Sono nato a Berna, cresciuto a Bienne, in Svizzera, nel Bellunese e poi a Morat, ancora in Svizzera.
Ho vissuto la prima parte della mia vita nella zona di frontiera (culturale e linguistica) tra Romandi (svizzeri francesi) e svizzeri tedeschi.
Mia madre era ladina, mio padre è padovano e io sono quindi veneto, ladino e francofono, con passaporti italiano e svizzero.
Ho frequentato per anni Friburgo, dove sono diventato ragioniere e mi sono laureato.
Ricordo ancora i comuni del Canton Friburgo, dove si insediò successivamente la mia attività imprenditoriale che avevo avviato a soli 22 anni e quelli del Vallese francofono in cui feci il servizio militare.
Per anni ho girato mezza Europa avendo a che fare con clienti, francofoni, germanofoni, anglofoni e scandinavi.
Poi ho vissuto per anni in provincia di Padova e a Padova stessa.
Il mio lavoro e la mia passata attività politica mi hanno consentito di andare dovunque in Italia e di confrontarmi con tante culture e mentalità diverse.
Quindi ho vissuto in Emilia, a Parma, Bologna e Ferrara per finire quattro anni fa nel Salento e più precisamente in quella che viene chiamata la Terra d'Arneo, nella parte occidentale della provincia di Lecce.
Ho una figlioccia che vive in Argentina e i suoi genitori sono come fratelli per me, ho parenti in Svizzera, Francia, Germania, Stati Uniti, Argentina e Australia.
Sono di madrelingua italiana e francese, parlo e insegno anche la lingua tedesca, me la cavo piuttosto bene in inglese e col dialetto padovano non ho particolari problemi.
Capisco piuttosto bene sia lo spagnolo che il ladino.
Detto questo (e non certo per vantarmi o voler credere di essere superiore a chicchessia, perché la superiorità è una caratteristica esclusiva degli imbecilli), mi riesce impossibile quanto inconcepibile essere nazionalista, mi sfugge del tutto il concetto di patria e condanno ovviamente sia la xenofobia (vissuta sulla mia pelle perché gli emigranti italiani in Svizzera, una volta erano denominati "Tschingg" (zingari in svizzero tedesco) che il razzismo (perché il concetto di razza non esiste e fu introdotto dagli Occidentali per giustificare una loro presunta quanto inesistente superiorità sui popoli autoctoni delle loro colonie), riconosco pienamente le mie origini variegate e sono orgoglioso di essere sia svizzero che italiano, ma non al punto da essere un fanatico pronto ad impugnare le armi per dimostrarlo perché ci si batte per gli ideali in cui si crede non certo per difendere delle frontiere arbitrarie imposte dagli uomini e sconosciute in natura.
Ecco perché quando mi chiedono chi sono e cosa sono, rispondo che sono un cittadino il mondo, che la mia casa è dovunque ci siano persone pronte ad accogliermi e territori in cui l'amore per il creato è la regola e non l'eccezione e che il genere umano si divide soltanto in buoni e cattivi perché ogni cultura e pensiero diversi dai propri vanno comunque rispettati e capiti in quanto ogni istinto di superiorità verso altre etnie e/o popoli alla fine si rivela comunque sbagliato e se ci sono delle violazioni di diritti umani in essi, bisogna dialogarci e confrontarsi.
Sempre che si intenda davvero realizzare una comunità umana universale e non in un inferno in terra.
Yvan Rettore
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