martedì 30 aprile 2019

LE VICENDE PRIVATE DIFFUSE COME PRODOTTO DI LARGO CONSUMO


Ci sono vicende che colpiscono nel più profondo i sentimenti e le emozioni delle persone coinvolte che non dovrebbero mai diventare di dominio pubblico specie quando si intende usarle per fare audience televisivo e arricchire ulteriormente di notizie o scoop la grande industria del gossip nostrano. 
E' un vero schifo che dimostra fino a che punto è giunto il mondo televisivo (e direi anche virtuale) che ormai essendo sottomesso alle più squallide logiche di mercato non esita ad esporre queste vicende come se fossero veri e propri prodotti di largo consumo da dare in pasto alla gente comune. 
Perché ciò che conta è fare business, perseguire ad oltranza il dogma del massimo profitto (il gossip è un settore che tira ancora benissimo dovunque), e poco importa se si opera sulle lacrime e le sofferenze dei protagonisti. 
E in questo scribacchini e conduttori radiotelevisivi dimostrano per l'ennesima volta tutto il lo squallore tanto da emanare un tanfo tale da impregnare completamente le nostre narici e da chiederci fino a che punto l'uomo qualunque (una volta venivano colpiti quasi soltanto i VIP) può sfuggire a questi avvoltoi dello spietato circo mediatico attuale.

Yvan Rettore


sabato 27 aprile 2019

PRESENZIARE ALLE MANIFESTAZIONI DEL 25 APRILE DOVREBBE ESSERE CONSIDERATO COME UN OBBLIGO PER TUTTI COLORO CHE RICOPRONO INCARICHI ISTITUZIONALI

Siccome il 25 aprile scorso alcuni esponenti delle istituzioni si sono volontariamente assentati o hanno offeso tale evento con atteggiamenti offensivi (tolta la fascia di sindaco durante il canto di "Bella Ciao", boicottaggio dell'ANPI a partecipare, discorsi velatamente oltraggiosi nei confronti dei partigiani caduti, etc....), mi auguro davvero che un giorno in questo Paese possa esserci una legge che consenta di mandarli via seduta stante dalle poltrone che inopportunamente occupano con tanto di pesanti sanzioni amministrative, fra cui quella di non poter più avere incarichi istituzionali per il resto della loro misera esistenza.

Yvan Rettore


QUALSIASI POSIZIONE VA ARGOMENTATA

Essendo una persona molto curiosa, prima di pronunciarmi su un tema qualsiasi (anche su quelli che ritengo di conoscere) mi pongo delle domande, cerco le risposte e di informarmi nel modo più esauriente possibile. 
Fatto questo, prendo posizione perché appunto riesco ad argomentarla e a confrontarmi serenamente con chi ne ha un'altra riuscendo a fare altrettanto.
Chi offende è appunto perché non ha argomenti e più precisamente perché non essendo più abituato a pensare con la propria testa si rifugia nella superficialità delle notizie che vengono date senza approfondire nulla. 
Vuoi per pigrizia, vuoi perché non ci arriva proprio.
E' il prototipo del fanatico per antonomasia che sostiene una causa mosso soltanto dall'istinto di fedeltà ad un gruppo e risulta quindi incapace di avere uno spirito critico sulle cose che lo circondano.


Yvan Rettore


RITORNO DEL FASCISMO? IN REALTA' NON SE N'E' MAI ANDATO!


L'Italia repubblicana è stata attraversata più volte (anche a livello istituzionale) da rigurgiti più o meno intensi del fascismo e i tentativi di colpi di stato (ben quattro fra cui i più noti sono stati il piano Solo nel 1964 e il Golpe Borghese nel 1970) dal dopoguerra in poi sono lì a dimostrarlo. 
Per non parlare di tutte le entità extraparlamentari e terroristiche di stampo fascista (Ordine Nuovo, Terza Posizione, NAR...) verso i cui esponenti (Franco Freda, Stefano Delle Chiaie, Roberto Fiore....) lo Stato ha sempre usato i guanti di velluto (non si può dire altrettanto verso esponenti della Sinistra extraparlamentare e del terrorismo rosso; i casi di Negri e Curcio sono lampanti a riguardo).
Caso analogo con le forze di polizia piene di elementi fascisti (vedi i fatti di Genova, gli omicidi Aldrovandi e Cucchi, etc...) che hanno abusato spesso e volentieri dei loro poteri. 
Quindi non si tratta di un ritorno, ma della costante riaffermazione di un fenomeno con cui l'Italia non ha mai fatto veramente i conti. 
A differenza della Germania che ha avuto la mano pesante con il nazismo nell'immediato dopoguerra condannando (anche in contumacia) tutti i gerarchi e responsabili del III Reich in vari processi (non ci fu solo Norimberga), l'Italia con l'amnistia del 1946 ha lasciato la cosa sospesa offrendo un'immunità ingiustificata ai criminali fascisti (ad esempio Graziani, uno dei peggiori, morì tranquillamente nel suo letto). 
Ex esponenti della RSI diventarono perfino magistrati (Scalfaro), segretari di partito (Almirante) e perfino ministri e presidenti del Consiglio (Tambroni). 
Questo permissivismo creò un danno evidente ossia di far passare progressivamente alla collettività il messaggio sbagliato che la fase tragica del ventennio fascista non era stato poi così grave.
A dimostrazione di ciò ci sono le dichiarazioni sciocche quanto irresponsabili anche di personalità autorevoli (non solo del mondo politico) che il fascismo ha fatto cose buone, che in fondo prima della guerra non si era dimostrato così terribile o peggio ancora vi sono tendenze a diffondere informazioni false su presunti successi inesistenti del fascismo da spacciare invece come grandi conquiste sociali del nostro Paese.
Solo il paziente lavoro di giornalisti e storici ha permesso di ricostruire e documentare inequivocabilmente gli orrori di quel periodo che avrebbero invece dovuto essere messi chiaramente in risalto per via giudiziaria ed essere quindi scolpiti nella Storia del nostro Paese una volta per tutte.
Il fatto di non avere operato in questo senso, ossia di non avere fatto i conti con quel pezzo importante della nostra Storia è una delle ragioni per cui il fascismo è rimasto un cancro permanente della società italiana del dopoguerra e liberarsene definitivamente non sarà affatto facile.


Yvan Rettore




giovedì 18 aprile 2019

TROPPO FACILE SCANDALIZZARSI PER LE DONAZIONI MILIONARIE ALLA RICOSTRUZIONE DI NOTRE DAME E POI RESTARE MUTI DI FRONTE ALL'INFERNO QUOTIDIANO DI CENTINAIA DI MILIONI DI ESSERI UMANI!

Quasi tutti a scandalizzarsi per le ingenti donazioni alla ricostruzione di Cattedrale di Notre Dame, ma lor signori si sono accorti soltanto adesso dell'inferno che vive la maggior parte dell'umanità?!
Ma poi tacciono sulla vendita di armi a paesi in guerra, sulle violazioni dei diritti umani in tutto il mondo (compreso il nostro), sulla malnutrizione che devasta intere popolazioni, sulla schiavitù di milioni di esseri umani....
Detto questo ho una notizia per loro: quell'inferno di cui ho parlato all'inizio esisteva prima dell'incendio della Cattedrale, esiste adesso e esisterà domani nell'indifferenza generale della maggior parte degli Occidentali troppo occupati a cazzeggiare sui social e a votare politici squallidi quanto imbecilli!
Aspettiamo che questi "cuori sensibili" si manifestino nuovamente quando ci sarà un altro gesto analogo a quello citato all'inizio di questo intervento.
Prima sarebbe chiedere loro davvero troppo!


Yvan Rettore


lunedì 15 aprile 2019

PERCHE' NON TORNERO' A FARE POLITICA ATTIVA

Da quando ho lasciato il Partito Umanista nel 2005, ho provato in diverse occasioni a realizzare un soggetto che fosse autenticamente innovativo e radicalmente diverso sul piano politico in questo Paese. 
Ho avuto anche il privilegio di dare un mio modesto contributo in manifestazioni e iniziative coinvolgenti, interessanti e di un certo spessore con personaggi dello stampo di Padre Zanotelli, Mao Valpiana, Gianni Minà, Vittorio Agnoletto, Paolo Cacciari e Franco Gesualdi giungendo perfino ultimamente a interpellare Mimmo Lucano (che però dato il momento difficile che sta attraversando ha ovviamente ben altre priorità da affrontare). 
Purtroppo tutto si è risolto sempre con un nulla di fatto e alla fine della fiera ho dovuto prendere atto che non ci sono attualmente le condizioni necessarie per poter realizzare un progetto politico unitario di dimensioni tali da cambiare radicalmente il modello di società in cui viviamo in Italia.
Nonostante sia ormai evidente che quest'ultimo risulta essere distruttivo, insostenibile e quindi privo di un futuro degno di questo nome, permane nella grande maggioranza della gente comune residente in questo Paese l'assenza di una volontà concreta di procedere alla realizzazione di una società in cui la solidarietà e l'umanità dei rapporti siano in grado di rappresentare finalmente la regola anziché l'eccezione. 
Purtroppo, nella popolazione italiana dominano due tendenze distinte: da una parte quella che viene definita dall'andazzo "vai avanti tu che poi ti seguo" (non è di certo una novità che gli opportunisti in Italia abbondano, tanto da risultare una maggioranza dalla quale non si può affatto prescindere); dall'altra parte resiste una parte consistente di elettorato che si trincera in uno strenuo masochismo che porta i suoi membri a votare costantemente gli stessi partiti e questo nonostante tutti i danni perpetrati da questi ultimi a scapito dell'insieme della collettività. 
Rimane poi ancora opinione (io la chiamerei piuttosto "utopia") diffusa che attraverso il solo esercizio del voto le cose possano effettivamente cambiare dimenticandosi (o non sapendo) che tale azione risulta del tutto inutile se non viene "costruita" e "alimentata" preventivamente attraverso un forte attivismo politico, una costante mobilitazione sociale e un grande dinamismo culturale.
Questi elementi si devono tradurre in tutta una serie di iniziative e manifestazioni di dimensioni tali da poter effettivamente legittimare la scelta operata nell'urna elettorale come passaggio fondamentale nell'attuazione di una svolta radicale rispetto alla situazione attuale. 
Per ora i tanti cittadini (ma comunque troppo pochi se guardiamo all'insieme del Paese) che si mobilitano (specie a livello territoriale) nella difesa di diritti civili, sociali e dell'ambiente, agiscono prevalentemente in ordine sparso e confuso, senza una strategia comune e innovativa, privi di un immaginario di società alternativa condivisibile in grado di mandare definitivamente in soffitta i partiti esistenti (specie a Sinistra) e creare un movimento di popolo tale da superare lo schifo attuale e realizzare nei fatti una società che possa essere effettivamente umanamente, ecologicamente e socialmente sostenibile. 
Persone come il sottoscritto (e non credo proprio di sbagliare definendomi come il classico "signor nessuno") possono essere al massimo ammirate per quello che scrivono,dicono, criticano, denunciano e rivendicano, ma è assolutamente inconfutabile che quando c'è poi da agire nel concreto....allora rimane solo il deserto o poco altro. 
Con questo non intendo affatto dire che non continuerò a lottare per i valori e principi in cui credo e che non persisterò nell'esprimere i miei pensieri in ogni luogo e momento possibili, ma sono consapevole di appartenere ad una minoranza tutto sommato trascurabile di questo Paese che diventerà però sicuramente una protagonista fondamentale quando il sistema inevitabilmente crollerà.
In quel momento anche i tanti "signor nessuno"(categoria a cui sono orgoglioso di appartenere) come me potranno finalmente essere ascoltati (e non solo lodati) e offrire un valido quanto disinteressato contributo ad una evoluzione positiva nell'attuazione della svolta che allora avverrà. 
Allora potranno essere realizzate azioni significative ed incisive che nulla hanno a che vedere con quelle limitate e ridotte che si possono svolgere allo stato attuale delle cose. 
E questo perché in quel momento difficile quanto drammatico si dovrà per forza di cose parlare di contenuti e passare necessariamente dalle parole ai fatti per riuscire a dare ancora un senso al termine "futuro". 
Ed io, se sarò ancora presente in questa valle di lacrime, sarò lieto di poter dare un mio modesto contributo e farò comunque senza alcuna esitazione la mia parte fino in fondo.


Yvan Rettore


DISTRUTTA NOTRE-DAME, UNO DEI GRANDI SIMBOLI DELL'OCCIDENTE CRISTIANO

L'incendio odierno della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi è davvero una perdita terribile per l'arte, la cultura e il mondo occidentale. 
Era uno dei grandi simboli di Parigi e ringrazio Dio di essere riuscito ad ammirarne la magnificenza prima di questa immane tragedia. 
Ricordo in particolare le sue splendide vetrate che con la luce del giorno "disegnavano" con colori bellissimi la pavimentazione della cattedrale e che mi lasciarono letteralmente di stucco. 
L'Ile de la Cité da oggi è spoglia del suo gioiello e Parigi e l'umanità intera ne rimarranno orfane perché quando accadono simili disastri è un pezzo della nostra Storia che se ne va e ci rende tutti più tristi. 
Si ricostruirà come hanno ricostruito ad esempio la bellissima Dresda (la "Firenze" tedesca), ma la magia di quel monumento non ci sarà più.


Yvan Rettore


domenica 14 aprile 2019

COME SI PUO' DIRE CHE L'AUMENTO DELL'IVA FAVORISCE LA CRESCITA E I CETI MEDIO-BASSI?!

Dichiarazione odierna del Ministro Tria su Rai3: 

"L'aumento dell'IVA favorisce la crescita e i ceti medio-bassi".


Questa dichiarazione del ministro non può trovare alcun riscontro nella realtà. 

L'aumento dell'IVA ricade unicamente sui consumatori finali e se questi hanno già un reddito basso e quindi un potere d'acquisto già limitato, con questo provvedimento tale potere si ridurrà ancor di più. 
Quindi non favorisce affatto la crescita, ma anzi riduce ulteriormente il potere d'acquisto dei consumatori creando di fatto una spirale negativa che finisce col colpire anche il mondo produttivo in quanto le aziende fanno sempre più fatica a piazzare i propri prodotti. 
Conseguenza: aggravamento ulteriore della crisi altro che crescita e salvaguardia dei ceti medio-bassi!


Yvan Rettore


sabato 13 aprile 2019

LA PIU' BELLA COSTITUZIONE DEL MONDO MAI ATTUATA IN ALCUNI PUNTI FONDAMENTALI

Nel nostro Paese, la Costituzione viene evocata quasi ogni giorno ma non viene quasi mai detto che è rimasta del tutto inattuata in non pochi punti fondamentali.
Prendiamo ad esempio l'art. 46 che indica che "ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende". Ebbene, questa introduzione progressiva nel mondo aziendale di una partecipazione sul modello della cogestione tedesca è rimasta confinata allo stato delle buone intenzioni e nulla più. Si è preferito ignorare questa innovazione che avrebbe potuto stimolare in modo determinante la produttività nostrana preferendo lasciar carta bianca unicamente ai sindacati dominati dai partiti.
Altro esempio è quello dell'art. 47, secondo cui la Repubblica favorisce l’“accesso del risparmio popolare al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del paese". Un azionariato popolare mai veramente realizzato che avrebbe consentito al risparmio privato del nostro Paese di costituire un vero e proprio motore di sviluppo e di investimenti creativi per l'insieme dell'economia italiana. 
Chiudo citando la mancata normativa sui partiti prevista nella Costituente e che è rimasta sempre lettera morta. Se fosse stata adottata, avrebbe potuto assicurare un ordinamento democratico all'interno dei partiti invece di dover assistere a l'attuale eccesso spaventoso di personalizzazione e di verticismo di stampo autoritario dei loro esponenti attuali.
Quindi, bella....bellissima la nostra Costituzione....da leggere sicuramente!
E comunque guai se non ci fosse. 
Sarebbe sicuramente peggio....però sarebbe ora di passare dalla lettura ai fatti!


LA BARZELLETTA DEL GIORNO: CIRCA 60% DEGLI ITALIANI NON SONO SODDISFATTI DI QUESTO GOVERNO MA CIRCA IL 55% CONTINUEREBBERO A VOTARE LE FORZE CHE LO SOSTENGONO!

L'articolo nel link allegato rivela che il 58,9% (sondaggio eseguito dall'istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24) degli italiani è insoddisfatto di questo governo. 
Allora l'autrice dovrebbe spiegarci come mai se si votasse domani (sempre secondo il sondaggio effettuato dall'istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24), la Lega arriverebbe al 32,1% (dato di pura fantasia non riscontrabile minimamente nella realtà dei fatti, manco nelle recenti elezioni regionali dove a malapena è giunto al 20%, risultato ottenuto grazie alla coalizione con FI e Fdi) e il M5S al 22,7%!
Dico questo perché la stranezza dei dati citati nell'articolo si spiega da sé: se 58,9 % degli italiani sono insoddisfatti, com'è razionalmente possibile che 54,8% di loro voterebbero ancora le forze di questa maggioranza?!
Davvero straordinario come risultato!
E' proprio l'arte italiana di riuscire a dire una cosa e di affermarne una subito dopo di senso completamente opposto, facendo credere che entrambe possono reggere!
Conclusione: o gli italiani sono dei perfetti imbecilli (e non pochi purtroppo lo sono) o i sondaggisti diffondono (come sempre più spesso accade) delle vere e proprie castronerie!
Preferisco propendere per la seconda ipotesi.


mercoledì 10 aprile 2019

VANTARSI DI NON AVERE STUDIATO?!

La neo assessora all'Agricoltura della regione Sardegna ha recentemente dichiarato:
«Ho la terza media e me ne vanto»
Non c'è nulla da recriminare sul fatto che non abbia studiato.
Non tutti hanno questa possibilità o sono portati a farlo.
E va bene così.
Ciò che personalmente condanno fermamente e che non trovo per nulla accettabile è il fatto di giungere a vantarsi di non aver studiato!
Ma che senso ha pronunciare e diffondere una simile dichiarazione? 
L'umiltà e ancor di più l'intelligenza dovrebbero semmai suscitare dispiacere non certo vanto in una persona che non ha avuto la possibilità di proseguire la propria formazione.
Ma purtroppo è questo ormai l'andazzo in questo Paese: è passato il messaggio che non essere competente è il titolo preferenziale per poter essere nominati ad una qualsiasi incarico di responsabilità nell'ambito della gestione della cosa pubblica.
E gli effetti si vedono tutti.


Yvan Rettore


L'INDIVIDUALISMO DOMINANTE IN OCCIDENTE E' L'ELEMENTO DISTRUTTIVO FONDAMENTALE DI OGNI SOCIETA'!

L'individualismo, che è il sale del consumismo, ha portato a distruggere i rapporti col prossimo a cominciare da quelli più intimi, ora dominati da logiche di squallido interesse e di sfruttamento tese a soddisfare unicamente bisogni indotti da questo sistema. 
Da qui l'incremento del senso di solitudine dilagante perché non essendoci più un senso di comunità e condivisione fra le persone, la comunicazione rimane appiattita unicamente su elementi banali e resta confinata in una superficialità che non consente ad ogni singolo individuo di essere fino in fondo se stesso e di essere quindi accettato in quanto tale. 
L'ipocrisia si insinua come base dominante in ogni rapporto perché alla fine della fiera quando qualcuno ti si avvicina l'unica domanda a cui intende dare veramente una risposta è la seguente:

"A cosa mi servi?"

Yvan Rettore


mercoledì 3 aprile 2019

ESSERE ISTRUITI NON SIGNIFICA ESSERE PER FORZA INTELLIGENTI!

Oggi ho cancellato dai miei contatti su Facebook una persona narcisista che pur di avere ragione fondava le proprie conclusioni su elementi storici inesistenti o approssimativi e giungendo perfino ad emettere considerazioni categoriche sull'inesistenza di Dio.
Nel primo caso i fatti non sono opinabili e le opinioni si possono esprimere unicamente sugli effetti degli stessi.
Nel secondo caso il credo religioso rientra nella sfera esclusiva della fede di ogni singolo individuo e non può essere oggetto di generalizzazioni e banalizzazioni che sono state frutto di tante (troppe) violenze sia in passato che nel presente.
La mia impressione è che il signore in questione sia talmente pieno di sé da limitarsi ad operare un miscuglio di tante nozioni prese qua e là senza riuscire però a stabilire un nesso logico tra loro e ad estrapolare quindi delle conclusioni e riflessioni personali tali da risultare poi effettivamente interessanti in un confronto costruttivo con altri.
Una dimostrazione palese che l'istruzione non basta se non serve ad aiutare il cervello ad elaborare delle riflessioni proprie e a farci crescere sia sul piano intellettivo che umano.
E' la differenza che passa tra un opinionista (categoria molto in voga attualmente in Italia) e un intellettuale nel vero senso della parola!


Yvan Rettore


lunedì 1 aprile 2019

NO ALLE CORRIDA MA ANCHE NO ALLE CORSE DI CAVALLI, PALII, CIRCHI E ZOO!

Le corrida sono eventi mostruosi da bandire definitivamente. Personalmente bandirei però anche tutti i palii nostrani in cui i cavalli vengono maltrattati a più non posso e drogati come se fossero carne da macello. 
Quindi prima di fare la morale agli altri, sarebbe il caso di fare piazza pulita anche da noi di certi spettacoli cruenti ed incivili aggiungendovi quelli dei circhi, delle corse di cavalli e degli zoo. 
Strano che gli animalisti nostrani siano sempre pronti ad attivarsi contro il consumo di carne animale, ma risultano quasi sempre assenti contro certi eventi e luoghi di degradazione assoluta del mondo animale!