venerdì 22 aprile 2022

RISPETTO DELLE MINORANZE LINGUISTICHE: PERCHE’ L’UCRAINA NON PUO’ ESSERE EQUIPARATA ALL’OCCIDENTE

 

L'Ucraina conta 11 milioni di russi (circa il 25% della popolazione residente), concentrati prevalentemente nel Sudest del Paese.

Oltre il 40% dei cittadini ucraini considerano il russo come loro lingua madre.

Però dal 2014, in particolare nella regione del Donbass, milizie nazifasciste ucraine hanno ucciso migliaia di russi e il governo centrale ha emanato diversi provvedimenti per un'ucrainizzazione forzata dell'insieme del Paese.

In questi ultimi anni, l'esecutivo di Kiev non ha mai nascosto l'intenzione di voler entrare a pieno titolo nel campo occidentale, aderendo sia alla NATO che alla UE.

Tutto questo ha portato al disastro attuale.

In questa sede però vorrei soffermarmi su alcuni esempi lampanti e dimostrativi delle differenze che esistono nel trattamento delle minoranze da parte dei paesi dell'Europa Occidentale rispetto a quanto compiuto finora dalle autorità di Kiev.

Innanzitutto vi sono paesi come la Svizzera, il Belgio ed il Lussemburgo in cui coesistono pacificamente dalla prima metà dell'Ottocento etnie diverse e anche quando vi sono state tensioni di una certa entità (come è accaduto alcuni anni fa tra Valloni e Fiamminghi in Belgio), non vi sono mai state azioni di repressione violente e nemmeno legislazioni discriminatorie o vessatorie nei confronti di un'etnia appartenente ad una di quelle nazioni.

In altri stati occidentali, seppure in misure diverse, vi sono state situazioni di una certa gravità che hanno coinvolto minoranze linguistiche importanti, quali i baschi (con i terroristi dell'ETA) e i catalani in Spagna, i sudtirolesi in Italia (ricordiamoci degli attentati dinamitardi dei separatisti tra gli anni '60 e '70), i corsi (violenti furono gli attentati del FLNC tra gli anni '70 e '80) e i neocaledoniani nei territori francesi, fino ad arrivare alla famigerata IRA, organizzazione terroristica nordirlandese che si rese protagonista di numerose azioni violente contro gli inglesi nell'Ulster per diversi lustri, fino al raggiungimento di un accordo definitivo di pace sottoscritto con Londra soltanto verso la fine del scorso.

Soprattutto nei confronti dei separatisti irlandesi dell'Ulster, la corona inglese usò il pugno duro e si macchiò in più di un'occasione di violazioni palesi dei diritti umani.

Dal canto suo anche la Francia non fu tenera con i corsi.

Ma tutto sommato, nessuna di queste nazioni giunse a quanto commesso nel Donbass dalle milizie filonaziste dal 2014 ad oggi.

In nessuno dei territori occidentali sopracitati vi furono furono incendiati, paesi bombardati, uccisioni o stupri di massa.

Azioni repressive, interventi discutibili e violazioni di diritti umani sì, ma comunque mai sistematiche o volte a colpire in modo costante e feroce le minoranze linguistiche coinvolte.

Addirittura, l'accordo Gruber – De Gasperi sottoscritto tra Austria e Italia nel 1946 sulla questione sudtirolese, è ancora oggi ritenuto un modello per i territori multiculturali in Europa e nel mondo .

Detto questo e nonostante tutte le pecche da riconoscere comunque all'Occidente, come si può pensare seriamente e in tutta onestà di far aderire alla comunità occidentale un paese come l'Ucraina, il cui attuale governo si è comportato (e si comporta tuttora) in modo così violento e xenofobo nei confronti di ¼ della sua popolazione e che è così “democratico” da avere bandito dal 2015 ogni formazione politica di Sinistra e pacifista?!

Yvan Rettore

LA MANCANZA DI RISPETTO E' UNA DIMOSTRAZIONE DI DEBOLEZZA FIGLIA DI UNO SQUALLIDO CONFORMISMO

La mancanza di rispetto è ormai dilagante nella nostra società.

Sembra quasi che sia normale poterlo fare, specie sui social dove si annidano tantissimi vigliacchi perché è facile comportarsi in questo modo standosene seduto dietro ad un pc.
Ritengo che il conformismo dominante a livello mediatico culturale sia una delle cause principali di questa involuzione che condanna a prescindere chi la pensa diversamente dal "politically correct" o più semplicemente chi ancora riesce a pensare con la propria testa e ad usare il buon senso come regola di vita.
Concludo dicendo che chi deride il prossimo è una persona debole e profondamente incapace di elaborare un concetto proprio.
Se lo fa è perché è per lui più facile (o forse è l'unica cosa che gli riesce di fare) far parte di un gregge di pecore a cui conformarsi puntando il dito contro chi non ne fa parte per sentirsi così, forte ed affermato, piuttosto che riuscire ad essere davvero se stesso.
Tutte illusioni che cadono come castelli di carta ogni volta che questo tipo di persone si trovano a dover affrontare situazioni in cui bisogna essere uomini e non caporali!

Yvan Rettore

TALK SHOW TV: LA SPETTACOLARIZZAZIONE DELLA DISINFORMAZIONE

Non seguo le trasmissioni del Mainstream da tempo in quanto la verità non è importante da diffondere in tali sedi.

Infatti l'aspetto determinante risiede nella ricerca costante di elementi polemici utili per aumentare il tasso di ascolto, aspetto fondamentale per mantenere in vita simili talk show.

Caso analogo per quelli delle reti RAI, che però hanno la caratteristica di essere completamente assoggettati a quanto dettato dall'agenda del governo di turno.

Detto questo, seguire queste trasmissioni è un vero insulto all'intelligenza e al buon senso, in quanto il giornalismo d'inchiesta vi è quasi sempre assente e le poche volte in cui vi appare viene defenestrato e denigrato, il tutto finendo col ridursi a patetici spettacoli di carattere teatrale in cui gli spettatori devono sorbirsi duelli verbali all'ultimo sangue, in cui non si parla, anzi si sparla su argomenti di cui gli interlocutori molto spesso non sanno un accidente di niente e in cui alla fine della fiera non viene detto praticamente nulla di utile per placare la nostra sete di conoscenza sulla realtà dei fatti.

 

Yvan Rettore



mercoledì 20 aprile 2022

OGNI LAVORO MERITA UN COMPENSO ADEGUATO

 

Ogni lavoro merita un compenso, altrimenti sfocia in uno sfruttamento indiscriminato e ingiustificato del lavoratore che può finire con l'essere demotivato e scarsamente produttivo, come troppo spesso accade in Italia, specie nell'ambito della ristorazione, del turismo e nel settore agricolo.

In Svizzera, altro Paese di cui sono cittadino e in cui la produttività di ogni singolo lavoratore riveste una particolare attenzione, le istituzioni hanno a cuore che tali rapporti siano regolamentati e che all'apprendista sia comunque riconosciuto un guadagno adeguato.

Il lavoro nero è sanzionato in modo efficace, i controlli sono frequenti e il senso civico diffuso fanno sì che cominciare a lavorare per un ragazzo risulta veramente come un autentico cammino di crescita personale e sociale, in cui un compenso adeguato viene visto come uno sprono fondamentale nel migliorare costantemente, comportando così dei vantaggi sensibili anche per l'azienda e la comunità a cui appartiene.

 

Yvan Rettore

venerdì 8 aprile 2022

UN VERO MAESTRO PUO' ESSERE SOLTANTO POSITIVO. SE NON LO E', NON E' UN MAESTRO!

"Maestro" è qualcuno che ha qualcosa da insegnarti e quindi è un termine con una connotazione positiva, nel senso che ti fa crescere come persona e come essere umano.

Estenderlo in una dimensione negativa trovo che sia alquanto inopportuno, in quanto il male che generano certi individui non corrisponde ad un insegnamento di vita ma piuttosto ad una sofferenza che sei costretto a subire e di cui ti accorgi purtroppo troppo spesso soltanto quando arriva. Il "maestro" nel vero senso della parola dovrebbe aiutarti o almeno indicarti la via giusta da seguire per evitare certe sciagure esistenziali.

Coloro che ti fanno provare queste ultime non possono essere definiti quindi "maestri" ma soltanto "tiranni" che agiscono in quel modo perché spinti unicamente da biechi interessi di parte e non certo per insegnarti qualcosa.

Anzi il loro scopo è semmai di inculcarti con forza e violenza le loro ragioni. Accorgersi che ti stanno facendo del male non è dovuto ad una loro capacità di insegnamento ma piuttosto alla presa di coscienza che acquisisce ogni individuo nella determinazione del male e la cui attuazione dipende unicamente dalla propria saggezza e dal proprio buon senso, elementi che soltanto un "maestro" nel vero senso della parola può aiutarti a scoprire e a far sì che siano per sempre tuoi preziosi compagni di vita.

 

Yvan Rettore