mercoledì 6 febbraio 2019

SONO UN SOSTENITORE DELLA RIVOLUZIONE BOLIVARIANA MA NON NECESSARIAMENTE DI MADURO!

Gli occidentali accusano Maduro di aver permesso alle forze dell'ordine il ricorso alla tortura e a diverse azioni che hanno violato i diritti umani di parecchi oppositori.
Sicuramente c'è del vero in queste accuse, ma sarebbe doveroso ricordare che lo stesso Guaidò si è reso protagonista di non pochi atti efferati e che diversi leader dell'opposizione golpista filomeraricana (perché ce n'è un'altra che invece partecipa tranquillamente alla vita democratica del paese) sono stati giustamente incarcerati perché responsabili di vari attentati, sabotaggi e atti di violenza sfociati spesso in omicidi se non addirittura in vere e proprie stragi.

Quindi sarebbe ora che gli occidentali cominciassero a parlare anche di questi comportamenti violenti e non esclusivamente di quelli perpetrati dalle forze di sicurezza bolivariane. 
La degenerazione dei comportamenti di queste ultime avviene sempre quando un governo delega in toto la sicurezza a simili entità ed è un fenomeno ricorrente nei paesi del sud del mondo, anche se vi possono essere analogie inquietanti anche ai nostri lidi, come dimostrato di recente dai CRS francesi nel contrastare le manifestazioni dei gilet gialli. 
Perfino nella tanto "democratica" Italia (tanto che non possiamo di arrogarci il diritto di dare lezioni di democrazia a chicchessia) sono non pochi i casi in cui membri delle forze dell'ordine si sono resi colpevoli di atti efferati (spesso non vengono manco denunciati), proprio in virtù del garantismo di cui troppo spesso godono in modo ingiustificato da parte dei vertici dello Stato. 
Detto questo, in Venezuela c'è una democrazia e ogni tornata elettorale è controllata da autorevoli organismi internazionali fin dall'avvento del chavismo 20 anni fa, tanto che si suol dire che sono le elezioni più monitorate del pianeta. 
Non si diventa poi presidente di un paese alla maniera di Mussolini ma partecipando alle elezioni, ricordando che il Parlamento venezuelano è in mano all'opposizione, come 90% dei media e numerosi municipi fra cui proprio quello di Caracas. 
Non mi risulta poi che Maduro abbia impedito a Guaidò né di fare comizi, né di rilasciare dichiarazioni alla stampa, specie quella estera. Se facciamo un paragone con le feroci dittature fasciste latinoamericane degli anni '70, si può tranquillamente constatare che tali gesta in quelli anni erano impossibili e Michelle Bachelet, Pepe Mujica e Djilma Roussef (solo per citare alcuni noti esponenti che sono stati perseguitati in quel tragico periodo) lo possono testimoniare ancora oggi. 
E' ovvio che all'Occidente non gliene frega nulla del popolo venezuelano e ancor meno all'Italia dei propri connazionali (di cui si interessa soltanto in campagna elettorale e per sottrarre loro soldi in patria attraverso tasse spesso del tutto inique e arbitrarie) ma che l'unico interesse è dovuto al fatto che il Venezuela detiene le maggiori riserve petrolifere del pianeta e non è un caso che i maggiori creditori di quel paese siano proprio i maggiori rivali globali degli USA, ossia Cina e Russia. 
Infatti, benché vi sia da anni un governo di Sinistra, la Bolivia non desta altrettanto interesse e attenzione da parte dell'Occidente, proprio perché non dispone di una fonte energetica così fondamentale per le economie occidentali, ma non solo. 
Detto questo non apprezzo particolarmente Maduro, perché lo trovo piuttosto incapace nel rinnovare la classe dirigente del paese e nel non riuscire a far uscire il Venezuela dalla crisi attuale (anche se in gran parte causata da sabotaggi creati ad arte dalla vicina Colombia con la complicità della Destra golpista venezuelana) rischiando di consegnarsi del tutto all'influenza sino-russa e temo che ormai sia quello il destino di quel paese. 
Tuttavia, le conquiste sociali del Venezuela rimangono incontestabili: eliminazione dell'analfabetismo, presidi sanitari e scuole nelle zone più povere e malfamate del paese, nazionalizzazione di tutte le risorse fondamentali anche se in compartecipazione con alcune multinazionali estere, 1 milione di case popolari consegnate e soprattutto avere dato dignità e fatto "esistere" oltre 5 milioni di persone che non erano manco iscritte all'anagrafe e che vivevano nella miseria più assoluta durante gli anni della democrazia fantoccio filoamericana che c'era prima di Chavez in cui 78 % della popolazione viveva in stato di indigenza e in cui durante il Caracazo (massacro avvenuto durante manifestazioni popolari nel 1989 a Caracas) lasciò trucidare a comparti dell'esercito e delle forze dell'ordine oltre 3500 persone, mentre centinaia di altre scomparvero nel nulla nelle settimane successive. 
Ecco perché (un po' come a Cuba), la maggioranza del popolo venezuelano non vuole tornare a quell'incubo preferendo un governo sicuramente mediocre e limitato come quello di Maduro ad uno di Guaidò che riporterebbe il paese agli anni feroci del neoliberismo cancellando di botto tutte le conquiste di cui sopra, un po' come sta avvenendo adesso in Brasile e in Argentina dove grazie ai golpe bianchi c'è una vera involuzione sociale ed economica in atto, mentre le oligarchie locali e le grandi multinazionali dello zio Sam sono tornate a fare soldi a palate sulle spalle di quei popoli.

Yvan Rettore




lunedì 4 febbraio 2019

MATTARELLA CHE SOLLECITA IL GOVERNO A RICONOSCERE GUAIDO PRESIDENTE DEL VENEZUELA NON E' SOLO INDECENTE, MA ANCHE UNA PROPOSTA ASSOLUTAMENTE ILLEGALE!

Vorrei ricordare al Presidente Mattarella che ben 17 paesi della UE (su 28 stati aderenti, quindi più della metà) che uniti all'OSA e al Consiglio di Sicurezza dell'ONU non riconoscono Guaido come Presidente ad interim del Venezuela.
Ma vorrei anche invitarlo a ricordarsi, in qualità di giurista autorevole che il principio di autodeterminazione dei popoli è sancito dall'ONU e che in quanto tale prevede di non interferire nelle questioni interne di un paese e questo a maggior ragione quando gli esiti regolari di tutte le elezioni nazionali venezuelane svoltesi in questi ultimi 20 anni sono state sempre riconosciute espressamente da entità autorevoli in materia quali la Fondazione Carter, l'OSA e organismi dell'ONU e di difesa dei diritti umani.
Quindi, lo stesso Maduro è stato eletto democraticamente ed è il Presidente legittimo della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Se c'è un usurpatore quello è Guaido che si è autoproclamato Presidente ad interim senza averne alcun titolo e senza alcun passaggio democratico.
Quindi, almeno su questo punto è giusto che il nostro governo non si accodi come una pecora agli interessi di Washington nell'area, in quanto tali interessi non intendono affatto preludere all'instaurazione di una democrazia, ma unicamente di un governo amico che sia in grado di garantirglieli in loco.
E dico questo pur non sposando in toto la posizione del governo italiano, il quale purtroppo non ha riconosciuto nemmeno la legittimità assoluta della Presidenza Maduro, dimostrando una superficialità che ormai lo contraddistingue ogni giorno di più in ogni settore che affronta.
Una volta tanto sarebbe ora che un Presidente della Repubblica Italiana si attenesse alle regole del Diritto Internazionale ed in particolare ai trattati sottoscritti dal nostro Paese pensando in questo caso in primis alle sorti del popolo venezuelano anziché agli interessi delle multinazionali occidentali nell'area.
Sarebbe una bella inversione di tendenza rispetto a quanto visto finora e che potrebbe sancire finalmente un cambio di rotta importante nelle relazioni Nord Sud da impostare finalmente secondo principi di reciproco rispetto e autentica considerazione delle necessità di entrambi.
Vorrei concludere questo intervento con una breve constatazione, ossia che soprattutto in questo drammatico momento storico, né il nostro paese né tanto meno il resto dell'Occidente possono arrogarsi il diritto di dare lezioni di democrazia a chicchessia.
Ciò che è accaduto oggi all'uscita del liceo di Pomigliano d'Arco è lì a dimostrarlo, come pure quanto accaduto di recente in Francia con i gilet gialli.


IL SOLITO FRATOIANNI


Ma perché Nicola Fratoianni (l'anonimo leader di Sinistra Italiana) in un suo intervento su Facebook ha dovuto tirare in ballo la democrazia bolivariana venezuelana per parlare di una vicenda del tutto italiana come quella legata alle proteste pacifiche degli studenti di un liceo di Pomigliano D'Arco contro la visita di Giggino e impedendo loro di fatto di esprimersi su temi scottanti che li riguardano?! 
Non bastavano le menzogne quotidiane dei media occidentali sulla situazione del Venezuela, senza che ci si mettesse anche lui?! 
Perché invece di tirare in ballo quel paese non lo ha fatto con i CRS francesi che hanno agito contro i gilet gialli in modi analoghi a quelli presenti su quella foto e in diversi casi in modi ben peggiori usando armi improprie contro i manifestanti tanto che diversi di loro hanno riportato danni alla salute permanenti (come un gilet giallo che ha perso un occhio a causa di un proiettile di gomma che glielo ha letteralmente spappolato)?! 
Mi verrebbe da dire a questo punto...."il solito Fratoianni"!

Yvan Rettore



N.B. Vedi post di Nicola Fratoianni sulla vicenda degli studenti del liceo di Pomigliano d'Arco:

https://www.facebook.com/Fratoianni/photos/a.528809837222916/1800731130030774/?type=3&comment_id=1494862480644801&notif_id=1549299078458949&notif_t=feedback_reaction_generic&ref=notif

domenica 3 febbraio 2019

CIO' CHE MI FA INCAZZARE DI PIU'...

....non è vedere dei ministri che fanno campagna elettorale permanente, che stanno ogni giorno sui social e che dimostrano la loro ignoranza e incompetenza quotidianamente.
...non è vedere i principi e valori della nostra Costituzione e i diritti dell'uomo calpestati ogni giorno da gente che li viola solo perché occupa una poltrona a Palazzo Chigi.
...non è vedere partiti e politici attivarsi unicamente quando ci sono in ballo le elezioni e essere del tutto assenti nelle lotte sociali, ambientali e politiche per il resto del tempo.
...non è essere preso sistematicamente per i fondelli da una classe dirigente che pensa solo ai fatti suoi e a difendere i privilegi di pochi eletti.
...ma incazzare davvero tantissimo, più di ogni altra cosa è dover alzarmi ogni giorno per andare a lavorare, farmi un mazzo per arrivare a fine mese per pagare bollette e tasse e balzelli infiniti per mantenere tutto questo schifo e doverne subire le conseguenze perché esiste ancora in questo paese una massa di idioti che lo legittima e lo sostiene.
Questo è ciò che mi fa davvero incazzare!!!

Yvan Rettore