Quando si parla di Giorgia
Meloni, bisogna cominciare con l’affermare che purtroppo l'Italia non ha mai
chiuso definitivamente i conti con il proprio passato fascista (né
politicamente e cosa più grave, né culturalmente) il quale si è rigenerato nei
comportamenti e nelle azioni della ex Democrazia Cristiana e più recentemente
nelle forze politiche che hanno gestito la pandemia.
Nella Signora Meloni si nota
questo atteggiamento nella sua ferrea volontà di cercare di mantenere il potere
ad oltranza e nel mantenerlo concentrato intorno alla sua figura di leader.
Questo personalismo esasperante
dei partiti politici italiani è una novità che venne generata nel corso dell'ascesa
prepotente e inarrestabile del berlusconismo a partire dagli anni '90 e che ha
raggiunto il suo apice proprio con la signora Meloni negli ultimi anni.
D'altra parte, evitando di
prendere troppo sul serio i sondaggi (opinioni soggettive di alcune migliaia di
individui) che stimano Fratelli d’Italia al 30%, bisogna tener conto di un
altro aspetto (questo veramente oggettivo) che vede il consenso del partito di
tale partito limitato a circa 1/7 dell'intero bacino elettorale italiano (poco
più di 7.300.000 elettori su quasi 50.000.000 aventi diritto!)
Da notare poi che nelle ultime
elezioni regionali, la ridimensione del partito è stata piuttosto marcata
soprattutto nel Sud, ma anche nel Centro-Nord in cui Fratelli d’Italia non ha
sfondato affatto e si è fatto precedere abbondantemente dalla Lega, in
particolare nel Veneto.
La signora Meloni si mantiene al
potere soprattutto grazie ad un trasformismo cronico quanto ormai congenito
della storia politica italiana (Mussolini, che lei ammira tanto, ne fu un maestro
indiscutibile), che ha causato non pochi disastri nel Paese dalla sua unità ad
oggi.
L'incoerenza di cui fornisce
prova quotidianamente e le palesi incompetenze dei suoi ministri generano
un'inefficienza mostruosa quanto rovinosa all’interno delle istituzioni
repubblicane, perfino nella gestione degli affari correnti.
Quindi non è un caso che l'Italia
stia diventando sempre più povera (quasi 6.000.000 di persone sotto la soglia
di povertà, circa il 10% della popolazione), che la deindustrializzazione sia
in corso in modo apparentemente irreversibile, che il sistema sanitario si ritrovi
alla canna del gas, che il lavoro nero cresca ogni giorno così come l'evasione
fiscale causata da una crescente pressione delle imposte, che il potere
d'acquisto delle famiglie continui a diminuire, che gli importi delle pensioni
e dei salari si svalutino costantemente di fronte al crescente aumento delle
spese e potrei continuare con innumerevoli altri indicatori negativi sugli
effetti disastrosi lampanti del governo Meloni nella gestione economica e
sociale del Paese.
All’interno delle testate della
stampa straniera, la signora Meloni viene descritta (in modo del tutto
esagerato e infondato) come una protagonista positiva e indiscutibile relativamente
alla salvaguardia degli interessi del mondo occidentale (per essere più precisi
della minoranza di milionari che ne determinano il destino), mentre la realtà appare
ben diversa.
Ha dimostrato, senza vacillare
una sola volta, la sua incrollabile volontà di mantenere l'Italia come paese completamente
vassallo dei capricci americani, ha favorito attraverso spese crescenti e costanti
in armamenti costosi (a scapito del benessere degli italiani e per rimanere
opportunisticamente nell'orbita dell'UE) il proseguimento dei conflitti in
Ucraina e in Palestina, i quali hanno provocato la morte di decine di migliaia
di esseri umani.
E adesso si
ostina a voler svolgere il ruolo di mediatrice europea per porre fine al
conflitto in Ucraina, sotto mandato esclusivo o quasi degli americani di cui
rimane una serva praticamente incondizionata.
Ma alla fine di
chi stiamo parlando, quando si parla di questo personaggio?
Non ha nemmeno
uno straccio di laurea universitaria, non ha mai veramente lavorato e ha una
conoscenza alquanto approssimativa del funzionamento delle istituzioni
repubblicane e dei contenuti della Costituzione.
Questo, pur
evitando di entrare troppo nelle notevoli carenze che ha sia in Economia che
nella cultura generale (alcuni anni fa, riuscì perfino ad affermare che
l'Austria aveva uno sbocco sul mare).
La signora
Meloni è una politica abile, su questo non c'è dubbio, ma rimane confinata al
ricorso a comportamenti tipici di una campagna elettorale piuttosto che a
quelli che dovrebbe tenere come Primo Ministro e che evidentemente non ha.
Risultato chiaro
quanto indiscutibile: la signora Meloni è assolutamente incapace di essere ma
anche di diventare una statista.
Non è un caso, infatti, che cerchi
sempre di evitare ogni confronto con giornalisti e intellettuali (non fa quasi
mai conferenze stampa!) di cui cerca costantemente di limitare le azioni (in
particolare nei riguardi di coloro che si oppongono al suo governo).
In questo modo non fa che
dimostrare il suo timore di rischiare di ritrovarsi di fronte a personalità ben
più preparate e competenti di lei e che potrebbero quindi ridicolizzarla o comunque
metterla in serio imbarazzo in pubblico.
Bisognerebbe notare che la
signora Meloni è arrivata al potere innanzitutto grazie ad un aumento
vertiginoso delle astensioni, di una netta flessione degli altri partiti che compongono
la sua compagine governativa (la Lega a causa del gran numero di errori e
uscite grossolane accumulati dal Sig. Salvini e da Forza Italia, il cui leader,
Antonio Tajani, non si è mai dimostrato all'altezza del suo ruolo) e della
mancanza di credibilità delle classi dirigenti dei partiti antagonisti (PD e M5S)
che costituiscono l’attuale opposizione all’esecutivo in carica.
Infine, appare doveroso segnalare
una recente decisione (per il momento ancora ufficiosa) dei fratelli Berlusconi
riguardo alla direzione di Forza Italia, perché i figli maggiori di Silvio
Berlusconi non hanno affatto l’intenzione di ridursi a semplici vassalli della
signora Meloni e hanno espresso la volontà concreta di ricostruire una forza
politica di Centro-Destra moderata autorevole maggioritaria nel Paese, opposta
alle inefficienze e incapacità palesi di un'Estrema Destra, bloccata nei suoi tradizionali
slogan autoritari e intolleranti.
Per fare questo, intendono
ovviamente sbarazzarsi del sig. Tajani e di un gruppo dirigente rivelatisi
finora disastrosi per Forza Italia e soprattutto per loro che attraverso
Mediaset ne rimangono i principali finanziatori.
E quando raggiungeranno tale
obiettivo, non è affatto escluso (anzi ritengo che possa essere estremamente
probabile) che l’esperienza di governo della Signora Meloni possa giungere al
termine.
Del resto, un Paese che vive una
crescita stabilmente ancorata a zero da molti anni e un declino sociale ed
economico incontestabile nei fatti, non può garantire all’attuale grande
borghesia d'affari che decide fin dalla sua unità (pressoché in modo esclusivo
con il Vaticano, la massoneria e la criminalità organizzata) le sorti
dell'Italia o che per lo meno non ha di certo l’intenzione di rinunciarvi.
Yvan Rettore
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