendo avuto cinque anni di tempo per agire liberamente al di fuori del mandato ricevuto e, spesso, contro di esso.
È necessario dare agli elettori uno strumento di controllo dei propri rappresentanti che superi questa delega in bianco e conceda effettivamente la possibilità di revocare il mandato a loro assegnato in qualunque momento della Legislatura comunale.
Questo tipo di provvedimento non andrebbe affatto in contrasto con l’Articolo 67 della Costituzione perché non prevede il vincolo degli eletti al mandato ricevuto dalla lista di appartenenza, mentre li obbligano al rispetto degli impegni assunti verso gli elettori.

Prof. Yvan Rettore

Referente locale "Comitato Civico di Lecce e Provincia in difesa della Costituzione".