Interventi su temi di attualità, politica, economia e società di Yvan Rettore, scrittore e saggista. http: profprom2009.wixsite.com/formazione
venerdì 5 dicembre 2025
PERCHE' SONO CONTRARIO A QUESTI EVENTI CHE LUCRANO SULL'ASSENZA (SEPPUR MOMENTANEA) DI UNO DEI SENSI PIU' BELLI DEL NOSTRO ESSERE!
domenica 16 novembre 2025
IL "BALLETTO" DI GIORGIA MELONI
A Napoli, in chiusura del comizio elettorale per le prossime Regionali, la Signora Giorgia Meloni è riuscita per l'ennesima volta a sorprenderci.
Ovviamente, in negativo.
Invitare le personalità presenti sul palco e il pubblico a cantare "Chi non salta, comunista è" e quindi a saltellare rappresenta una caduta di stile che dimostra a che punto di degrado è giunta la classe dirigente di questo Paese.
Innanzitutto, perché in una democrazia e in un Paese autenticamente civile, l'avversario politico va sempre rispettato e mai deriso.
Fare politica non è tifare per una squadra di calcio, ma difendere e argomentare le proprie posizioni in un confronto costruttivo con chi non la pensa come te.
Questa si chiama democrazia.
Ma viste le origini e convinzioni politiche della Premier, non ci si poteva di certo aspettare che agisse diversamente.
D'altro canto ci sono alcuni aspetti fondamentali che denotano la superficialità estrema della Signora Meloni per quanto riguarda i "comunisti", che ovviamente lei non può non considerare come il "male" assoluto.
Innanzitutto, sarebbe doveroso ricordarle che al contrario di quanto avvenuto nei paesi dell'Est, il PCI è stato fra i garanti principali e fondamentali della democrazia in Italia e che al di fuori del tentativo grossolano di Pajetta, non hanno mai minimamente tentato di operare un colpo di Stato con lo scopo di imporre un regime analogo a quelli presenti nel Patto di Varsavia.
L'unico regime totalitario che ha conosciuto il nostro Paese è stato quello del Ventennio fascista, diretto da quel Benito Mussolini, che la Signora Meloni anni fa non esitò a definire nel corso di un'intervista come il più grande statista italiano.
In secondo luogo, i comunisti hanno sempre rappresentato soltanto una delle varie espressioni di quello che si può definire con la denominazione di "popolo di Sinistra" costituito anche da socialisti (nati ben prima dei comunisti), anarchici, ambientalisti, pacifisti, femministi, altermondialisti, ecc...
Oggi, di fatto i comunisti (al di fuori forse di alcuni elementi isolati di Sinistra Italiana) non sono praticamente più rappresentati in Parlamento.
Il PD è ormai un partito di Centrodestra (o al massimo di Centro) che non ha proprio nulla a che vedere con quello che fu il PCI mentre ciò che rimane del M5S si riduce ad una compagine dominata da posizioni populiste confuse che solo a tratti si possono definire di Sinistra.
La fortuna della Signora Meloni è che oggi la Sinistra non è più rappresentata a livello istituzionale (salvo in alcune liste civiche locali) e che il grosso dell'astensionismo odierno è formato proprio da cittadini che non hanno più un vero e proprio referente politico capace e (soprattutto) intenzionato ad impegnarsi nel rivendicare e difendere i capisaldi ideologici e programmatici di quello schieramento.
Detto questo, la performance della Signora Meloni oltre che dimostrare per l'ennesima volta che è più portata nel fare campagna elettorale che nel governare in modo costruttivo ed efficiente il Paese, ha evidenziato le notevoli lacune che la contraddistinguono nella conoscenza effettiva di quella Sinistra che di fatto sta ormai fuori dal Parlamento e che si ritrova ormai soltanto in iniziative e azioni di lotta condotte da sindacati di base, comitati di cittadini e associazioni impegnate nel sociale e nel volontariato.
Yvan Rettore
lunedì 10 novembre 2025
NON TUTTI POSSONO DIVENTARE TEX WILLER!
In questo periodo uno dei grandi dibattiti è quello relativo al ricorso alla legittima difesa. Certo, i fatti di cronaca a riguardo sono piuttosto significativi e deprecabili per la violenza con cui sono avvenuti diversi furti (o tentativi di furto) nelle case di cittadini spesso inermi e indifesi.
Ma il ricorso alla legittima difesa è sempre consigliabile?! Al di là del fatto che dovrebbe sempre essere proporzionata alla minaccia (cosa difficilissima da stabilire in archi di tempo brevissimi), è davvero così sicuro che possa effettivamente bastare per scongiurarla e che non potrebbe in caso di fallimento perfino peggiorare radicalmente la situazione in cui ci si trova?
Ciò che quasi sempre dimenticano i fautori del ricorso senza limiti alla legittima difesa è che i delinquenti che compiono simili malefatte sono spesso abituati a sguazzare quotidianamente nella violenza e che non hanno quindi molti scrupoli a reagire con azioni che possono in diversi casi provocare anche la morte delle vittime, talvolta anche dopo sevizie e torture indicibili. Per essere “Tex Willer”, bisogna essere allenati all’uso delle armi ma anche a reggere la pressione di simili situazioni e queste caratteristiche non sono proprie della gente comune, ma di persone esperte e formate che operano nelle forze dell’ordine.
La questione da porsi è semmai un’altra e non risiede di certo nel definire come dovrebbe esprimersi la legittima difesa, ma piuttosto nell’investire su un elemento che in Italia la classe dirigente è abituata ad ignorare ad oltranza, ovvero la prevenzione. Questa dovrebbe tradursi da una parte con un aumento e una suddivisione migliore delle forze dell’ordine sul territorio e dall’altra con la fornitura di equipaggiamenti e mezzi che possano essere effettivamente idonei nel combattere queste forme di criminalità. Ad esempio, non si può permettere che una volante della polizia sia un’utilitaria di cilindrata e potenza modesta rispetto ai bolidi che spesso usano i delinquenti. Operare inseguimenti con una tale sproporzione di mezzi è davvero grottesco.
D’altra parte, a fronte di forze dell’ordine che rimangono spesso encomiabili per il lavoro svolto, la magistratura vuoi per mancanza di formazione adeguata, vuoi per varie possibilità interpretative delle normative in vigore, spesso non punisce in modo adeguato questi criminali, i quali a volte dopo pochi mesi dal misfatto riescono perfino ad uscire tranquilli dalle nostre patrie galere.
La responsabilità tuttavia è soprattutto politica in quanto oltre a non investire in modo adeguato sulle forze dell’ordine le autorità formalmente competenti (governo e parlamento in primis) rimangono timide nei confronti di magistrati non all’altezza della loro professione e ultima cosa, ma non di minore gravità, emanano normative confuse o evitano di legiferare su argomenti importanti, favorendo così la diffusione concreta fra la popolazione di un’incertezza della pena che va a scapito di tutti coloro che fanno ancora affidamento sulle istituzioni di questo paese.
Yvan Rettore
domenica 9 novembre 2025
UNA CLASSE POLITICA CHE VIVE SOLTANTO DI AUTOREFERENZIALITA'
Oggi la classe politica vive soltanto di autoreferenzialità, la corsa alla poltrona è dominante rispetto a qualsiasi altra considerazione e tutto fa brodo pur di arrivarci.
Personaggi senza scrupoli, troppo spesso incompetenti ed insensibili nei confronti di coloro che dovrebbero rappresentare e che sono attenti soltanto ai bisogni dei membri di quella greppia che si sono costruiti negli anni pur di arrivare dove sono.
Oggi purtroppo c'è una vera rottura tra la classe dirigente e le istituzioni che occupa e la gente comune che deve subire ogni tipo di angherie e rimanere confinata nella loro indifferenza che viene momentaneamente accantonata soltanto in periodo elettorale per sporchi opportunismi di convenienza personale.
Continuo sempre a recarmi alle urne, perché troppi italiani si sono sacrificati in passato per poterci garantire il diritto di voto e quindi ritengo che meritino comunque questo rispetto che dovrebbe essere sempre loro dovuto.
Ma da anni ormai voto scheda nulla, perché ormai mi rendo conto che ci siamo noi cittadini da una parte e questi arrivisti che occupano saldamente ed impropriamente le istituzioni dall'altra.
Ragion per cui l'unico modo per uscirne è di cominciare a pensare di creare delle istituzioni autogestite al di fuori da quelle dello Stato che oggi non ci rappresentano più e che sono perfino nocive per la collettività vista l'assenza di riguardo e di competenze che hanno nei nostri confronti e che ingiustamente ci troviamo a dover ancora mantenere con le nostre tasse.
Yvan Rettore
FONDI PER L'ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE: COME STANNO VERAMENTE LE COSE A VEGLIE
Yvan Rettore
PAROLE, PAROLE
DUE PAROLE SULL'INTERVENTO DELLA SINDACA DI VEGLIE ESPRESSO SULLA SUA PAGINA FACEBOOK IN OCCASIONE DELLA GIORNATA ODIERNA IN COMMEMORAZIONE DELLA FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Oggi, 4 novembre 2025, la sindaca di Veglie ha espresso sulla sua pagina Facebook quanto segue: "Il 4 novembre ci ricorda la fine di una guerra terribile e il sacrificio di milioni di donne e uomini che hanno creduto in un’idea di Paese libero, unito e in pace.
Ma ci ricorda anche che la pace non è mai un punto d’arrivo definitivo: è una responsabilità quotidiana.
LA VITA A MODO MIO
La vita cronometrata in ogni momento, scandita dall'oppressione del tempo che scorre veloce...Che tristezza!
A che punto siamo arrivati in questa società in cui tutti corrono, tutto corre e non si sa apprezzare più niente degli attimi stupendi che può offrire l'esistenza ogni giorno!
Ben vengano i bar di paese, quelli di una volta, in cui ti sedevi e nessuno ti assillava se ci restavi più di un'ora a sorseggiare un caffè e leggevi perfino un libro o ti mettevi a conversare col tuo vicino di tavolo, ci facevi conoscenza e se era una donna finiva col diventare poi addirittura tua moglie.
Io, la vita la voglio vivere a modo mio e non come intendono impormela gli altri.
E voglio camminare, fermarmi, assaporare ogni istante di questa esistenza, senza dover correre per arrivare dove, poi?
Yvan Rettore
giovedì 23 ottobre 2025
REGIONALI: E' COMINCIATA LA CORSA ALLA POLTRONA E ALLO STIPENDIO!
E' iniziata la corsa alle Regionali per diversi politici eletti in altre funzioni istituzionali.
SI DICE "SUDTIROLO" E NON "ALTO ADIGE"
Anni fa, quando ancora frequentavo assiduamente il Cadore (una delle mie terre d'origine), mi capitava spesso di recarmi in Val Pusteria, Val Badia e Val di Fassa.
sabato 18 ottobre 2025
DECALOGO DEL CANDIDATO IDEALE
1. Ascoltare tutti i cittadini ed evitare quindi i monologhi stancanti tipici di un comizio.
2. Dire veramente ciò che si pensa evitando di parlare inutilmente e lungamente soltanto per riempire il tempo a disposizione.
3. Le polemiche Dx-Sx non interessano più l'elettorato e servono soltanto a sviare l'attenzione degli elettori dai contenuti concreti di una campagna elettorale.
4. Non pronunciare promesse a vanvera ma focalizzarsi unicamente su ciò che è davvero possibile realizzare, dimostrandolo attraverso dati e studi seri quanto oggettivi.
5. Evitare di ricorrere di continuo all'uso di slogan altisonanti ma vuoti di contenuti.
6. Rendersi sempre disponibile a confrontarsi con tutti gli elettori e non soltanto con quelli del proprio credo politico.
7. Non peccare mai di autoreferenzialità. Ciò che si è fatto o non fatto nella propria carriera politico può essere giudicato e valutato esclusivamente dagli elettori non dai candidati.
8. Mai denigrare gli avversari ma rispettare sempre pienamente e civilmente le loro posizioni.
9. Evitare di strumentalizzare eventi o persone con l'intento di creare un movimento di simpatia artificiale ma non reale nei propri confronti.
10. Se eletti, rispondere del proprio operato e delle proprie azioni in primis nei confronti di tutti i cittadini e soltanto in un secondo momento nei riguardi della propria corrente politica di appartenenza.
Yvan Rettore
giovedì 11 settembre 2025
PRIMA, SECONDA E TERZA GUERRA MONDIALE
La Prima Guerra Mondiale non ebbe nulla di eroico, fu soltanto una terribile carneficina che sacrificò la vita di milioni di giovani, anzi giovanissimi, del tutto ignari delle logiche espansioniste perverse dei governi di allora.
Per non parlare dei milioni di mutilati che tornarono dal fronte e di paesi interi, specie nel mio Veneto, che rimasero privi di uomini giovani e in grado di lavorare per anni.
lunedì 8 settembre 2025
RISPOSTA A CHI ACCUSA IL CENTRO CULTURALE CARMELO BENE DI DIFFONDERE CATTIVERIA E/O DI CRITICARE E PUNTARE SEMPRE IL DITO SULLE COSE CHE NON VANNO A VEGLIE
martedì 2 settembre 2025
LA DEFINIZIONE DEL TERMINE "CULTURA" DA PARTE DELL'ATTUALE AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VEGLIE
venerdì 15 agosto 2025
CONTINUIAMO A DIRE NO A TUTTI I DIVERSI, OPPURE VOGLIAMO COMINCIARE AD USARE UNA MATERIA CHIAMATA "CERVELLO"?
lunedì 4 agosto 2025
COSE IMPENSABILI A VEGLIE!
Prof. Yvan Rettore
domenica 3 agosto 2025
NELLA SOCIETA' DELL'IMMAGINE E DELL'APPARENZA PERSONE CON DISABILITA' E BRUTTI SONO PERSONE DI SERIE B
LARGO ALLA LINGUA ITALIANA, SIAMO ITALIANI NON AMERICANI!
L'Italiano è una lingua complicata, questo è certo, ma ritengo che sia ancora oggi una delle lingue più belle e complete che siano mai state elaborate dal genere umano.
Le sonorità piacevoli e le cadenze spesso poetiche del linguaggio nonché la ricchezza di termini per definire ogni concetto lo hanno da sempre caratterizzato e reso più unico che raro.
Al di là di quanti parlino Italiano nel mondo (meno di 100 milioni), all'estero è una lingua che piace sempre di più tanto è vero che ha perfino superato il Francese come numero di persone che hanno deciso di apprenderla.
Purtroppo le cose vanno ben diversamente nel nostro Paese, in cui impera una scarsa considerazione nei confronti di tutto ciò di bello che lo contraddistingue, a cominciare appunto dalla lingua italiana.
L'Italiano rimane certo la lingua ufficiale del nostro Paese, ma in realtà permane una lingua veicolare sia nel Centro Sud che nel Nordest, zone in cui i dialetti e lingue locali risultano essere prioritari rispetto all'uso della lingua di Dante.
In questi ultimi anni, ad aggravare tale fenomeno ci si è messa l'invasione dell'Inglese che è sempre più presente a livello comunicativo, pubblicitario, mediatico, finanziario, commerciale, economico, sociale e politico.
Insomma in ogni settore!
Si tratta di una penetrazione continua e spesso esasperante che sta logorando l'uso della nostra lingua a vantaggio di un'altra che risulta essere nettamente più povera a livello di termini concettuali e molto più brutta nell'ascolto.
Ma al di fuori di queste considerazioni che potrebbero risultare del tutto personali, l'aspetto forse più preoccupante è che ora anche le istituzioni, nel quadro di eventi ed iniziative che promuovono e realizzano, adottano sempre di più termini e slogan di origine anglosassone.
E queste modalità di comunicazione non trovano alcuna giustificazione perché in un Paese in cui si invecchia sempre di più e dove quindi gli anziani sono una componente notevole e crescente della popolazione residente, non è affatto scontato che questi riescano a capire contenuti scritti nella lingua inglese.
Essendo poi spesso poco avvezzi all'uso di Internet, risulta ancora più difficile per loro cogliere pienamente i significati di locandine e avvisi scritti nella lingua di Shakespeare.
Ma anche per i giovani questo uso massiccio della lingua inglese nei mezzi informativi e di comunicazione impoverisce considerevolmente le loro capacità cognitivo-espressive, fenomeno ancora più marcato nelle zone del Paese in cui l'Italiano rimane una lingua veicolare.
Se a livello privato c'è poco da fare, ritengo che almeno a livello istituzionale sarebbe il caso che la comunicazione avvenisse sempre e comunque in Italiano, sia per una questione di rispetto verso tutti coloro che non hanno o hanno una conoscenza limitata della lingua inglese.
Essendo il nostro Paese già stato americanizzato in modo eccessivo, non sarebbe il caso di cominciare a rivendicare la nostra identità di italiani a partire dal linguaggio?
Anche perché sarebbe doveroso ricordarci che siamo italiani e non americani!
E per quanto mi riguarda, orgoglioso comunque di esserlo!
Yvan Rettore
sabato 5 luglio 2025
PERSONE BUONE E PERSONE CATTIVE
Diversi soggetti possono essere a volte buoni, a volte malvagi.
Dipende dalla convenienza che si ha o meno nello sfruttare un determinato momento al fine di trarne un vantaggio personale.
Infatti, nessun essere vivente riesce ad essere opportunista come l'essere umano.
Comunque vada, rivendicare che si è orgogliosi di appartenere ad una società che si ritiene superiore ad altre in virtù di una religione, di un'ideologia o di elementi culturali costituisce l'anticamera ideale per la commistione di atti di violenza senza fine perché è dall'esclusione del prossimo tuo che inizia l'inumanità.
Quindi prima di puntare il dito su coloro di cui non si sa nulla, sarebbe meglio informarsi, ovvero espandere e aprire la propria conoscenza verso coloro che sono diversi da noi.
Non soltanto ciò può consentire di crescere sia individualmente che collettivamente ma permette anche di capire che si possono usare ben diversamente il tempo e le energie di cui ognuno di noi dispone in questa vita.
Ma soprattutto si riesce ad accorgersi che generalizzare (caratteristica esclusiva dei conformisti e di coloro che non riescono a pensare con la propria testa) è un modo di vedere le cose tipico dei servi utili al mantenimento del (fallimentare) sistema politico, sociale ed economico attuale.
I veri nemici di ognuno di noi stanno nelle stanze dei bottoni non nelle periferie delle nostre città.
Quindi invece di ascoltare seminatori seriali di odio e di disinformazione un tanto al chilo sparsi ad arte attraverso il mainstream o di pensare di sapere tutto su un argomento guardando qualche post sui social, sarebbe altamente preferibile leggere qualche libro illuminante scritto da personalità autorevoli e credibili che possono parlare di ciò che sanno perché lo hanno vissuto sulla propria pelle e non restando rinchiusi nelle redazioni di testate proprietà di magnati dell'editoria e delle lobby finanziarie italiane e non.
E se il tempo manca, beh...rimane sempre la possibilità di dire un bellissimo "non lo so" a qualsiasi domanda su un argomento di cui non si è a conoscenza.
Anche perché chi risponde sempre a tutto, non dimostra affatto di essere intelligente.
Chi è umile e umano, non ha difficoltà ad ammettere la propria ignoranza su determinati argomenti.
venerdì 20 giugno 2025
EVENTI COMUNALI ESTIVI: MEGLIO POCHI, MA BUONI!
Le amministrazioni locali (salvo qualche rara eccezione) in questo periodo sono prese dalla smania di fare eventi a più non posso trascurando alcuni aspetti fondamentali.
mercoledì 4 giugno 2025
IMPARIAMO A NON CONSIDERARE I FILMATI DIFFUSI DAL MAINSTREAM COME RAPPRESENTAZIONI INCONTESTABILI DELLA REALTA'
Tutti i filmati (o quasi) diffusi nei TG o nelle trasmissioni di approfondimento (in particolare i talk show) sono realizzati soltanto per aumentare l'audience e creare emotività nel pubblico che li guarda.






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