domenica 21 dicembre 2025

LA MIA POSIZIONE (MOMENTANEA) SULLA SIGNORA MELONI

Quando si parla di Giorgia Meloni, bisogna cominciare con l’affermare che purtroppo l'Italia non ha mai chiuso definitivamente i conti con il proprio passato fascista (né politicamente e cosa più grave, né culturalmente) il quale si è rigenerato nei comportamenti e nelle azioni della ex Democrazia Cristiana e più recentemente nelle forze politiche che hanno gestito la pandemia.

Nella Signora Meloni si nota questo atteggiamento nella sua ferrea volontà di cercare di mantenere il potere ad oltranza e nel mantenerlo concentrato intorno alla sua figura di leader.

Questo personalismo esasperante dei partiti politici italiani è una novità che venne generata nel corso dell'ascesa prepotente e inarrestabile del berlusconismo a partire dagli anni '90 e che ha raggiunto il suo apice proprio con la signora Meloni negli ultimi anni.

D'altra parte, evitando di prendere troppo sul serio i sondaggi (opinioni soggettive di alcune migliaia di individui) che stimano Fratelli d’Italia al 30%, bisogna tener conto di un altro aspetto (questo veramente oggettivo) che vede il consenso del partito di tale partito limitato a circa 1/7 dell'intero bacino elettorale italiano (poco più di 7.300.000 elettori su quasi 50.000.000 aventi diritto!)

Da notare poi che nelle ultime elezioni regionali, la ridimensione del partito è stata piuttosto marcata soprattutto nel Sud, ma anche nel Centro-Nord in cui Fratelli d’Italia non ha sfondato affatto e si è fatto precedere abbondantemente dalla Lega, in particolare nel Veneto.

La signora Meloni si mantiene al potere soprattutto grazie ad un trasformismo cronico quanto ormai congenito della storia politica italiana (Mussolini, che lei ammira tanto, ne fu un maestro indiscutibile), che ha causato non pochi disastri nel Paese dalla sua unità ad oggi.

L'incoerenza di cui fornisce prova quotidianamente e le palesi incompetenze dei suoi ministri generano un'inefficienza mostruosa quanto rovinosa all’interno delle istituzioni repubblicane, perfino nella gestione degli affari correnti.

Quindi non è un caso che l'Italia stia diventando sempre più povera (quasi 6.000.000 di persone sotto la soglia di povertà, circa il 10% della popolazione), che la deindustrializzazione sia in corso in modo apparentemente irreversibile, che il sistema sanitario si ritrovi alla canna del gas, che il lavoro nero cresca ogni giorno così come l'evasione fiscale causata da una crescente pressione delle imposte, che il potere d'acquisto delle famiglie continui a diminuire, che gli importi delle pensioni e dei salari si svalutino costantemente di fronte al crescente aumento delle spese e potrei continuare con innumerevoli altri indicatori negativi sugli effetti disastrosi lampanti del governo Meloni nella gestione economica e sociale del Paese.

All’interno delle testate della stampa straniera, la signora Meloni viene descritta (in modo del tutto esagerato e infondato) come una protagonista positiva e indiscutibile relativamente alla salvaguardia degli interessi del mondo occidentale (per essere più precisi della minoranza di milionari che ne determinano il destino), mentre la realtà appare ben diversa.

Ha dimostrato, senza vacillare una sola volta, la sua incrollabile volontà di mantenere l'Italia come paese completamente vassallo dei capricci americani, ha favorito attraverso spese crescenti e costanti in armamenti costosi (a scapito del benessere degli italiani e per rimanere opportunisticamente nell'orbita dell'UE) il proseguimento dei conflitti in Ucraina e in Palestina, i quali hanno provocato la morte di decine di migliaia di esseri umani.

E adesso si ostina a voler svolgere il ruolo di mediatrice europea per porre fine al conflitto in Ucraina, sotto mandato esclusivo o quasi degli americani di cui rimane una serva praticamente incondizionata.

Ma alla fine di chi stiamo parlando, quando si parla di questo personaggio?

Non ha nemmeno uno straccio di laurea universitaria, non ha mai veramente lavorato e ha una conoscenza alquanto approssimativa del funzionamento delle istituzioni repubblicane e dei contenuti della Costituzione.

Questo, pur evitando di entrare troppo nelle notevoli carenze che ha sia in Economia che nella cultura generale (alcuni anni fa, riuscì perfino ad affermare che l'Austria aveva uno sbocco sul mare).

La signora Meloni è una politica abile, su questo non c'è dubbio, ma rimane confinata al ricorso a comportamenti tipici di una campagna elettorale piuttosto che a quelli che dovrebbe tenere come Primo Ministro e che evidentemente non ha.

Risultato chiaro quanto indiscutibile: la signora Meloni è assolutamente incapace di essere ma anche di diventare una statista.

Non è un caso, infatti, che cerchi sempre di evitare ogni confronto con giornalisti e intellettuali (non fa quasi mai conferenze stampa!) di cui cerca costantemente di limitare le azioni (in particolare nei riguardi di coloro che si oppongono al suo governo).

In questo modo non fa che dimostrare il suo timore di rischiare di ritrovarsi di fronte a personalità ben più preparate e competenti di lei e che potrebbero quindi ridicolizzarla o comunque metterla in serio imbarazzo in pubblico.

Bisognerebbe notare che la signora Meloni è arrivata al potere innanzitutto grazie ad un aumento vertiginoso delle astensioni, di una netta flessione degli altri partiti che compongono la sua compagine governativa (la Lega a causa del gran numero di errori e uscite grossolane accumulati dal Sig. Salvini e da Forza Italia, il cui leader, Antonio Tajani, non si è mai dimostrato all'altezza del suo ruolo) e della mancanza di credibilità delle classi dirigenti dei partiti antagonisti (PD e M5S) che costituiscono l’attuale opposizione all’esecutivo in carica.

Infine, appare doveroso segnalare una recente decisione (per il momento ancora ufficiosa) dei fratelli Berlusconi riguardo alla direzione di Forza Italia, perché i figli maggiori di Silvio Berlusconi non hanno affatto l’intenzione di ridursi a semplici vassalli della signora Meloni e hanno espresso la volontà concreta di ricostruire una forza politica di Centro-Destra moderata autorevole maggioritaria nel Paese, opposta alle inefficienze e incapacità palesi di un'Estrema Destra, bloccata nei suoi tradizionali slogan autoritari e intolleranti.

Per fare questo, intendono ovviamente sbarazzarsi del sig. Tajani e di un gruppo dirigente rivelatisi finora disastrosi per Forza Italia e soprattutto per loro che attraverso Mediaset ne rimangono i principali finanziatori.

E quando raggiungeranno tale obiettivo, non è affatto escluso (anzi ritengo che possa essere estremamente probabile) che l’esperienza di governo della Signora Meloni possa giungere al termine.

Del resto, un Paese che vive una crescita stabilmente ancorata a zero da molti anni e un declino sociale ed economico incontestabile nei fatti, non può garantire all’attuale grande borghesia d'affari che decide fin dalla sua unità (pressoché in modo esclusivo con il Vaticano, la massoneria e la criminalità organizzata) le sorti dell'Italia o che per lo meno non ha di certo l’intenzione di rinunciarvi.


Yvan Rettore





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