mercoledì 27 novembre 2019

LA VITA A MODO MIO

In Occidente i ritmi di vita sono ormai talmente frenetici per la maggior parte degli individui, tanto da portarli letteralmente a consumare la vita anziché viverla. Il "valore" tempo che è la ricchezza essenziale dell'esistenza di ogni essere umano viene divorato da una escalation di impegni quotidiani che impediscono all'uomo di apprezzarlo per quello che in realtà dovrebbe essere, ovvero un modo fondamentale per apprezzare ogni momento della nostra vita con ritmi lenti tali da consentirci di goderne al meglio ogni sfaccettatura. 
Invece, tutti a correre come automi dietro a mille impegni per poi ritrovarsi alla fine dell'età lavorativa senza avere vissuto, scoperto e assaporato veramente le bellezze e misteri meravigliosi che presenta ogni giorno la vita e che parecchi di noi non sanno ormai più nemmeno cogliere. 
Ecco perché non sono più interessato a vivere la mia vita così e la voglio vivere a modo mio, senza più condizionamenti oppressivi tali da impedirmi di apprezzarne ogni dettaglio.


Yvan Rettore




mercoledì 20 novembre 2019

SLOGAN DA CAMPAGNA ELETTORALE!

Confronto tra un candidato e un elettore:

- Candidato: "Grazie al nostro governo, ora il Paese è in crescita."
- Elettore: "E come mai mi ritrovo con meno soldi in tasca?"
- Candidato: "E' colpa dei governi precedenti che sperperavano denaro pubblico. Ora grazie al nostro governo, è aumentato l'export pro capite."
- Elettore: "Traduzione?"
- Candidato: "Le aziende esportano di più e quindi vi sono maggiori introiti nelle casse dello Stato."
- Elettore: "E come mai mi ritrovo sempre con meno soldi in tasca?"
- Candidato: "Perché abbiamo dovuto coprire gli sperperi dei governi precedenti. Con noi, è però diminuita la disoccupazione."
- Elettore: "E perché ci sono sempre più aziende che chiudono e dipendenti che lavorano per pochi mesi, come è il caso ad esempio di mio figlio?"
- Candidato: "Sono le sfide della globalizzazione. L'importante è che lavorino sempre più persone."
- Elettore: "Anche se guadagnano meno e non hanno un posto fisso?"
- Candidato: "Sono le sfide della globalizzazione e dobbiamo purtroppo coprire anni di sperperi dei governi precedenti."
- Elettore: "Permette una osservazione?"
- Candidato: "Mi dica. Sono a sua completa disposizione."
- Elettore: "Finora ha soltanto parlato, senza dirmi nulla. Non è che mi sta prendendo per i fondelli?"
- Candidato: "Ma no! Lei mi voti e vedrà che manterrò fede ad ogni mia promessa."
- Elettore: " Sa cosa le dico?"
- Candidato: "Mi dica."
- Elettore: "Il silenzio è d'oro in questi casi. Vada a lavorare invece di limitarsi a raccontare fesserie pur di continuare a vivere senza far niente a spese dei cittadini!"


Yvan Rettore




domenica 17 novembre 2019

CARA VENEZIA,

Con te ho sempre avuto un rapporto speciale fin dal nostro primo incontro avvenuto quando ero ancora piccolo.
"Incontro" perché visitarti sarebbe troppo riduttivo per esprimere ciò che rappresenti non soltanto per un veneto come me, ma per l'umanità intera.
Bisogna incontrarti perché è vivendoti che ti si scopre in tutta la tua sconfinata bellezza e i tanti misteri che da sempre avvolgono la tua storia.
Già allora soffrivi questa modernità che continua a non rispettarti e a calpestare la tua dignità.
Ti hanno trasformato progressivamente in un grande "Luna Park" turistico, da tempo non puliscono più i canali che ti attraversano e l'erosione dei fondali non accenna a diminuire a causa di uomini biechi ed irresponsabili che al contrario dei loro antenati vogliono soltanto sfruttare la tua immagine divorando ogni giorno ciò che resta del fragile contesto naturale in cui ti trovi prigioniera.
Ogni volta che sono venuto a trovarti, ho sentito, respirato questa tua grande ed incolmabile sofferenza.
Non me ne parlavi, ma le tue lacrime e la tua tristezza di fronte all'invasione di turisti che sei costretta a subire quotidianamente non mentivano e non mentono tuttora.
E ti assicuro che ho sempre condiviso questo tuo stato d'animo e non ti dico la rabbia e il dolore che provavo e che provo ancora oggi nel vedere come ti hanno ridotta.
Tu, la "Serenissima", un gioiello unico ed irripetibile che non si può non amare, considerata unicamente come un cencio da issare perennemente in nome di un consumismo che viola tutto ciò che sei e che rappresenti.
E' da tempo che non ci incontriamo e non sai quanto mi manchi: dalla magia del mattino quando ti svegli nel silenzio delle calli alla sera quando la brezza dolce della laguna accarezza ancora ogni canale che ti attraversa, dai ponti che ti uniscono al vocio appena sussurrato del dialetto veneziano che resiste nei tuoi quartieri popolari; ai cicchetti che consumavo con la gioia di stare insieme a te fino alle "ombre di bianco" che si beveva in allegria guardando il sole specchiarsi nella laguna.
Oggi ancora soffri Venezia, si vede che è il tuo destino in questa era di modernismo crudele e spesso criminale, ma il mio Amore per te rimane e rimarrà per sempre, perché ciò che tu mi hai dato nessun altro luogo è riuscito a darmelo.
Ed è per questo che resterai sempre ancorata in un angolo del mio cuore.
Grazie di esistere ancora, Venezia.



lunedì 11 novembre 2019

ILVA: QUANDO SI SCONTRANO LA SALVAGUARDIA DEI POSTI DI LAVORO E IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI CITTADINI?!

Soltanto in Italia possono avvenire simili assurdità.
In Austria, nel drammatico caso della Voest (impianto siderurgico simile a quello dell'ILVA) negli anni '80, le autorità e la proprietà della struttura produttiva si accordarono (sia per la salvaguardia ambientale che per il mantenimento dei posti di lavoro) per una trasformazione non nociva dello stesso e una bonifica effettiva di tutta l'area.
In Italia, la tradizionale carenza di senso civico e l'incapacità oltre che l'irresponsabilità cronica della nostra classe dirigente hanno portato a questo disastro che non riguarda soltanto l'ILVA ma anche quartieri come Marghera a Mestre o la città di Piombino.
Ma tanto agli amministratori pubblici non gliene può fregar di meno.
Come al solito ormai!


Yvan Rettore


mercoledì 6 novembre 2019

L'ODIO E' UN INSULTO ALL'INTELLIGENZA!


Non riesco proprio più a reggere coloro che preferiscono ricorrere ai luoghi comuni e all'ignoranza sul tema "immigrazione" piuttosto che informarsi in modo adeguato sulla questione e far funzionare il buon senso e la materia grigia.
Basterebbe cominciare col ricordare a lor signori che l'impossibilità di poter far arrivare immigrati come forza lavoro regolare in questo Paese è stata sancita dalla Legge Bossi Fini.
Poi è ovvio che tutti i governi che si sono alternati successivamente anziché risolvere la questione degli sbarchi (e soprattutto dell'accoglienza) l'hanno di fatto aggravata fino a giungere alla drammatica situazione attuale.
Detto questo sono veramente stufo di dover continuare a sentir pronunciare slogan artefatti e dischi rotti sull'argomento e di dover dare spazio a soggetti che non impiegano proprio alcun sforzo teso a riuscire a costruirsi una posizione ragionata e sensata sulla questione.
Per farlo è necessario partire da una conoscenza effettiva (quanto doverosa) dei fatti e sul buon senso.
Invece costoro si limitano a prendere per oro colato gli slogan del ducetto longobardo e di altri opportunisti politici che usano questo tema per costruire consensi fondati sull'odio del prossimo e del diverso anziché sulla ragione e la capacità di discernimento.
Infatti è più facile bere qualsiasi stupidaggine che ci viene propinata dai media televisivi e della carta stampata (ma sempre di più anche dalla rete ed in particolare dai social) standosene comodamente seduti dentro le quattro mura di casa, piuttosto che prendere un libro o una rivista autorevole in mano o sentire dai protagonisti come stanno davvero le cose.
Sono questi gli strumenti efficaci che consentono di fornire una visione più completa ed esauriente del tema, tale da consentire ad ognuno di noi di avere poi una posizione costruita con la propria testa e non secondo gli schemi di un gregge di pecore.
Solo che questo esercizio richiede tempo e pazienza, ma è unicamente agendo in questo modo che il buon senso e l'intelligenza trovano un terreno fertile per esprimersi.
Altrimenti si lascia spazio all'odio che è un vero e proprio insulto all'intelligenza!

Yvan Rettore


lunedì 4 novembre 2019

I PATRIOTI ITALIOTI

C'è sempre più gente in questo Paese che esige che gli stranieri che accogliamo siano educati e conoscano, la nostra Storia, la nostra cultura e le nostre tradizioni.
Vorrei però rammentare a questi "patrioti improvvisati" che parecchi dei nostri connazionali spesso e volentieri non sanno manco dov'è di casa l'educazione, che hanno un'ignoranza consolidata della nostra Storia (tralascio la cultura perché la situazione è ancora più sconfortante) e che riguardo alle tradizioni (specie al Nord) si riducono ormai a kermesse utili unicamente per fare soldi a palate nel nome di un consumismo che sembra non avere confini.
Quando però l'Occidente devasta interi territori per sfruttare le ingenti risorse minerarie, agricole e zootecniche del Sud del mondo, non si fa certo scrupoli nel rendere schiave le popolazioni ivi residenti facendole sprofondare in uno stato di indigenza che prima non conoscevano.
Alla faccia dell'educazione, della loro Storia, della loro cultura e delle loro tradizioni che vengono sempre spazzate via senza alcuna pietà né ritegno.
E poi ti ritrovi questi "patrioti da orticello" che si permettono di fare la morale e di lanciare proclami su cosa è giusto e non è giusto fare.


Yvan Rettore