sabato 1 marzo 2025

LA DISPERATA RINCORSA DI TRUMP PER RIUSCIRE A GARANTIRE UN RUOLO DI PRIMO PIANO AGLI STATI UNITI NEL MONDO DI DOMANI

 L'Occidente, nei rapporti di forza che si stanno delineando nel mondo, appare ormai come un grande vecchio decadente e sempre più debole.

Ingenuamente si credeva ai nostri lidi che bastasse il dominio assoluto della finanza in ogni ambito della società per poter continuare a credere di riuscire ad avere un controllo (illusorio) delle economie del resto del pianeta.

La nascita dei BRICS e la loro continua espansione, la perdita costante e crescente di consenso soprattutto nei paesi del sud del mondo e la spirale infinita di debito pubblico creata artificiosamente dalle lobby finanziarie stanno dimostrando che ormai l'Occidente (ed in particolare l'UE) è volto a diventare una realtà sempre più marginale nello scacchiere geopolitico internazionale.

La sciagurata strategia americana in Ucraina ha proiettato la Russia a formare un unico blocco politico economico con la Cina, giungendo ad un preoccupante punto di non ritorno in quanto risulta più interessante per il gigante euroasiatico avere a che fare con economie emergenti affamate di risorse che di una Europa sempre più vecchia e divisa e comunque incapace di evolvere e rinnovarsi sia su un piano culturale che sociale.

Del resto basta vedere le leadership dei Paesi dell'UE per rendersi conto che ormai il dado è tratto e che il progetto di Unione europea così come era stato programmato dai burocrati di Bruxelles sta di fatto condannando questa parte del pianeta ad avere un ruolo sempre più marginale nel mondo di domani.

In tutto questo, la strategia di Trump appare chiara in quanto sta cercando disperatamente di ricostruire un profilo degli USA volto a mantenere questo Paese protagonista nel nuovo scenario politico internazionale ormai alle porte.

In tale prospettiva è fondamentale quindi voltare le spalle all'UE e cercare di spezzare almeno in parte l'asse russocinese, pilastro dei BRICS e rimanere quindi una potenza di un certo rilievo nel continente americano e soprattutto nell'area del Pacifico che appare sempre di più come il nuovo centro globale in cui si troveranno ad interfacciarsi quelle che sono e saranno comunque le più forti economie del pianeta con buona pace di un'Europa che rimarrà sicuramente un mercato commercialmente importante, ma una realtà produttiva e progressivamente anche finanziaria sempre più trascurabile.

Il merito dell'amministrazione Trump è di avere colto questo processo ormai inarrestabile di cambiamento dei rapporti di forza che si stanno via via affermando a livello internazionale e di trovare una via d'uscita onorevole per riuscire a contare ancora qualcosa o addirittura per ritornare ad essere una potenza comunque ancora determinante nella nuova situazione geopolitica internazionale.

Al contrario di un'Europa che rimane ancorata ad un mondo di dominio che di fatto non esiste più, attitudine analoga ad altre che ha già vissuto in cui non ha capito che il mondo non si riduce al solo Occidente. 

Si vede che questa smania di superiorità congenita di questo continente è sempre rimasta presente nonostante due Guerre Mondiali devastanti soprattutto per questa parte del mondo. 

E alla fine la Storia finisce sempre col punire simili atteggiamenti e ora puntualmente si sta compiendo.


Yvan Rettore




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