giovedì 12 ottobre 2017

CHE GUEVARA, UN MITO SOPRAVALUTATO!

Personalmente ho sempre trovato che la figura di Che Guevara sia sopravalutata. 
Sia in America Latina e ancor di più in Europa.
In realtà, il Che sapeva ben poco di comunismo (aveva una cultura piuttosto approssimativa a riguardo) e durante la sua permanenza all'Avana si macchiò di esecuzioni sommarie perpetrate a danno di diverse decine di persone inermi e ormai incapaci di costituire un pericolo per il nuovo regime castrista. 
La sua vita privata fu poi tutt'altro che esemplare come pure le azioni di guerriglia in Bolivia che denotarono una certa megalomania e una profonda intransigenza, elementi che giocarono un ruolo fondamentale nella sua tragica quanto prematura dipartita. 
Il Che aveva chiari i suoi nemici (gli USA in primis e i regimi fascisti poi), ma era incapace di avere altrettanta chiarezza su cosa fare una volta rovesciati i regimi che combatteva e lo dimostrò sia nel suo periodo cubano (avallando tranquillamente l'affermarsi della dittatura castrista) che poi, rifiutando perfino collaborazioni con altri comunisti e forze insurrezionali latinoamericane che gli avrebbero permesso di vincere diverse battaglie fondamentali per la liberazione dei popoli sudamericani dall'oppressione di regimi militari sostenuti direttamente dagli USA (a titolo di esempio e di triste memoria rimane il "Piano Condor" che negli anni '70 accomunò diversi stati fascisti sudamericani nella persecuzione di parecchie migliaia di persone innocenti in tutta l'area e anche oltre). 
Alla fine della fiera, risultarono concretamente molto più significativi per un riscatto del continente latinoamericano (cominciato alla fine del secolo scorso con l'avvento al potere di vari leader progressisti quali Chavez, Correa, Lula, Mujica, Kirchner, Morales, ecc...) personaggi come Allende, la teologia della Liberazione e il Comandante Marcos rispetto a un Che divenuto mito (senza averne troppo merito) rimasto semplicemente tale.

Yvan Rettore


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