lunedì 26 settembre 2022

NANDO, UN COMUNISTA CHE AVEVA LOTTATO PER LA DEMOCRAZIA

 

Anni fa avevo un'edicola a Padova.
Fu una bella palestra di vita, perché mi permise di conoscere tante persone, con le loro gioie e frustrazioni, con le loro differenze ed originalità, tutte brave persone che mi hanno lasciato un bellissimo ricordo di tale esperienze.
Uno dei miei clienti più cari (che purtroppo oggi non c'è più), un pensionato ultrasettantenne di nome Nando, mi raccontò che aveva imbracciato le armi a soli 17 anni per lottare contro i nazifascisti, sacrificando anni preziosi della sua gioventù per riportare la democrazia in Italia.
Nando era un comunista convinto e lo rimase per sempre.
Ma era ancor di più un cittadino che aveva creduto e lottato per far rinascere la democrazia in questo Paese.
Fu profondamente amareggiato della distruzione della Sinistra che avvenne da D'Alema in poi e non si riconosceva più in ciò per cui lui e altri avevano rischiato la vita.
E un giorno, arrivò a dirmi che lui e i suoi compagni d'armi erano stati davvero fessi ad avere rischiato così tanto per finire col vedere come era degenerato il Paese in cui tutti pretendevano ma sempre meno erano disposti a dare per la difesa di quei diritti per cui loro avevano così strenuamente combattuto.
E poi ti ritrovi come oggi con milioni di italiani che si sono astenuti sputando sui sacrifici di gente come lui e di tanti altri che morirono con le armi in pugno per consentirci di vivere in un Paese che non fosse più una dittatura.

Yvan Rettore

domenica 25 settembre 2022

TRA POCO ANDRO' A VOTARE...


Tra poco andrò a votare.
E siccome non sarà come andare al Bar Sport o in Piazza dove si sparla e si critica le scelte di chiunque, il mio voto resterà comunque segreto.
E' un dovere farlo, perché sono morte decine di migliaia di persone per riuscire a portare la democrazia in questo Paese.
E sono cosciente che non basterà una delega in bianco (che significa che nessun eletto sarà costretto a dimettersi nel caso violi le promesse fatte in campagna elettorale) per cambiare il Paese, perché per farlo dovremmo muovere il culo tutti quanti insieme mentre invece noto che a batterci davvero per i diritti in Italia siamo e restiamo comunque sempre in pochi perché la stragrande maggioranza segue il grande motto italico: "Vai avanti tu, che dopo ti seguo".
Lo noto nelle battaglie per l'ambiente e per i disabili, non soltanto nel territorio dove vivo ma anche altrove dove vi sono colleghi impegnati in altre lotte in cui si ritrovano altrettanto isolati.
D'altro canto, in democrazia ogni voto va rispettato, essendo però consapevoli che non si può pensare ingenuamente che 600 persone elette potranno cambiare davvero il Paese.
Anzi, quest'ultimo potrà cominciare ad evolvere soltanto se verso gli eletti più onesti e sensibili vi sarà un sostegno reale e concreto di tantissimi cittadini nelle cose che vorranno intraprendere per il bene del Paese.
E questo al di là degli schieramenti o dei colori politici di appartenenza.
Se invece si continuerà a credere che è soltanto delegando che il Paese potrà evolvere, continueremo a credere ad una versione distorta della democrazia in grado di affermare invece il suo contrario, ovvero un'oligarchia di fatto.
In quanto alle astensioni, non sono un'espressione di democrazia, ma soltanto di menefreghismo per la cosa pubblica e/o di irresponsabilità nei confronti dei propri doveri civili che ogni cittadino assume qualora decida di continuare a far parte di una comunità nazionale determinata.
Ai fanatici dell'astensionismo, vorrei ricordare che tale comportamento favorì in modo decisivo l'ascesa del nazismo in Germania e di altre dittature nel mondo e che, prove matematiche alla mano, favorisce il mantenimento di una casta di partiti al potere come avviene ormai da parecchi lustri in diverse democrazie liberali: britannica, francese, svizzera, statunitense, ecc...
Meno gente vota, meno voti ha bisogno un partito per entrare in Parlamento ottenendo in definitiva un numero di seggi ben superiore a quello che è il suo reale consenso sull'insieme del bacino elettorale.
I tantissimi ragazzi che lottarono con le armi in pugno per ridarci la democrazia nel 1945 non si sacrificarono mai per questa antitesi della democrazia!
E quindi andrò a votare tra poco anche per l'assoluto rispetto che comunque meritano oggi, domani e per sempre.

Yvan Rettore

domenica 4 settembre 2022

PERCHE' ASTENERSI SERVE SOLTANTO AI PARTITI DI SISTEMA PER RINFORZARSI

I partiti di sistema, cioè coloro che erano nel governo Draghi + Fratelli d'Italia sono in realtà favorevoli al fatto che l'astensionismo diventi sempre più dominante nel Paese.
E capirlo non è difficile.
Tenterò di spiegarlo nel modo più semplice possibile.
Ammettiamo che vi sia un corpo elettorale (l'insieme degli elettori) pari a 100 mio di individui.
Alle elezioni legislative, 50 mio decidono di astenersi.
Un partito prende 5 mio di voti, pari quindi al 10% dei votanti (50 mio).
E quindi un numero piuttosto consistente di seggi al Parlamento.
Alle elezioni precedenti, 25 mio di avevano deciso di astenersi (75 mio erano andati a votare).
Lo stesso partito aveva preso sempre 5 mio di voti, ma allora la sua percentuale sui votanti era stata del 6,66% (5 mio su 75 mio), cioè un terzo di seggi in meno rispetto alle ultime elezioni.
Per arrivare al 10% odierno avrebbe allora dovuto avere 2,5 milioni di consensi in più!
Ecco perché astenersi favorisce i partiti di sistema, consolidando le loro posizioni, benché fondate su un consenso ridotto rispetto all'insieme del corpo elettorale.
Quindi votare è fondamentale e si può farlo votando i partiti antisistema (per quanto mi riguarda soprattutto quelli che non erano nel Parlamento uscente), votando scheda bianca o nulla oppure (soluzione a mio parere migliore rispetto alle precedenti) registrare il proprio "non voto" al seggio (scelta prevista dalla legge), facendo mettere a verbale tale decisione direttamente al seggio.
L'importante è comunque votare, almeno per tentare di portare nessuno degli schieramenti ad avere la maggioranza assoluta e quindi giungere all'affermazione di un esecutivo a maggioranza relativa, quindi nell'impossibilità di poter governare come gli pare e piace, ovvero in modo autoritario o peggio ancora totalitario come è avvenuto col famigerato governo Draghi.

Yvan Rettore

venerdì 2 settembre 2022

PETIZIONE PER L’INTRODUZIONE NEL COMUNE DI VEGLIE DI UN GARANTE DEI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

 

Il Comitato Civico di Lecce e provincia a difesa della Costituzione Associazione Free

propone alle autorità comunali di Veglie, attraverso la petizione allegata sottoscritta da diversi cittadini del comune       medesimo,

l’istituzione di un

Garante dei diritti delle persone        

con disabilità.


Tra le azioni che devono ispirare l’introduzione di tale figura istituzionale vi sono:

·  diffondere e promuovere una cultura dei diritti delle persone con disabilità, nella prospettiva costituzionale della piena inclusione sociale, della qualità dell’assistenza e delle cure, del perseguimento possibile della vita indipendente;

·      segnalare e raccomandare azioni normative e legislative a favore dei diritti delle persone con disabilità;

·      monitorare e vigilare sulla tutela dei diritti delle persone con disabilità e segnalare le violazioni alle competenti istituzioni e, ove necessario, all'autorità giudiziaria; 

·      sostenere iniziative di studio, ricerca e scambio di esperienze negli ambiti della tutela dei diritti delle persone con disabilità.

·      assumere ogni iniziativa volta ad assicurare che le misure di inclusione sociale e promozione della qualità della vita, delle cure e dell'assistenza per le persone con disabilità siano attuate in conformità dei principi e delle norme stabiliti dalla Costituzione, dalle convenzioni internazionali, dalle leggi dello Stato e dai regolamenti. In particolare assume ogni iniziativa volta ad assicurare che ai soggetti interessati siano erogate le prestazioni connesse ai livelli essenziali inerenti al diritto alla salute e all'istruzione e, compatibilmente con i vincoli finanziari di Regione ed Enti locali, connesse agli obiettivi di servizio in ambito sociale e finalizzati all'inclusione sociale, alla vita indipendente e all'inserimento nel mondo del lavoro; 

·      segnalare agli organi regionali eventuali fattori di rischio o di danno per i soggetti interessati, dei quali venga a conoscenza in qualsiasi forma, su indicazione sia degli stessi soggetti sia di associazioni o di organizzazioni che svolgano attività inerenti il patrocinio e la tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle rispettive famiglie;

·      propone agli organi regionali gli interventi amministrativi e legislativi da intraprendere per contribuire ad assicurare il pieno rispetto dei diritti dei soggetti interessati e, su richiesta degli stessi organi, esprime pareri su atti amministrativi e legislativi che possono riguardare anche detti soggetti.


Possono ricoprire tale incarico soltanto coloro che offrono garanzia di probità, indipendenza, obiettività, serenità di giudizio, con provata esperienza nel campo della disabilità dimostrabile a seguito di presentazione di curricula personali.


Il Garante è eletto dal Consiglio Comunale in seduta plenaria.

La Commissione Consiliare competente in materia di politiche sociali e familiari, sentiti il Presidente della Giunta Comunale e l’Assessore ai Servizi Sociali, previa pubblicazione di apposito Avviso pubblico a cura della Sezione Garanti presso il Consiglio, predispone un candidato o una rosa di tre nominativi che approva e presenta al Presidente del Consiglio Comunale.

Viene eletto il candidato che ottiene i voti dei due terzi dei Consiglieri componenti il Consiglio.

L’elezione ha luogo a scrutinio segreto.

 

 

A sostegno della presente petizione vengono allegate le firme di cittadini residenti in Veglie.

 

 

Comitato Civico di Lecce e provincia a difesa della Costituzione - Associazione Free 

         


Contatti:

Cell. 3274933934

E-mail: yvanrettore@pec.it