martedì 30 novembre 2021

CERTO IL GOVERNO DRAGHI E' TERRIBILE MA PRIMA COM'ERA?

 Sono d'accordissimo che vi sia un'involuzione maggiormente pronunciata in questo periodo dell'assetto democratico del nostro Paese, però vorrei segnalare alcuni aspetti degenerativi dello stesso già prima dell'avvento Draghi:

- aumento notevole del precariato e del lavoro nero
- aumento notevole dell'evasione fiscale, in particolare dei grandi gruppi (anche stranieri)
- incremento notevole dell’indebitamento dei cittadini nei confronti di banche e società finanziarie
- esplosione di fallimenti e di vendita di immobili all’asta
- fortissima riduzione del potere d'acquisto dei cittadini
- fortissima riduzione della capacità di risparmio dei cittadini
- declino dell’Italia come potenza manifatturiera mondiale
- declino di produzioni agricole e zootecniche d’eccellenza
- crac bancari con diverse migliaia di risparmiatori sul lastrico
- concentrazione dei mezzi d’informazione in mano a pochi grandi gruppi editoriali
- violazioni costanti della Costituzione, dall'art. 3 all'art. 11 e tanti (troppi) altri
- incremento generalizzato dei costi della politica
- incremento del degrado urbano a livello nazionale
- costruzioni risicate di case popolari
- aumento esplosivo del debito pubblico
- sindacati confederali appiattiti alle logiche di potere politico e finanziario
- scuola pubblica e servizio sanitario nazionale ridotti sensibilmente nei mezzi e nella qualità dei servizi
- delocalizzazioni selvagge di numerose aziende
- circa il 15% di “invisibili”, cittadini al di sotto della soglia della povertà di cui non gliene frega niente a nessuno
- magistratura sempre molto timida nel perseguire i membri delle forze dell’ordine che abusano del loro potere e agiscono in modo repressivo (non giustificato) contro cittadini inermi
- privatizzazioni di vari beni comuni (in particolare dell’acqua) e nessuna soluzione portata alla distruzione e compromissione del patrimonio ambientale del Paese
- nessuna politica industriale, né infrastrutturale
- nessun piano di investimenti per mettere in sicurezza il Paese di fronte a dissesti idrogeologici e terremoti
- regole democratiche scardinate nei comuni sotto i 15.000 abitanti, in cui si può governare con maggioranze limitate ad un 20% di voti
- nessun piano complessivo di manutenzione di infrastrutture, trasporti pubblici, plessi scolastici e strutture sanitarie
- criminalità organizzata ormai presente in ogni assetto istituzionale
- incremento ed affermazione dei privilegi alla Chiesa con costante ammanco di entrate fiscali per lo Stato italiano di oltre 4 miliardi di Euro l’anno.
- oltre 6 milioni di disoccupati.
Questo e altro esisteva e permane tuttora.
A prescindere da quanto ha fatto e sta facendo il governo Draghi.
Yvan Rettore

martedì 23 novembre 2021

MISURE ANTI-COVID ALLA PROVA DEI FATTI

 


Entro Natale, le terapie intensive e i ricoveri ordinari per Covid saranno strapieni in grandissima parte di vaccinati e temo che vi sarà un'esplosione incontrollata di effetti collaterali devastanti.
Queste tendenze crescenti si notano già adesso e sono il frutto della persistenza assurda da parte delle autorità di continuare a credere in impianti genici (e non vaccini) che mantengono in vita le varianti di un virus che è scomparso già la primavera scorsa.
Tutto in nome del business e di biechi interessi politici che nulla hanno a che fare con la tutela della salute dei cittadini.
Entro Natale, verrà sepolta definitivamente la teoria menzognera che i non vaccinati contagiano più dei vaccinati come pure quella che vorrebbe che questi ultimi sono comunque destinati ad ammalarsi in modo grave, dimenticando però un fattore fondamentale: sono gli anticorpi naturali che sconfiggono qualsiasi virus non quelli artificiali a tempo determinato inoculati da una siringa.
E sempre entro la data di quella che era per eccellenza la Festa annuale della Pace e dell'Amore, sarà finalmente sancito il fallimento totale del Green Pass.
Mi auguro che allora anche in Italia, qualcuno cominci ad usare il cervello anziché a rimanere ottuso nei confini di una gestione veramente inqualificabile della pandemia.
Angela Merkel in Germania ha già ammesso che i vaccini non riescono a farci superare questo momento.
Ci vuole tanto a capirlo oppure quanti morti e malati gravi in modo irreversibile ci dovranno ancora essere per finalmente percorrere un'altra strada che già esiste?!
Yvan Rettore

domenica 21 novembre 2021

IGNORANTE NON E' CHI NON SA, MA CHI NON VUOLE SAPERE



Ieri, seduti nella zona riservata dei "potenziali untori" di un bar in cui andiamo spesso, io e la mia compagna ci siamo trovati a dibattere per alcuni minuti sugli impianti genici (e non vaccini) anti-covid con il cameriere di turno.
Questi era soddisfatto di essersi fatto le due prime dosi, dichiarandosi disponibile a fare anche la terza in quanto essendo a contatto con il pubblico ritiene fondamentale avere una simile "sicurezza".
Ha affermato che, nonostante abbia di solito valori sballati, non ha risentito alcun sintomo strano dopo tali inoculazioni.
Infine ha aggiunto, a sostegno della vaccinazione, che comunque usiamo da sempre farmaci e vaccini che possono avere effetti collaterali gravi e che prendiamo tranquillamente ogni giorno senza porci tante domande.
La mia compagna ha tentato di convincerlo a desistere dalla terza dose mentre io, scherzando, mi limitavo a dire che a questo punto è meglio farsi un canna che sicuramente fa meno male.
Non ho aggiunto altro, lasciandolo alle sue convinzioni perché ritengo che ignorante non è chi non sa, ma chi non vuole sapere.
Partendo dalla sua ultima affermazione, al di là del fatto che gli impianti genici sono ancora sperimentali (forse nemmeno alla fine del 2023 saranno certificati dall'EMA), le componenti degli impianti genici rimangono "top secret" e l'unica certezza che si ha finora è che vi sia la presenza di grafene (che è micidiale per il corpo umano perché trattasi di un vero e proprio veleno degenerativo), mentre ogni farmaco e vaccino in circolazione, oltre ad essere stato certificato dall'EMA e dall'AIFA, presenta un bugiardino consultabile a chiunque ne faccia richiesta.
Inoltre, è stato appurato il fatto che la vaccinazione in corso protegge (comunque mai al 100%) dal virus (o meglio dalle varianti costruite dagli impianti genici che lo mantengono in vita, perché quello originario è scomparso lo scorso mese di aprile) solo nel primo mese dall'inoculazione per poi scemare del tutto successivamente equiparando qualsiasi vaccinato ad un non vaccinato.
Questo perché si tratta di impianti genici e non di vaccini (che hanno il patogeno).
Il vaccinato in ogni caso mantiene sempre una carica virale uguale a quella di un non vaccinato, cosa riconosciuta dai massimi scienziati del mondo, a cominciare dal Dottor Fauci, responsabile della campagna vaccinale in America.
Infine, pur riconoscendo che le conseguenze della vaccinazione in corso non sono affatto prevedibili, appare ormai evidente che questi impianti genici stanno procurando effetti avversi gravi e devastanti in modo sempre più crescente in tutta Europa con ormai migliaia e migliaia di vittime.
E non è affatto scontato che tali effetti debbano per forza apparire in tempi brevi perché la riduzione progressiva degli anticorpi naturali (che rimangono i migliori e più efficaci contro qualsiasi malattia) provocata da questi impianti genici si può riscontrare anche dopo mesi, specie quando l'organismo si trova a dovere combattere contro delle infezioni verso le quali ha sempre meno difese.
Avrei voluto dire tutto questo a quel ragazzo, ma ormai non ho più tempo ed energie da dedicare a convincere chi preferisce rimanere rinchiuso saldamente nei confini della propria ignoranza, anziché alimentare una conoscenza che possa farlo uscire da quello stato e dare una risposta a dei dubbi che in questo caso appaiono più che ragionevoli.
Yvan Rettore

giovedì 18 novembre 2021

L'AVVITAMENTO PROGRESSIVO DEL GOVERNO DRAGHI


Quanto compiuto finora dal governo Draghi è pienamente in linea col curriculum del Premier.

Era evidente fin dall’inizio che il famigerato “Liquidatore” imposto dalla finanza internazionale era stato chiamato a tale ruolo per trasformare l’Italia in una società sul modello statunitense in cui tutto si paga, non si deve possedere nulla ed essere indebitati a vita con le banche e le assicurazioni, uniche entità autorizzate a poter davvero decidere le sorti della nazione.

La presunta pandemia è stata un ottimo alleato per avviare questo processo e imbavagliare qualsiasi resistenza.

L’introduzione del green pass è un mezzo che si inquadra perfettamente in tale ottica e pretendere che possa rivestire una valenza di carattere sanitario rasenta veramente il ridicolo.

Purtroppo per Draghi e soci, le cose non stanno andando esattamente come previsto e il tempo, che sempre è generoso, sta cominciando sempre di più a creare una voragine sotto i loro piedi.

Innanzitutto, gli impianti genici (e non vaccini) che questo governo sta tentando vanamente di imporre in modo surrettizio a tutti i cittadini stanno dimostrando tutti i loro limiti non soltanto per la loro scarsa efficacia ma soprattutto perché possono comportare effetti collaterali devastanti che stanno aumentando sempre di più e che ormai non si possono più nascondere.

In secondo luogo, la narrazione della pandemia sta scemando a vista d’occhio perché ormai è appurato che sono le varianti causate dagli impianti genici a mantenere in vita un virus che nei fatti non è più attivo dallo scorso mese di aprile.

Non a caso, i casi stanno aumentando in Europa, il continente più vaccinato al mondo.

D’altro canto è dimostrato dai più grandi luminari della scienza medica mondiale che le terapie domiciliari sono nettamente più efficaci rispetto agli impianti genici, arrivando a percentuali di guariti vicine al 100%.

Questo sul piano medico.

Sul piano giuridico, nei prossimi mesi i provvedimenti assunti da questo governo in violazione palese sia della Costituzione che dei trattati internazionali (che hanno prevalenza su di essa) rischiano seriamente di essere annullati se non dalla magistratura nostrana da quella internazionale.

La cosa non riguarda soltanto il green pass ma anche l’eventuale proroga dello stato d’emergenza oltre che altri interventi che questo esecutivo ha assunto nelle riforme che intende intraprendere sul piano economico e sociale.

E qui la partita del Premier si fa davvero difficile.

A fronte di un presunto 6% di crescita del PIL previsto per il 2022 (che non sarebbe altro che un parziale recupero delle perdite degli anni precedenti) vi sarà un generale impoverimento del Paese accompagnato da una ripartenza sensibile dell’inflazione dovuta ai notevoli rincari che dovranno subire i cittadini nei prossimi mesi.

Una contrazione dei consumi appare quindi inevitabile e questa comporterà sicuramente una crisi ancora più marcata del mercato interno che non riuscirà ad essere assorbita dalle esportazioni in quanto anche il resto del mondo si trova in una situazione non certo ideale per favorire un incremento notevole di fatturato delle imprese nostrane.

Colpire i non vaccinati, discriminandoli a man bassa e riducendo ulteriormente il loro potere di acquisto accentuerà maggiormente questa involuzione come pure la riforma delle pensioni che rischia di creare un nuovo esercito di esodati per non parlare della riduzione del reddito di cittadinanza e delle pensioni di invalidità (già estremamente basse) attraverso vari cavilli.

Detto questo, a fronte di una massa crescente di disoccupati, di fallimenti aziendali, di privatizzazioni di servizi e beni essenziali, quanto potrà essere ancora interessante e redditizio investire e comprare a man bassa ciò che resta in un mercato che sarà ormai asfittico e stabilmente in recessione?!

Poco o niente!

Meglio quindi cercare di ostacolare quanto prima questo processo mettendo fine alla farsa della “narrazione pandemica” e dei provvedimenti distruttivi che la accompagnano, nonché creare le basi di una svolta di società in cui i valori della Costituzione siano effettivamente rispettati ed attuati e venga riproposto un nuovo patto sociale in cui lo Stato torni a fare lo Stato e non ridursi ad essere una succursale esecutiva dei diktat della finanza internazionale.

 

Yvan Rettore


sabato 6 novembre 2021

LA FINANZA CHE UCCIDE LA MEDICINA

 

Recentemente Draghi ha affermato che bisogna unire finanza e medicina per combattere al meglio i prossimi ed inevitabili drammi sanitari.
Ovviamente il personaggio ha una devozione così grande nel "Dio Denaro" da non riuscire più a cogliere alcune evidenze.
Vi sono dei settori della società che non possono essere monetizzabili ovvero ridotti alla logica del profitto e questi sono in primis l'istruzione e la sanità.
In particolare gestire quest'ultima secondo i parametri del capitalismo finisce con l'essere deleterio proprio per l'utente finale che non è un prodotto o un oggetto, ma un essere umano.
Se si sposa la teoria di Draghi o meglio della finanza, significa che bisogna costruire di continuo una rete crescente di clienti-pazienti.
Questa categoria di individui però non risponde ai requisiti tipici del mondo del capitale offerta-domanda.
Perché?
Perché non è affatto scontato che tutti si ammalino di continuo e persino che tutti ricorrano alla medicina ufficiale.
Una persona potrebbe benissimo non avere mai bisogno di quest'ultima o soltanto di rado e/o occasionalmente.
Non si può indurre la gente a star male a bacchetta.
Allora cosa si è inventata la finanza che opera sempre secondo la logica del massimo profitto?
Di infrangere quest'ultima frontiera facendo a pezzi la medicina, ossia asservendola del tutto alle logiche del profitto, tanto è vero che oggi molte (troppe) persone ritengono le dichiarazioni delle case farmaceutiche come se fossero dogmi scientifici.
La medicina invece è nata per curare i malati e non per essere un elemento di profitto di un'azienda farmaceutica che trae la sua essenza proprio nel cercare di incrementare di continuo il numero di malati in funzione dei propri interessi.
La finanza ha operato in questo senso già prima della pandemia lucrando a man bassa su medicinali e anche su vaccini di dubbia efficacia, perché se fossero infallibili non potrebbero più trarne profitti.
Ciò è stato possibile grazie a istituzioni complici quanto interessate a questo processo e a scienziati diventati dipendenti del capitale e non più al servizio esclusivo della cura migliore da offrire al paziente.
Questo fenomeno è diventato ancora più evidente con la pandemia in cui vengono denigrati scienziati di fama mondiale, respinte pratiche molto più efficaci rispetto agli impianti genici ma meno interessanti sul piano lucrativo e osteggiate ricerche autorevoli che dimostrano gli effetti devastanti che possono avere su certi soggetti la campagna vaccinale in atto.
In definitiva ciò che non funziona nel teorema di Draghi è che la medicina deve curare nel migliore dei modi il paziente che cerca di guarirlo, mentre gli interessi della finanza vanno esattamente dalla parte opposta.

Yvan Rettore