domenica 17 dicembre 2017

LA MANCANZA DI UNA CONCERTAZIONE ENERGETICOAMBIENTALE IN ITALIA

Ritengo che uno dei grandi problemi in Italia sia l'assenza di concertazione energeticoambientale tra tutte le parti coinvolte come invece è ormai pratica assodata in Germania (vedi il famoso caso di Essen), in Austria (famoso il caso della Voest di Linz), in Svizzera, in Bolivia (sì, perfino laggiù il Presidente Morales ha accettato di consultare le popolazioni indigene su un progetto - poi abbandonato - di realizzazione di una rete stradale che avrebbe compromesso il loro tradizionale habitat), ecc...
L'Italia è rimasta ferma ad accordi di massima tra il governo in carica e le multinazionali, senza un coinvolgimento reale delle popolazioni su tali questioni. 
E in questo modo di fare è rimasta ancorata al capitalismo selvaggio dell'immediato dopoguerra che ha causato e causa ancora tanti danni al nostro ambiente. 
La cosa appare ancora più seria e lampante quando ad essere interessate da tali provvedimenti sono popolazioni che vivono quasi essenzialmente grazie alla cura e alle coltivazioni del proprio territorio.
Nel Sud del nostro paese il legame degli abitanti con quest'ultimo è quindi molto marcato, ma anche in altre zone d'Italia non è da meno.
Quindi, secondo me invece di avere un modo totalitario di comportarsi come intende fare Calenda, converrebbe per tutti adottare un modo civile di confrontarsi su ogni singola questione con coloro che in quei territori ci devono vivere. 
Sarebbe un primo passo verso l'affermazione di una democrazia partecipata, ma anche e soprattutto di civiltà!

Yvan Rettore


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