giovedì 23 marzo 2017

LA MERCIFICAZIONE MEDIATICA DELLA VIOLENZA

Ieri il terrore è tornato ad abbattersi sull'Europa e Londra è stata nuovamente colpita al cuore.
Oggi, non intendo però parlare di politica a riguardo, ma soffermarmi invece su un aspetto particolare che è quello legato alla mercificazione mediatica della violenza.
Tutti i media audiovisivi erano (e sono ancora) in gara fra loro nel diffonderla il più possibile: immagini strazianti, presa di visione sotto varie angolature del luogo della tragedia, ricerca di testimonianza toccanti, il dolore "usato" come mezzo per fare audience...tutto fa brodo pur di attrarre l'attenzione del pubblico!
La dignità delle vittime infatti risulta del tutto secondaria rispetto alla spettacolarizzazione della violenza. Come se non bastasse, questi esseri umani verranno esposti come cenci da sbandierare nei vari talk-show che inevitabilmente si susseguiranno a manetta nei prossimi giorni sui canali televisivi. E ovviamente in prima fila non mancheranno i soliti politici ignoranti che diffonderanno rabbia e cattiverie usando questa tragedia per fini soprattutto elettorali, perché si sa ormai benissimo quanti voti può portare la paura!
Quando si assiste a questo circolo mediatico dell'orrore servito in diretta, ci si rende conto che poco o nulla è cambiato dai barbari spettacoli dell'impero romano e dalle impiccagioni che avvenivano in pubblico nel vecchio West.
Purtroppo, permane una parte ancora troppo grande dell'umanità che non riesce proprio a fare a meno di godere o provare una certa morbosità nel vedere la violenza inferta ad altrui.
La differenza rispetto al passato è che quest'ultima oggi viene trasmessa direttamente nei salotti delle nostre case attraverso un giornalismo sempre più sadico ed insensibile alle sofferenze umane.

Yvan Rettore




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