Nel nostro Paese, la Costituzione viene evocata quasi ogni giorno ma non viene quasi mai detto che è rimasta del tutto inattuata in non pochi punti fondamentali.
Prendiamo ad esempio l'art. 46 che indica che "ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende". Ebbene, questa introduzione progressiva nel mondo aziendale di una partecipazione sul modello della cogestione tedesca è rimasta confinata allo stato delle buone intenzioni e nulla più. Si è preferito ignorare questa innovazione che avrebbe potuto stimolare in modo determinante la produttività nostrana preferendo lasciar carta bianca unicamente ai sindacati dominati dai partiti.
Altro esempio è quello dell'art. 47, secondo cui la Repubblica favorisce l’“accesso del risparmio popolare al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del paese". Un azionariato popolare mai veramente realizzato che avrebbe consentito al risparmio privato del nostro Paese di costituire un vero e proprio motore di sviluppo e di investimenti creativi per l'insieme dell'economia italiana.
Chiudo citando la mancata normativa sui partiti prevista nella Costituente e che è rimasta sempre lettera morta. Se fosse stata adottata, avrebbe potuto assicurare un ordinamento democratico all'interno dei partiti invece di dover assistere a l'attuale eccesso spaventoso di personalizzazione e di verticismo di stampo autoritario dei loro esponenti attuali.
Quindi, bella....bellissima la nostra Costituzione....da leggere sicuramente!
E comunque guai se non ci fosse.
Sarebbe sicuramente peggio....però sarebbe ora di passare dalla lettura ai fatti!
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