Fino
al prossimo mese di settembre il Centro Culturale Carmelo Bene di Veglie sarà
in “sciopero culturale estivo”.
Per
capire il senso di questo termine, partiremmo da questa bellissima definizione
del concetto di cultura espresso da uno dei più grandi intellettuali che l’Italia
abbia mai avuto, Antonio Gramsci:
“Cultura
non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la
nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti
con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente
la relazione con tutti gli altri esseri (…) cosicché essere colto, essere filosofo
lo può chiunque voglia.”
Ad
un primo approccio, la rassegna degli eventi estivi vegliesi dal titolo “E-state in Cultura” appare piuttosto in
contrasto con questa definizione di cultura e questo per diversi motivi.
Sicuramente vi sono eventi di un certo
spessore e riconosciamo che vi è stato uno sforzo importante dell’attuale
amministrazione nell’organizzarli e quindi proporli alla cittadinanza vegliese.
Tuttavia, e al di là dei giudizi di ognuno
di essi che spetterà soltanto al pubblico esprimere attraverso la propria
partecipazione si possono già rilevare diverse criticità nella programmazione
di tali iniziative.
Prima di tutto è utile premettere che queste
ultime non sono affatto gratuite in quanto sono state comunque finanziate dai
cittadini e che gli stessi organizzatori non hanno quindi incontrato difficoltà
a reperire e a gestire i fondi disponibili come ritenevano più opportuno.
Cosa che non si può certo affermare in
merito al nostro Centro che non soltanto si autofinanzia completamente ma fornisce
anche gratuitamente ogni servizio proposto, sia esso attinente ad un evento,
sia esso relativo ad iniziative formative.
Detto questo ci si sarebbe quindi aspettati
da parte di quest’amministrazione una programmazione ben diversa da quella
proposta e invece così non è stato e per le seguenti ragioni:
-
Una quantità
enorme di eventi concentrati in poco tempo. In soli due mesi vi sono ben 23 iniziative che spaziano su
diversi temi, alcuni dei quali non hanno alcuna o scarsa affinità con la
cultura, tipo lo sport, la moda, la sagra di paese di “Gustiamo” e spettacoli
che rischiano di rispecchiarla soltanto in modo del tutto marginale.
-
Non vi è una
continuità concettuale delle iniziative proposte e si va di pala in frasca. Ovvero un giorno si propone un evento relativo
ad un certo settore e il giorno dopo uno relativo a tutt’altro settore, giungendo
quindi ad una presentazione di iniziative sconnesse tra loro sul piano dei contenuti
e prive di un vero e proprio filo conduttore. Sarebbe stato molto più utile e
coinvolgente invece dedicare un certo numero di giorni (tipo proporre una
settimana letteraria per poi passare ad una settimana teatrale e via
discorrendo…) ad ogni singolo settore. L’amministrazione comunale non essendo
vincolata dal numero di partecipanti (al contrario del nostro Centro, in cui
questo elemento è cruciale, dovendo interamente autofinanziarsi), non ha
ovviamente prestato la dovuta attenzione a questo aspetto e quindi sottovalutato
anche il fatto che in periodo estivo l’offerta di iniziative è consistente
anche nei comuni limitrofi che quindi risultano concorrenti e non complementari
a quelle proposte a Veglie. Inoltre Veglie essendo vicina al mare, i residenti
preferiscono di gran lunga nel periodo estivo recarsi sulle località costiere
piuttosto che trascorrere le serate in paese.
-
Si ha l’impressione
che quest’amministrazione abbia privilegiato la quantità rispetto alla qualità
degli eventi. L’importante
quando si operano investimenti in qualsiasi settore è infatti proprio quello di
privilegiare la qualità rispetto alla quantità di ciò che si propone. Già il
fatto di spacciare per “culturali” eventi che non lo sono o risultano esserlo
soltanto in modo marginale denota una superficialità in tale approccio da parte
di quest’amministrazione. In parole povere, non è la quantità di eventi ad
assicurare la partecipazione del pubblico, ma la loro qualità e in questo caso
sarebbe stato doveroso anche evitare confusioni di termini che non aiutano a definire
ciò che è culturale rispetto a ciò che non lo è. “Divertimento” non fa sempre
rima con “Iniziativa culturale”. Anzi. E il compianto Carmelo bene lo sapeva
molto bene.
-
Eventi
ripetitivi. Vi è la presenza di
iniziative già svolte l’anno scorso, col rischio concreto di renderle meno
interessanti al pubblico. Se cambiare può comportare alcune incognite è
comunque utile e indispensabile farlo per dimostrare un dinamismo maggiore e
più concreto nelle proposte che vengono fatte.
Non
si capisce poi da parte dell’attuale amministrazione come mai non abbia spalmato
determinati eventi (soprattutto quelli culturali) sul resto dell’anno in cui si
sono registrati non pochi mesi di inattività, mentre il nostro Centro è risultato
invece molto attivo e propositivo con diversi eventi di spessore in diversi
ambiti sia culturali che artistici.
Il
fatto poi che permanga una perfetta indifferenza della stessa nei nostri
confronti ormai non ci tocca più di tanto e si commenta da sola, specie
pensando che un’entità del genere dovendo rappresentare tutti i cittadini,
dovrebbe evitare di adottare simili atteggiamenti discriminatori ed esclusivi
nei confronti di realtà come la nostra che non soltanto si autofinanziano completamente
ma forniscono gratuitamente servizi e prestazioni concrete di crescita e emancipazione
alla cittadinanza.
Quindi
a questo punto contenti a maggior ragione di non essere stati coinvolti nella realizzazione
degli eventi in programma di questa estate, abbiamo deciso di definire in modo
un po’ provocatorio questa pausa estiva col termine di “sciopero culturale
estivo”.
Non
certo per affermare una presunta superiorità nei confronti dei diversi protagonisti
chiamati a cimentarsi in varie prestazioni durante questo periodo, ma
unicamente per il fatto che noi riteniamo che la cultura debba rivestire ben
altri significati e presentare ben altri contenuti rispetto ad una kermesse di
eventi concentrati in un miscuglio privo di armonia e soprattutto di scopi
specifici tesi a far evolvere coloro che intendono fruirne.
Ciò
non esclude che parteciperemo ad alcuni degli eventi che reputeremo
interessanti e di spessore, perché il nostro Centro non intende essere assolutamente
esclusivo ma sempre inclusivo e comunque rispettoso nei confronti di tutti
coloro che svolgono il loro lavoro e alimentano la loro passione con impegno e
dedizione.
Allo
stato purtroppo non ci sembra che ciò sia la prassi da parte delle entità che hanno
organizzato “E-state in
Cultura”.
Buona estate a tutti!
Ci rivediamo a settembre.
Prof. Yvan Rettore
Portavoce ufficiale del Centro Culturale Carmelo
Bene di Veglie
Anna Maria Russo
Coordinatrice del Centro Culturale Carmelo
Bene di Veglie
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