Comunicazione che ho dato recentemente via mail ad un paio di organizzazioni politiche nazionali "antisistema" in merito a tale questione:
"Sollecito nuovamente una risposta alla mia premettendo quanto segue:
Tra le categorie più minacciate dall’esclusione digitale vi sono i soggetti anziani (cd. “digital divide intergenerazionale”), le donne non occupate o in particolari condizioni (cd. “digital divide di genere”), gli immigrati (cd. “digital divide linguistico-culturale”), le persone con disabilità, le persone detenute e in generale coloro che, essendo in possesso di bassi livelli di scolarizzazione e di istruzione, non sono in grado di utilizzare gli strumenti informatici.
Mi auguro che non applichiate all'interno della vostra organizzazione questa nuova forma di discriminazione e che il vostro silenzio nei confronti dei miei solleciti sia dovuto a ben altre cause.
Perché se così non fosse, allora dovrei constatare che non siete in linea con i vostri stessi principi e allora in quel caso non avrei altra scelta che rinunciare ad aderire al vostro movimento.
Ovviamente, se entro la fine del mese corrente, il vostro silenzio dovesse permanere, tale scelta sarà comunque inevitabile.
Cordiali saluti.
Yvan Rettore"
In parole povere siamo giunti in una società in cui se non hai un pc (ma ormai anche quello risulta insufficiente) e/o soprattutto uno smartphone, vieni escluso nei fatti dall'adesione ad una organizzazione politica, anche quando quest'ultima rivendica di essere contro il sistema politico ed economico attuale.
Yvan Rettore
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