Interventi su temi di attualità, politica, economia e società di Yvan Rettore, scrittore e saggista. http: profprom2009.wixsite.com/formazione
domenica 25 maggio 2025
ALCUNE CONSIDERAZIONI SULL'EVENTO "VIVIAMO VEGLIE - BORGHI FIORITI"
lunedì 19 maggio 2025
CITTADINANZA SVIZZERA, UN ESEMPIO DA SEGUIRE? FACCIAMO UN PO' DI CHIAREZZA!
mercoledì 14 maggio 2025
RIFLESSIONI SULL'ULTIMA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI VEGLIE E ALTRE CONSIDERAZIONI SULL'ATTUALE AMMINISTRAZIONE
Come al solito
la maggioranza confonde le buone intenzioni e le opinioni con i fatti e la
realtà dimostra che questi latitano.
Di fronte a
tale evidenza, mi domando davvero come chi ne è la guida riesca ad affermare
che la maggioranza dei vegliesi si possa ancora dimostrare disposta a sostenere
l'attuale amministrazione comunale.
Insomma, tante
belle parole, ma in conclusione coloro che ne fanno parte non hanno detto
praticamente nulla di sostanziale nella seduta odierna del Consiglio Comunale
forse perché sono consapevoli di avere fatto poco o nulla fino ad oggi.
E in futuro
dubito seriamente che l'andazzo possa essere diverso rispetto a quello a cui
abbiamo dovuto assistere poco fa.
Fra le tante
dimostrazioni di inadeguatezza, una delle più palesi è quella che riguarda il
verde pubblico.
Sia
l'assessore incaricato che il consigliere con la delega su tale tema hanno
rivendicato i risultati conseguiti circa la piantumazione di nuovi alberi a
Veglie.
Come già i
fatti hanno ampiamente dimostrato (e un qualsiasi ingegnere agronomo lo sa
bene), gli alberi si seminano, non si piantumano.
Continuare a
farlo con piante da invaso, significa che queste devono per forze essere
seguite e curate adeguatamente nei primi anni di vita, perché altrimenti si
ammalano facilmente e muoiono.
Cosa che
invece non avviene con quelle che crescono grazie alla semina perché prendendo
direttamente confidenza col terreno in cui sono, diventano forti e resistono
fin da subito ai tanti pericoli che potrebbero danneggiarle se non ucciderle.
Quindi alla
fine si tratta soltanto di propaganda e ammissione di mancata conoscenza di un
tema trattato con superficialità e manifesta incapacità.
A sentire
quest'amministrazione, sembra veramente di avere a che fare con individui che
non hanno affatto la percezione di quanto male stia andando questo paese.
E questo anche
per via della loro manifesta inconcludenza nella gestione della cosa pubblica.
A Veglie, gli
abitanti rimasti sono poco più di 13.000 e la previsione è che scenderanno a
breve sotto questa cifra.
In realtà
diversi di loro sono soltanto residenti perché di fatto hanno il proprio
domicilio altrove.
Basta farsi un
giro per diverse vie di Veglie, per notare quanto sia evidente lo spopolamento
in atto.
Detto questo,
che fare di fronte a tutto questo degrado e alla pronuncia di tanti proclami
non seguiti da fatti concreti?
Per esperienza
personale, ritengo sia un vero e proprio spreco di tempo ed energie
interloquire con la presente amministrazione sia per le evidenti carenze ed
incompetenze manifestate in ogni campo, sia perché i suoi membri si rendono
attivi soltanto in materie che a loro effettivamente interessano.
E questa non è
né un'accusa né un'opinione, ma una constatazione evidente della realtà delle
cose.
Purtroppo il
problema principale che attanaglia Veglie è che in assenza di un vero e proprio
senso di comunità e di senso civico a fronte invece di un individualismo e di
attitudini opportuniste diffusi quanto radicati nella popolazione, qualsiasi
amministrazione comunale di turno si sente autorizzata ad adottare una
posizione di potere tale da poter far prevalere comportamenti arroganti e
supponenti.
Provate pure a
rivolgervi agli attuali amministratori, sia recandovi personalmente in
municipio, sia attraverso pec.
Nel primo caso
(sempre che vi concedano un appuntamento) vi daranno le solite risposte in
politichese, ovvero inconcludenti.
Nel secondo
caso, manco vi risponderanno.
Ed il
sottoscritto ne sa qualcosa, visto tutte le pec che ha mandato loro su vari
argomenti relativi al verde pubblico e alla disabilità e di cui non ha mai
ricevuto alcuna risposta, salvo una sola circa l'ultimo censimento del
patrimonio arboreo comunale che è stato fatto nell'ormai lontano 2019.
Detto questo,
non bisogna però arrendersi e si deve comunque continuare ad impegnarsi per il
bene comune (seppure con il sostegno attivo di poche persone), sempre che si
voglia che Veglie abbia ancora un futuro come comune e non finisca col
diventare frazione di un altro (possibilità non tanto remota e già accaduta più
di una volta nel ns Paese).
Continuando in
questo modo, non è affatto un'ipotesi da escludere.
Quindi sta a
noi tutti muoverci perché ciò accada.
E non per gli
interessi e il bene di pochi individui o entità, ma di tutto il paese in cui
viviamo.
Prof. Yvan
Rettore
venerdì 2 maggio 2025
LA COERENZA COME REGOLA DI VITA
Quando io e la mia compagna, Anna, fondammo il Centro Culturale Carmelo Bene a Veglie più di due anni fa, uno degli aspetti su cui decidemmo subito di non mai transigere era (e rimane tuttora) la coerenza nei confronti degli ideali e principi che ci avevano spinti a realizzare quell'iniziativa.
Da allora, la maggior parte della gente che si è affacciata a questa realtà si è comportata con correttezza e lealtà nei ns confronti. Diversi ormai considerano il Centro Culturale Carmelo Bene come una seconda casa in cui poter crescere, confrontarsi, costruire forme di aggregazione, divertirsi, in parole povere sentirsi vivi e autentici nell'essere insieme ad altri.
Altri, una minoranza per fortuna ridotta, si sono comportati in modo opportunista, ipocrita, villano e profondamente irrispettoso nei confronti del ns impegno quotidiano profuso gratuitamente verso il prossimo.
Altri ancora hanno cercato di metterci i bastoni tra le ruote, di diffondere falsità sul ns conto e di ignorarci come se fossimo degli appestati mentre loro invece persistono tuttora a ritenersi una categoria (per fortuna ristretta) di esseri superiori.
I primi si sono autoesclusi perché ovviamente in un contesto come quello del Centro, le primedonne non possono sopravvivere alla visione collegiale e solidale che ne è alla base.
I secondi stanno declinando perché sono talmente presi nel loro delirio di onnipotenza da essere riusciti a costruirsi un deserto intorno a loro che non fa altro che aumentare giorno dopo giorno.
Rimangono da citare i voltagabbana, gente che è venuta da noi sparlando a più non posso dell'attuale amministrazione comunale e/o di entità che ruotano intorno a loro.
Ovviamente coerenti col ns spirito di inclusione li abbiamo accolti, resi partecipi delle ns iniziative, pagato e organizzato quelle proposte da loro e questo non certo per scontrarci con coloro che allora consideravano come nemici, ma soltanto perché ritenevamo giusto dar loro spazio in attività che consideravamo utili per la crescita culturale e artistica della comunità.
Poi tutt'ad un tratto, questi soggetti si sono girati verso altri lidi escludendoci completamente dalla loro esistenza e giungendo perfino a lodare esplicitamente quelle stesse entità che fino a poco tempo prima non avevano mai mancato di condannare, addirittura pubblicamente.
C'è un detto che dice che chi ha l'abitudine di escludere, alla fine rimane escluso, ma mi sembra che questo genere di individui non ne abbia ancora colto pienamente il significato.
Noi ovviamente non escludiamo, né abbiamo mai escluso nessuno, nemmeno coloro che ci hanno fatto del male (e che cercano ancora di farcene) perché la cattiveria, ma in particolare l'incoerenza non fanno assolutamente parte del ns modo di essere, né di agire nei confronti del prossimo.
Semplicemente perché non servono a nulla, se non ad autodistruggersi a fuoco lento e a sprecare tempo ed energie che potrebbero essere impiegati in modi ben più costruttivi sia per se stessi che nei confronti della comunità.
A maggior ragione riteniamo quindi doveroso affermare che qualunque percorso evolutivo che proponiamo può avvenire unicamente attraverso il rispetto reciproco dei soggetti coinvolti, la fedeltà nei propri principi (a cominciare dall'inclusione) e soprattutto nel cercare di compiere qualsiasi azione con uno spirito di coerenza che sia effettivamente compatibile con la ns identità di realtà culturale, artistica, formativa e sociale al servizio della comunità vegliese e di quelle circostanti.
Per coloro che intendono operare in tali ambiti, la coerenza non si rivela una scelta, ma una regola di vita.
La prima che ci fa crescere individualmente e come comunità di esseri umani.
giovedì 1 maggio 2025
IL LAVORO IN ITALIA
Sindacati che non difendono più i diritti dei lavoratori o comunque troppo poco.
Ispettorati del lavoro inesistenti.
Lavoro nero dilagante.
Paghe da fame.
Orari di lavoro sempre più spesso insostenibili.
Garanzie e controlli di sicurezza sul lavoro trascurati o inesistenti.
Impoverimento generalizzato dei lavoratori.
Occupazioni precarie.
Diffusione a manetta di contratti capestro.
Primo posto in Europa per incidenti sul lavoro impuniti.
Obbligo di lavorare fino quasi a 70 anni per poi percepire pensioni da fame.
Nessuna tutela sociale per i lavoratori con Partita IVA.
Un "circo" di ingiustizie, inefficienze e chiacchiere che fanno sì da aver ridotto il lavoro in Italia ad una nuova forma di schiavitù legalizzata.
Per chi ce l'ha ovviamente!
Altrimenti si finisce in quel popolo di "invisibili" di cui non gliene frega niente a nessuno perché non esistono nemmeno come numeri da inserire nei dati ufficiali dell'ISTAT!
Yvan Rettore