domenica 30 marzo 2025

SULLA DECISIONE DELLA PORSCHE DI NON INVESTIRE PIU' IN PUGLIA

Pochi giorni fa la Porsche ha dichiarato che rinuncerà all'ampliamento dell'area di collaudo di Nardò e quindi del finanziamento regionale previsto dalla Regione Puglia.

Ha inoltre aggiunto che non opererà più nessun investimento in quella zona del Paese. 

Detto questo ritengo davvero suggestivo vedere quanta enfasi e quante mobilitazioni ci siano state contro l’ampliamento dell’area di collaudo in questione.

E questo nonostante essa sia una delle più verdeggianti nel suo contesto in Europa e che i Tedeschi in materia ambientale non abbiano certo bisogno di prendere lezioni da noi Italiani visti i disastri ecologici epocali che abbiamo realizzato e continuiamo a realizzare in tutta la penisola.

Anzi, al contrario dei Tedeschi (sicuramente molto più virtuosi di noi) siamo saldamente fra i primi a livello continentale in questa speciale classifica negativa.

E che dire dello stato disastroso in cui versa il verde pubblico in quasi tutto il Salento, salvo qualche rara eccezione?!

La distruzione massiccia (e voluta!) di alberi non di rado secolari, le capitozzature costanti e mai sanzionate (Veglie ne è una dimostrazione palese!), le colossali colate di cemento per costruire una caterva di immobili abusivi lungo la costa (vedi ad esempio il caso di Torre Lapillo) e nelle zone interne con danni ingenti e irreversibili alla fauna e flora locale, le opere di asfaltatura per la costruzione di nuove strade invece di incentivare e migliorare la rete ferroviaria e le piste ciclabili sono soltanto alcuni esempi chiari quanto inequivocabili del disastro ambientale che c’è stato e che continua imperterrito in queste zone nell’indifferenza della stragrande maggioranza dei residenti.

Perché ciò che contano sono il business del Turismo, gli appalti, i vari tornaconti che incassano i soliti noti sia nella pubblica amministrazione che nel privato e via discorrendo.

Allora a fronte di tutto questo, notare che siano spuntati improvvisamente una marea di ecologisti di “formato domenicale” contro l’ampliamento di quell’area non solo lascia il tempo che trova ma fa davvero sorridere, per non piangere!

Per quanto riguarda la Porsche, nessuno di noi siede nel Consiglio di amministrazione di quella società e quindi non può proprio sapere quali saranno le loro reali decisioni in merito al mantenimento della pista (che non riguarda affatto il futuro professionale di una manciata di dipendenti diretti ma anche e soprattutto di diverse realtà dell’indotto e quindi che non riveste affatto un peso indifferente nell’economia locale).

Appare quindi ovvio che questa rimarrà finché ci sarà un interesse di quella azienda nel garantirne la presenza, ma visto quanto deciso, la cosa non appare affatto scontata.

Staremo a vedere.

 

Prof. Yvan Rettore





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