venerdì 30 giugno 2017

LA CULTURA E' UN BUSINESS?!


Se si sposa tale affermazione allora non si parla più di cultura ma di una banale attività lucrativa da monetizzare e sulla quale fare profitto.
Infatti, compito fondamentale della cultura è quello di diffondere le bellezze dell'esistente e di elevare l'animo umano cercando di dare risposte ai grandi misteri della vita.
Se non ne nasce un arricchimento intellettuale e un appagamento dei sensi, allora non si può certo parlare di cultura, ma soltanto della banalizzazione della realtà che sfocia nel dilagante sofismo attuale.
Non se ne può davvero più di questa tendenza dominante nella società occidentale di voler monetizzare qualsiasi cosa pur di trarne un qualsiasi profitto!


Yvan Rettore


martedì 27 giugno 2017

SEI DI SINISTRA? ALLORA NON VOTARE MAI PIU' PD E TUTTI I TRASFORMISTI CHE L'HANNO FATTA A PEZZI IN QUESTI ANNI!

Renzi ha sempre mangiato alla greppia della DC (come il suo alleato di governo Alfano e altri voltagabbana, con in testa Franceschini). 
Non sa manco cosa significhi essere di Sinistra, né è mai stato interessato a mantenere il PD nella sua collocazione originaria. 
E questo fin dai tempi in cui ebbe incarichi istituzionali (una sciagura già allora!) in Toscana. 
A onor del vero, bisogna però dire che il PD (e le sigle precedenti ad esso) non rappresenta più il popolo di Sinistra fin dai tempi del disastroso esperimento dell'Ulivo che sancì il lavoro precario come regola e sconvolse le basi di uno Stato sociale allora fra i più generosi d'Europa. 
Da Prodi (guarda caso un altro democristiano DOC) in poi è stato tutto un susseguirsi di fallimenti che hanno distrutto la Sinistra istituzionale e mandato in malora il paese. E di questa banda di falliti e di irresponsabili figurano D'Alema, Bersani, Amato e tanti altri che ancora oggi pretendono di dire la loro dopo avere fatto letteralmente a pezzi un'area di Sinistra che era fra le più importanti in Europa. 
Quindi al diavolo Renzi, ma anche tutti questi trasformisti del cavolo che pretendono ancora di darci lezioni di Sinistra e peggio ancora di dare a consigli a destra e a manca sulle cose che andrebbero fatte per rilanciare il paese!
Essere di Sinistra significa anche col non dare mai più il proprio voto a certa gente!

Yvan Rettore




domenica 25 giugno 2017

SCRIVERE L'AMORE!




Indubbiamente scrivere una lettera è un gesto prezioso in un rapporto fatto di sentimenti e forse ancor di più tra genitori e figli, perché le parole scritte sono come i “mattoni” di una casa comune chiamata “Amore”. Una volta espresse in questo modo rimangono il segno indelebile e incancellabile di ciò che si prova per qualcuno. Spesso genitori e figli non riescono a comunicare, perché la differenza generazionale e il nostro modo di vivere sempre più frenetico non aiutano a realizzare rapporti solidi e duraturi. Le parole dette a voce vengono quindi interpretate a volte come una forzatura o perdono di significato, mentre quelle espresse per iscritto rimangono perché sopravvivono alla usura del tempo e sono messaggeri per sempre di un momento ben definito della nostra esistenza. Ecco perché ritengo che scrivere “Ti voglio bene” o ” Ti amo” costituiscano un segno tangibile di dimostrazione di affetto e/o di amore verso un’altra persona. E questo ben più di quanto si possa dire a voce.

Yvan Rettore

Tratto da: Intervista a Yvan Rettore sul suo libro “Lettera a mia figlia” (vedi sito:https://www.inpeople.it/inbooktv/intervista-lettera-a-mia-figlia/)





sabato 24 giugno 2017

POSIZIONE DI UN MARXISTA NAZIONALISTA SULLO "IUS SOLI" E LA MIA REPLICA!

DIEGO FUSARO (su Twitter):

"Ius soli, ovvero la strategia per annientare il concetto di cittadinanza."

LA MIA REPLICA (sempre su Twitter):

"Il concetto di cittadinanza è un concetto tipico dell'Occidente, come pure quello di Stato.
Perché lo stesso concetto di Stato come lo si intende in Occidente era uno dei pilastri su cui fondare la dittatura iniziale del capitale!
A forza di imporre frontiere e recinti, l'uomo occidentale ha fomentato guerre e danni all'ambiente dovunque.
Fondamentale quindi non è la cittadinanza, ma l'appartenenza ad una comunità fondata sul senso di condivisione, solidarietà e accoglienza.
Si chiama "socialismo", signor Fusaro!"

Yvan Rettore


venerdì 23 giugno 2017

PERCHE' TANTO ASTIO VERSO LA FRANCIA?

Sin dal periodo coloniale, la Francia ne ha combinate di tutti i colori in giro per il mondo e soprattutto in Africa.           

Sono ancora presenti nella memoria di milioni di vietnatmiti e algerini i massacri di cui si resero protagonisti.            

E il massacro più terribile del dopoguerra in terra di Francia fu quello perpetrato dalle forze dell'ordine comandate dal prefetto fascista Maurice Papon (col benestare del Ministro dell'Interno) a danno di oltre 200 algerini il 17 ottobre 1961 a Parigi (vedi: http://www.ugomariatassinari.it/massacro-algerini-parigi/).                                                   

Ancora oggi, la Francia si rende protagonista di saccheggi indiscriminati di materie prime (come ad esempio l'uranio del Niger - fra i paesi più poveri del mondo - che è interamente in mani francesi e permette di alimentare 2/3 delle centrali nucleari transalpine che riscaldano e danno luce alla maggior parte dei francesi) e sostegni a dittatori e uomini di stato corrotti in buona parte dell'Africa, fomentandovi ove sia necessario anche conflitti locali.   

Pure in Medioriente, la Francia si comporta in modo analogo insieme ad altre potenze occidentali (specie USA e GB). Tutto questo non giustifica affatto quanto accaduto al Bataclan e in altri attentati, ma permette di capire perché vi possa essere un astio così pronunciato nei confronti dei nostri cugini transalpini da parte di non poche etnie.

Yvan Rettore










lunedì 19 giugno 2017

PER LA COSTRUZIONE DI UNA CASA COMUNE ESCLUSIVA DELLA SINISTRA!

Finora, non mi riconosco affatto nelle altre formazioni della presunta "Sinistra" (SI, MDP, Campo Progressista, Possibile, PSI, PRC) sia per i personaggi "riciclati" che ne fanno parte, sia per il fatto che risultano troppo timidi e tiepidi nei confronti del PD, dimostrando nei fatti che una coalizione stile "Armata Brancaleone" rimane sempre possibile. 
C'è bisogno veramente di altro, ovvero di un soggetto politico che sia effettivamente la "Casa esclusiva della Sinistra italiana", facendo tesoro delle lezioni ed esperienze del passato, ma con uno sguardo rivolto decisamente al presente e al futuro in cui senza se e senza ma, si deve andare oltre effimeri accordi elettorali di comodo e riconquistare il paese comune per comune fino alla vittoria finale in Parlamento e alla guida del paese! 
Chi è veramente di Sinistra non può più venire a patti con entità e personaggi che l'hanno resa ormai insignificante a livello istituzionale! 
Quindi risulta fondamentale unire tutto ciò che c'è di buono in ogni settore di questa società per costruire un progetto di largo respiro che non preveda soltanto la conquista del potere politico, ma che la consideri come un semplice mezzo per realizzare una svolta netta che porti ad un superamento del sistema neoliberista che sta portando il mondo verso una sicura catastrofe!

Yvan Rettore

sabato 17 giugno 2017

PROPOSTA (PROVOCATORIA MA NON TANTO) AL PD SULLO IUS SOLI!

Riguardo allo Ius Soli, vorrei proporre al PD quanto segue:
"Perché non proporre la cittadinanza dopo un tempo di prova di cinque anni?!"
Mi spiego meglio.
D'accordo sullo Ius Soli, però con una variante di non poco conto!
Ovvero i figli di immigrati nati in questo paese che faranno richiesta della cittadinanza italiana la potranno acquisire a pieno titolo soltanto dopo un periodo di cinque anni, periodo durante il quale dovranno dimostrare di avere un comportamento irreprensibile e rispettoso delle normative italiane attualmente in vigore.
Questa proposta eviterebbe al PD la realizzazione del progetto di avere alcune centinaia di migliaia di potenziali elettori pronti a votare le sue liste alle proprie elezioni politiche e scongiurarne quindi l'irreversibile tracollo!

Yvan Rettore






NEOLIBERISMO?! SISTEMA SBAGLIATO E DA BUTTARE VIA DEL TUTTO!

I colpi di coda di un corpo morente stanno nella logica stessa delle cose e possono essere davvero pericolosi e dannosi per coloro che li subiscono.
Il neoliberismo è un corpo morente, nel senso che sta vivendo una agonia irreversibile che volenti o nolenti porterà l'insieme dell'umanità in un tempo non lontano a dover operare delle scelte diverse sul come vivere insieme sul pianeta Terra.
Sconvolgimenti importanti avverranno non soltanto nella nostra vita quotidiana, ma anche nel nostro modo di approcciarci al prossimo, nell'intendere il lavoro e nel pensare il nostro futuro.
Una rivoluzione epocale già in atto, ma silenziata dai media di regime perché spaventosamente deleteria per tutti coloro che finora hanno mangiato alla greppia di questo sistema che si è rivelato il più distruttivo e feroce che l'umanità abbia mai conosciuto.
E la classe dirigente?
Brilla per la sua completa assenza e incapacità nel riuscire anche solo a pensare ad un superamento del neoliberismo. 
E il problema di cui questi grandi personaggi mediatici non sono affatto consapevoli è che le logiche stesse su cui poggia questo sistema sono esattamente le stesse che ne stanno minando progressivamente le fondamenta.
Una "bomba ad orologeria" che non si può fermare se non compiendo delle svolte radicali a livello sociale ed economico e quindi anche sul piano politico.
La cultura occidentale, contrariamente a quelle presenti nel Sud del mondo, non risulta però pronta ad accettare simili cambiamenti e si rintana nell'affannoso mantenimento delle perverse logiche attuali perché impaurita di fronte all'ignoto che si presenterà successivamente.
In parole povere, "Meglio rimanere schiavi e accettare ogni sopruso, piuttosto che agire per andare oltre lo schifo attuale"!
E' però un comportamento a tempo determinato perché il neoliberismo per continuare ad imporsi e a sopravvivere può soltanto radicalizzare la sopraffazione e l'oppressione dei popoli che ha per ora sotto il proprio dominio.
Ma gli aspetti ambientali e finanziari in continuo netto peggioramento da diversi lustri ormai e l'impoverimento crescente di masse di milioni di esseri umani porteranno ad una sua inevitabile quanto tragica implosione.
Perché come si suol dire, "quando non si ha più nulla da perdere, si finisce col passare all'azione" e a trovare quel coraggio e quella forza che sono alla base della sopravvivenza stessa di ogni essere vivente.
L'aspetto più grave è rappresentato dal fatto che le logiche distruttive su cui poggia il neoliberismo sono talmente veloci nel'espandersi che non sono manco prevedibili e causeranno sicuramente tanto dolore e sofferenze. 
Ma tale processo rimane irreversibile perché il sistema è sbagliato e del tutto irriformabile. 
Come dice Latouche, è meglio buttarlo via del tutto e crearne uno nuovo di sana pianta, ma è ovvio che ciò non si farà in un giorno. 
Personalmente, affermo che la più grande utopia del nostro tempo è credere che il neoliberismo possa avere un futuro!

Yvan Rettore



giovedì 15 giugno 2017

INDIFFERENZA ATTIVA, UNICA ARMA DELLA GENTE COMUNE CONTRO LA POLITICA!

Personalmente, non sono interessato a cosa faranno le formazioni politiche attualmente esistenti nei prossimi mesi e questo principalmente per due motivi.
Il primo è che l'unico loro pensiero è di impegnarsi a trovare le soluzioni a loro più idonee per riuscire a sopravvivere o entrare in Parlamento, la culla di tutti i privilegi di questo paese.
Il secondo è che non rappresentano più il popolo sovrano perché (chi più, chi meno) sono tutti asserviti ai poteri forti che controllano effettivamente questo paese. 
Grazie a questi due aspetti evidenti si assiste ogni giorno ad uno spettacolo di "Commedia dell'Arte", in cui gli apparenti contendenti si insultano e se ne dicono di santa ragione, salvo poi mettersi comunque d'accordo dietro le quinte. 
I problemi del paese? Se non toccano gli interessi dei poteri forti, allora non si fa niente e si tira a campare, come fa benissimo l'attuale governo.
Ovviamente, le logiche di "comprare" i voti con false promesse al limite del demenziale permangono e quello che una volta si chiamava "il popolino" (cioè quella parte mediocre della società pronta a dare ancora credito a questo squallore) esistono ancora...però...
Eh sì, c'è un "però" non di poco conto e riguarda il consenso effettivo della maggior parte dei governi occidentali di questi ultimi anni e ci si accorge che poco o nulla ha ormai a che fare con le logiche di una democrazia compiuta. Alcuni esempi? Beh...Basta osservare su quale maggioranza poggia il nostro esecutivo per constatare che essa rappresenta meno del 30% dell'elettorato effettivo del nostro paese. Altro esempio ancora più eclatante, avvenuto di recente in Francia (uno dei paesi che ha maggiormente contribuito a definire le forme democratiche che oggi tutti conosciamo) e dimostrato dal fatto che "La République en Marche" (movimento del neopresidente Macron) ha ottenuto circa 1/6 del consenso effettivo degli elettori, riuscendo però a conquistare oltre 70% dei seggi alla "Assemblée Nationale" (la Camera dei Deputati francese, principale organo legislativo del paese). Questa impresa non era riuscita manco al Partito Nazionale Fascista di Benito Mussolini che anche dopo la "Marcia su Roma" fu costretto a governare per un certo periodo in coalizione con alcuni partiti centristi!
Queste "dittature democratiche" sono ben lontane dal rappresentare la democrazia e infatti il cittadino comune viene schiacciato dalla "macchina delle Stato" che lo vessa di continuo sul piano fiscale e fornisce sempre meno servizi (per giunta sempre più scadenti) alla popolazione In parole povere, finisce col ritrovarsi da solo di fronte ad un'enormità di problemi e ostacoli che non ha creato, ma che ha spesso involontariamente sostenuto sia votando che non votando.
Sì, perché contrariamente a quanto sostengono i partigiani dell'astensionismo, a questa politica fa comodo questo modo di agire, perché non incide granché sul suo mantenimento ai vertici e anzi legittima più facilmente il proseguimento dello status quo attuale. 
Che fare allora? Prima di tutto passare dall'indifferenza passiva (astensione dal voto) all'indifferenza attiva (annullamento del voto nel momento in cui si riempie la scheda elettorale). Di questo modo di agire tutte le formazioni politiche hanno una paura tremenda e capirlo è molto facile. Prendiamo l'esempio di una consultazione elettorale in cui il 60% degli elettori annullano il proprio voto (non scheda bianca, ma annullamento effettivo!) della scheda. Ebbene, a livello giuridico la valenza dell'espressione di questo non voto risulta micidiale perché significa che la maggioranza dell'elettorato delegittima del tutto i partiti o movimenti, dando invece piena legittimazione ai sostenitori dell'indifferenza attiva.  In parole povere si tratterebbe di una vera e propria sfiducia popolare nei confronti dell'intera classe politica che non potrebbe in alcun caso rivendicare il diritto di avere rappresentanti in Parlamento.
Certo, l'indifferenza attiva da sola non basta e dovrebbe inquadrarsi come atto conclusivo di un processo di trasformazione sociale che vede la gente comune riappropriarsi pienamente della gestione dei territori (autogestione territoriale e coordinamento tra entità locali) al di fuori delle logiche distruttive di spartizione dei partiti. Qualsiasi formazione progressista che nascerà prossimamente dovrà necessariamente orientarsi in modo prioritario nella federazione e aggregazione di tutte le entità sociali e di volontariato che operano per il bene della collettività a livello territoriale, diventandone progressivamente il portavoce esclusivo a livello nazionale. Questo per ottenere quel consenso globale a livello nazionale che consenta poi di tradurre efficacemente nei fatti l'indifferenza attiva come ultimo compimento di un processo di trasformazione sociale e politica radicale.  
Una vera e propria "Rivoluzione silenziosa" da attuare con entusiasmo e col sorriso dell'indifferenza verso i poteri dominanti attuali!

Yvan Rettore




venerdì 9 giugno 2017

PERCHE' RIINA DEVE RESTARE IN CARCERE IN REGIME DI 41 BIS

Toto Riina è stato forse il capomafia più feroce che l'Italia abbia mai conosciuto. Oltre 200 omicidi e 5 stragi fanno di lui un essere davvero sanguinario che ha fatto tanto male non solo alla Sicilia ma a tutto il nostro paese. Alla fine la sua politica del terrore si è rivelata controproducente perché il crimine organizzato prospera nel silenzio e non nella spettacolarità delle proprie azioni. Così, improvvisamente dopo diversi lustri di latitanza lo Stato riuscì finalmente ad arrestarlo. E' evidente che tale impresa arrivò a buon fine grazie al tradimento e alla collaborazione di uomini vicini al boss e di alcuni pentiti.
Da allora, questo individuo ha vissuto nelle patrie galere sotto il regime del 41 Bis, ovvero guardato a vista e nell'isolamento più assoluto con l'esterno, anche se si sa benissimo che questo trattamento non esclude certi privilegi, perché il Dio Denaro comanda anche in carcere.
Ora, alla Cassazione (alla faccia di tanti altri casi giudiziari ben più importanti e urgenti da risolvere) hanno trovato il tempo di proporre la fine di tale regime, sostituendolo con i domiciliari adducendo che il personaggio ha diritto a vivere il resto della propria esistenza in modo dignitoso per via dell'improvviso aggravamento delle proprie condizioni di salute.
A prescindere della ferocia del personaggio che va comunque condannata, bisogna ricordare quale è la funzione del carcere in un paese democratico, ossia la rieducazione dell'individuo tale da poterlo possibilmente reinserire un giorno nella società senza che possa infierire nuovamente sulla vita di altre persone. Questa rieducazione è avvenuta per Toto Riina?
Prima di dare una risposta vorrei ricordare l'episodio di un noto rapinatore della fine degli anni Sessanta, Pietro Cavallero, il quale a capo di una banda senza scrupoli nel 1967 si rese colpevole a  Milano di ben tre omicidi e 12 feriti, colpite per coprire la fuga dopo il fallimento di una rapina. Ebbene, Cavallero si beccò l'ergastolo e fu poi scarcerato nel 1988 perché dimostrò effettivamente pentimento e ravvedimento per i crimini commessi.
Ora, torniamo al caso di Toto Riina. Non soltanto non ha mai dimostrato alcun rimpianto per tutto il dolore che ha inferto alle proprie vittime, ma ha anche sempre negato ogni sua responsabilità perfino di fronte all'evidenza dei fatti e delle prove schiaccianti che lo inchiodavano nella sua assoluta colpevolezza. Non ha mai espresso alcun rimorso, né ha mai collaborato con la magistratura (al contrario di quanto fatto da Giovanni Brusca, altro boss feroce del gruppo dei Corleonesi). E dire che le sue rivelazioni avrebbero potuto essere determinanti, forse non per dare il colpo di grazia definitivo a Cosa Nostra, ma quanto meno per ridurne sensibilmente e ulteriormente la sfera d'influenza in Sicilia e fuori. Invece, niente di tutto questo. Mutismo assoluto da ben 24 anni! Mai un segno di cedimento!
Il carcere come tentativo rieducativo è evidentemente stato fallimentare in questo caso e di conseguenza (come prevede il nostro codice penale), non resta altra scelta che mantenere lo stato di detenzione permanente di questo losco figuro. 
E in quanto alla fine dignitosa che bisognerebbe garantire secondo alcuni magistrati della Cassazione, ricordo che il signor Riina è accudito benissimo dal punto di vista sanitario, in conformità a quanto indicato nel regime previsto dal 41 bis.
E non si tratta di vendetta come hanno invocato certi buonisti, ma di semplice applicazione delle norme giudiziarie del nostro paese che una volta tanto dovrebbero essere attuate nel rispetto delle vittime e della salvaguardia della collettività in modo prioritario rispetto al benessere di un criminale incallito e privo di qualsiasi rimorso per tutto il male che ha diffuso da quando è al mondo! 
Si chiama "Giustizia"!

Yvan Rettore




giovedì 8 giugno 2017

LA SOLITUDINE HA SCELTO ME O SONO IO AD AVERLA SCELTA?

Ormai è da tempo che vivo in solitudine. Certo, non sono completamente solo, c'è la mia compagna Anna, la persona che amo di più al mondo. La solitudine di cui parlo corrisponde ad altro.
A dire il vero, ai quesiti di cui sopra posso rispondere positivamente ad entrambi, perché nel giro di pochi anni ho praticamente perso per strada tutte le persone che credevo amiche (salvo i miei "fratelli" argentini, ma loro li considero come facenti parte integrante della mia famiglia) e mi sono ritrovato quindi improvvisamente senza più alcuna vita sociale. Questa si riduce unicamente alle mie trasferte professionali e a qualche bevuta con Anna al bar.
Ho tante conoscenze ma nessuna su cui contare davvero e considerare come amica. Il più delle volte evito quindi di chiamarle, perché comunque sono quasi sempre indaffarate e hanno il tempo contato. Eppure non ho mai preteso chissà cosa: un'oretta in compagnia, parlando del più e del meno, un piccolo momento di svago confrontandosi in allegria e spensieratezza. Ormai ho rinunciato a fare questo genere di richiesta, forse perché in fondo preferisco restare nella mia solitudine evitando di dover sopportare ulteriori ipocrisie e falsità, di dover incontrare persone pronte a deludermi o a sbattermi in faccia tutta la loro superficialità e quindi a farmi soffrire. Sarò forse un vigliacco, ma sinceramente non ho più la forza né la volontà di sostenere prove del genere.
Ovviamente quando sto male non contatto mai nessuno. Mi affido unicamente a Anna e alle mie forze. Rimango comunque sempre pronto ad aiutare chiunque me lo chieda, forse perché sono più bravo in questo e quindi quando mi chiedono come sto, non parlo mai dei miei problemi e quando proprio sto da cani, mi assento per un po' di tempo.
Ormai sono anni che ricevo pochissime telefonate (salvo quelle di tipo professionale), qualche volta (molto raramente) qualcuno mi interpella su Fb o via mail e continuo a non usare whatsapp perché sono una persona all'antica che ritiene che è bello sentirsi parlando, la facoltà più bella che ci ha dato Madre Natura.
Probabilmente, non è questa la società in cui vorrei vivere, fatta di tempi frenetici, di gente che consuma la vita anziché viverla, di rapporti fondati sull'interesse e non sui sentimenti.
Vorrei tanto vivere in mezzo a persone semplici, spontanee che credono ancora in certi valori e fanno corrispondere le parole ai fatti. Vorrei tanto vivere in una comunità in cui il termine condivisione sia la regola e non l'eccezione. Ed è per questo motivo, che finché resterò in questi lidi, la solitudine resterà per me una scelta, con l'auspicio però di potermi ritirare un giorno non lontano in un luogo in cui vi siano ancora esseri umani.

Yvan Rettore



mercoledì 7 giugno 2017

BONDAGE ELEGANTE!

I pochi sensi liberi erano all'erta.
Dilatavo forte le narici cercando di percepire ogni profumo, odore presente nella stanza.
Nessun rumore a parte il fruscio dell'aria spostata da un condizionatore che mi rinfrescava il volto.
Sapevo che era nella stanza e la sua presenza mi eccitava.
Cercavo di sbirciare sotto la benda ma non vedevo altro che buio.
Volevo parlare, chiamarlo a me, ma solo gemiti uscivano dalla mia bocca.
E quei suoni mi eccitavano ancora di più.
Tentavo di muovermi, ma gambe e piedi erano saldamente bloccati.
Stavo in piedi...in un equilibrio precario in attesa di lui.
La mia lingua si muoveva dietro il bavaglio e non vedeva l'ora di incontrare la sua.
Mi ero vestita elegante per lui.
Mi ero fatta ancora più bella per lui.
E ora in balia totale di lui, del suo essere, del suo corpo...mi sentivo ancora più libera e preziosa come non mai di appartenerli fino in fondo.
Poi lo sentii...le sue labbra sulla punta del mio naso...la sua lingua che cominciava a leccarlo...e tutto il resto che sarebbe venuto da se...con me come protagonista assoluta!

Yvan Rettore​


lunedì 5 giugno 2017

QUANTE BALLE DIFFUSE DA PD, FI E LEGA SULLA DISGRAZIA DI TORINO PER DENIGRARE IL M5S!


La gestione dell'ordine pubblico su un territorio comunale incombe esclusivamente alla Prefettura che incarica la questura di prendere tutte le misure idonee a garantirlo.

La Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Digos e Carabinieri infatti dipendono direttamente dal Ministero dell'Interno e non dal sindaco del comune.
Quest'ultimo ha un potere essenzialmente consultivo che si traduce nell'indicare alla Prefettura i luoghi più idonei in cui fare determinate manifestazioni, suggerimento che tale organo può declinare per ragioni di ordine pubblico.
L'unico corpo di polizia che il comune può gestire direttamente è quello dei vigili urbani che però si limita a sanzionare reati amministrativi.
Quindi tutta questa campagna strumentale da parte di PD, FI e Lega contro il comune di Torino (perché gestito dal M5S) non ha alcuna giustificazione formale e si riduce ad un banale esercizio di demagogia spregevole perché fatto sulla pelle di cittadini che hanno subito danni fisici non indifferenti a causa della manifesta incompetenza degli organi effettivamente competenti.

Yvan Rettore


LE LOGICHE DELL'ATTUALE STRATEGIA DELLA TENSIONE A LIVELLO INTERNAZIONALE

Le logiche della strategia della tensione a cui stiamo assistendo a livello internazionale in questi ultimi anni sono analoghe a quelle che furono messe in atto negli anni di piombo per distruggere non solo i terroristi di Estrema Destra e di Estrema Sinistra, ma anche e soprattutto quella fucina straordinaria di movimenti di Sinistra con fior di intellettuali di valore che avrebbero potuto dare una svolta sociale, culturale e politica radicale tale da rendere il nostro paese ben migliore dello schifo in cui attualmente si ritrova! 
In parole povere, non ci vuole chissà cosa per realizzare un attentato attraverso il sostegno attivo di servizi deviati dello Stato per poi farlo rivendicare a gruppi o entità che servono a demonizzare un popolo (o popoli) o una religione! 
Quindi quando sentiamo di certi eventi usiamo il buon senso e la conoscenza (non le balle e/o mezze verità diffuse ad hoc dai media di regime) e capiremo facilmente perché avvengono e con quali fini!

Yvan Rettore



venerdì 2 giugno 2017

IMMIGRAZIONE: PD E LEGA HANNO ENTRAMBI TORTO MARCIO!

Non sposo affatto le tesi di Salvini (favorevoli ad una società chiusa ed ermetica), ma ritengo che il Sud del mondo non abbia nulla di positivo da imparare dal Nord e che sarebbe comunque ora che venisse lasciato di decidere del proprio destino in modo del tutto libero e indipendente. 
Uno dei motivi della crisi dell'umanità attuale sta proprio nel costante saccheggio che il Nord opera costantemente in quei lidi da oltre 500 anni!
D'altro canto, non sono manco d'accordo con il PD renziano che vede i migranti unicamente come forza lavoro a buon mercato da fregare doppiamente: prima costringendoli a lasciare terre che l'Occidente ha rovinato per poi continuare a sfruttarli ancora e peggio ai nostri lidi. 
Quindi ribadisco che il Sud del mondo andrebbe finalmente lasciato in pace secondo il Principio di Autodeterminazione dei Popoli (caposaldo della politica estera cubana e sancito anche dall'ONU) e in secondo luogo che sarebbe fondamentale stabilire una politica di immigrazione fondata sulla solidarietà e l'accoglienza autentica e non su basi di sfruttamento e discriminazioni ulteriori. 
Teniamo presente poi (perché ovviamente i cari media nostrani non lo dicono) che l'Occidente accoglie meno di un terzo dei flussi migratori mondiali e che i paesi che sono maggiormente interessati a tali fenomeni sono paesi del Sud del mondo che incontrano notevoli problemi a gestirli in modo umano e costruttivo.

Yvan Rettore




I TG SONO DIFFUSORI DI VERITA' PARZIALI!

I TG sono ormai specializzati nella diffusione di verità parziali grosse come una casa.
Le ultime "verità" rivelate da questi apparati d'informazione sono che la disoccupazione è calata sensibilmente e che il PIL è ripartito in pompa magna.
Allora, lor signori dovrebbero anche dire che la disoccupazione è calata principalmente in virtù del fatto che ci sono persone che non cercano più lavoro da una parte e anche perché altre vengono assunte anche per poche ore a settimana (e rimanendo quindi sostanzialmente precarie e con un reddito da fame!).
Inoltre, il calo della disoccupazione in questo periodo c'è sempre stato perché fisiologico ad un periodo in cui ripartono tutte le attività legate al turismo, le quali generano anche un aumento (seppure ridotto) del PIL.
Fra l'altro questo parametro di crescita è talmente superato nel definire la ricchezza reale di un paese che basta che vi sia un aumento del traffico (tipico della stagione turistica) e del ricorso ai condizionatori per proteggersi dal caldo africano per far sì che esso aumenti!
Si vede proprio che serietà e onestà non sono più di moda in questo paese!
Veri indicatori di una ripresa dovrebbero essere ben altri a cominciare dall'aumento effettivo dei consumi delle famiglie (con un conseguente incremento dell'inflazione) e del sensibile ridimensionamento del loro indebitamento nei confronti del sistema bancario.
E questi dati dimostrano che l'Italia (ma anche l'insieme dell'Occidente) vegeta su un sistema economico malato e che la tanto sospirata ripresa non è affatto ripartita!

Yvan Rettore

giovedì 1 giugno 2017

RENZI E IL DECLINO IRREVERSIBILE DEL PD!

Spesso ciò che i media evitano di ricordare è che il PD ha solo poco più del 20% del consenso elettorale effettivo. 
In Emilia Romagna, ha perso oltre la metà degli elettori e nonché diverse roccaforti sia in quella regione che in Toscana. 
Delle quattro maggiori città del paese, il PD controlla soltanto Milano, con una maggioranza comunque risicata. 
Il Signor Renzi poi è stato eletto segretario del PD da poco più del 3% dell'insieme del corpo elettorale. 
Oltre ad avere favorito la fuoriuscita di diversi militanti che sono confluiti in altre formazioni di nuova costituzione, la maggior parte degli aderenti non sono soltanto anziani, ma anche in costante calo! 
Oltre al padre indagato, vi sono inchieste in corso su questo personaggio da parte della magistratura fiorentina in merito al sospetto di un uso improprio di denaro pubblico per scopi personali. 
Altre inchieste invece sono state "misteriosamente" archiviate. 
Detto questo, anche se mantenesse quel 20% (cosa davvero difficile) con chi si alleerebbe, sapendo che M5S e Lega potrebbero tranquillamente formare un governo facendo fuori sia PD che Forza Italia? 
Berlusconi di sicuro non gli farà sconti anche se quest'utlima dovesse giungere al 15% e quindi Renzi come Premier avrebbe limiti di manovra molto più grandi rispetto a adesso. 
Quindi può avere tutti i vecchi dalla sua parte che vuole, ma il suo destino politico appare comunque segnato e affannarsi a dare il PD al 30% come si sforzano di fare diversi sondaggisti non è soltanto fuori dalla realtà, ma perfino ridicolo! 
Purtroppo, coloro che sostituiranno i renziani non saranno affatto meglio di loro, segno che il problema vero dell'Italia è la mancanza di una classe politica capace e responsabile!.

Yvan Rettore