martedì 14 novembre 2023

IL TOTALITARISMO DELLA SCIENZA E DELLO STATO CHE DECIDONO DELLA VITA DI OGNI ESSERE UMANO


Ultimamente, Giuseppe Remuzzi, Direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, ha dichiarato (in un'intervista rilasciata a Il Messaggero il 14 novembre 2023) quanto segue circa la decisione dei giudici britannici di mettere fine alla vita di Indi Gregory (respingendo così l'appello inoltrato dai genitori della bimba):

 «I bambini non sono proprietà dei genitori. L’interesse dei più piccoli va messo sopra ogni cosa».

La posizione espressa nell'intervista dal Dottor Remuzzi è tipica di uno Stato totalitario in cui si considera la scienza come un insieme di dogmi incontestabili, tali da essere gli unici a poter essere presi in considerazione al di là della libertà e volontà di di vivere di ogni singolo individuo.

E' davvero inquietante che le istituzioni possano giungere a decidere se un essere umano può vivere o meno e proprio chi crede nella scienza e ne è un esponente (per giunta autorevole) dovrebbe per primo essere consapevole che è una branca in continua evoluzione in cui il dubbio dettato dalla costante sperimentazione e condivisione di conoscenze tra professionisti del settore potrebbe sempre rimettere in discussione convinzioni che oggi appaiono certezze inossidabili ma che un domani potrebbero essere messe completamente superate da nuove scoperte.

Il Dottor Remuzzi ha dato per certo che la bambina fosse spacciata e in questo ha dimostrato di non essere uno scienziato ma piuttosto il seguace di una verità scientifica assolutamente incontestabile e quindi di carattere dogmatico, il che è un comportamento che è in completa antitesi con la scienza.

Inoltre, e cosa ancora più grave, quella creatura era del tutto indifesa e non costituiva per niente un pericolo all'incolumità di altri e il paragone con l'obbligo di vaccinazione al morbillo espresso dal Dottor Remuzzi è del tutto fuori luogo perché la malattia di Indi non presentava alcuna caratteristica di tipo infettivo.

E poi questo luminare della medicina che ne sa delle sofferenze che patirebbe un individuo tenuto in vita da delle macchine?!

Dispiace davvero notare che un medico brillante come il Dottor Remuzzi si sia reso protagonista di simili uscite che sono un vero schiaffo alla vita intesa in questo caso come proprietà esclusiva dello Stato e sulla quale solo un gruppo ristretto di persone può deciderne le sorti.

L'espressione di un totalitarismo che pensavamo e speravamo di avere superato dopo gli orrori vissuti nel secolo scorso attraverso l'affermazione e la diffusione di ideologie terribili che veicolavano proprio questo modo di agire nei confronti delle esistenze degli esseri umani che dovevano esserne schiavi incondizionati.

Yvan Rettore




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