Mai come in quest'epoca, il brutto si è imposto così tanto in tutti i settori della nostra società.
Partiamo dallo spettacolo e più
precisamente dal cinema.
Circolano un’infinità di film insulsi,
con trame prevedibili, scarsa originalità nell'uso sia della telecamera che
della scenografia.
Per non parlare poi degli attori
dalla recitazione spesso
approssimativa e troppo spesso inespressivi, ridotti quasi sempre in primi
piani che ne esaltano la mediocrità.
Le fiction poi sono anche peggio
e di fatto incarnano pellicole che costituiscono davvero un insulto alla
settima arte.
A livello musicale, le cose non
vanno meglio: cantanti che urlano, voci dalle tonalità limitate, assenza di
originalità a livello di strumentazione.
Dominano le cacofonie, i suoni
pesanti e assordanti, i testi privi di vero contenuto e che alla fine risultano
ripetitivi.
Il teatro, ridotto all’osso a livello
di produzione, rimane dinamico e propositivo unicamente grazie a compagnie di
teatranti volontari.
L'opera rimane una cosa come
sempre elitaria, limitata ad una casta di privilegiati e comunque molto lontana
dai fasti del passato.
A livello letterario, ad
affermarsi sono sempre di più scrittori davvero mediocri, che al di là degli
strafalcioni linguistici a loro consoni, non sanno colpire il cuore dei lettori
né tantomeno dare elementi positivi di crescita culturale complessiva,
appiattiti come sono nelle logiche della società del consumo.
I pittori invece, quelli bravi,
sono destinati a restare sempre nell'ombra, perché dipingere oggi più che mai
non rende; quindi, in chiave strettamente di mercato risulta un'attività
inutile.
Intellettuali?
Ormai non ce ne sono più e quelli
che si atteggiano ad esserlo, sono soltanto copie volgari ed approssimative dei
grandi intellettuali che abbiamo avuto anche in un recente passato.
Giornalisti?
Dominano scribacchini da quattro
soldi che si vendono al miglior offerente e che tirano a campare col potente di
turno.
Pochi e in via di estinzione
quelli che lo fanno davvero con un'etica professionale autentica.
Mondo accademico: pieno di
"baroni dinosaurici" che sono superati in tutto e per tutto e che
preferiscono mantenere lo status quo anziché avanzare proposte e attuare
provvedimenti che potrebbero rinnovare profondamente tutto il mondo universitario
e della ricerca in Italia.
E concludo con l'edilizia.
L'Italia è conosciuta in tutto il
mondo per le sue opere architettoniche uniche e straordinarie, ma quando vedo
gli edifici che sono stati costruiti dal dopoguerra in poi, mi rendo conto che
quella fase di splendore è definitivamente tramontata.
Basta fare un giro per le nostre
città e vediamo dei quartieri "pollai", delle vere e proprie
"gabbie" abitative, prive di vita e di armonia.
Elogio del brutto ad oltranza,
perché nel mondo del capitale, ciò che è fondamentale è ciò che rende, non ciò
che è bello e che è capace di essere un elogio alla vita e all'amore.
Yvan Rettore
Nessun commento:
Posta un commento