Personalmente considero ovvio che la riunificazione della
Sinistra in un forte soggetto politico ai tempi nostri non possa passare attraverso
una riedizione del PCI.
Mi spiego meglio.
Benché rimanga comunque doveroso riconoscere che in un recente passato la componente comunista è stata maggioritaria in questo schieramento, dev'essere altrettanto lampante constatare che oggi non lo è più.
Non si può quindi pensare (nemmeno lontanamente) di far risorgere a livello istituzionale la Sinistra se non si ha in mente di aggregare tutte le forze che ne fanno parte (sia quelle nate prima che dopo la nascita del PCI) in un progetto politico ben
più ampio e compatibile con le esigenze del nostro tempo.
In America Latina, lo
hanno capito già da diversi lustri (la stessa rivoluzione bolivariana e il socialismo non posso essere affatto paragonate all'esperienza castrista cubana e i fatti lo dimostrano
chiaramente), tanto è vero che la maggior parte di essi hanno messo al primo
punto dei loro programmi il concetto del “buen vivir” anziché il tema del lavoro che rimane
un elemento sì fondamentale, ma non prioritario per tutti coloro che intendono
costruire una società radicalmente alternativa a quella di stampo neoliberista.
Questa sì che sarebbe una Sinistra autenticamente rivoluzionaria!
Yvan Rettore
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