domenica 9 giugno 2024

DIMOSTRAZIONE PALESE DELL'INUTILITA' DELL'ASTENSIONE COME AZIONE POLITICA NELLE ELEZIONI EUROPEE

 Nella tabella allegata figurano i dati relativi alle affluenze alle urne delle elezioni europee dal 1979 ad oggi da cui si può concludere quanto segue:


- soltanto una volta venne superata la soglia del 60% e fu nel corso delle prime elezioni del 1979
- nelle restanti tornate elettorali, solo in altre quattro occasioni si andò oltre il 50%
- nelle precedenti cinque tornate elettorali, soltanto nelle ultime elezioni del 2019 si superò (di pochissimo) la soglia del 50%.

Conclusioni:

- una maggioranza crescente di cittadini europei ha preso (e sta prendendo sempre più coscienza) della completa inutilità di tale istituzione che serve a "parcheggiare" a Strasburgo personaggi fallimentari e mediocri della politica interna, ad ingrassare le casse dei partiti e a creare un posto al sole agli eletti
- l'astensionismo crescente non ha minimamente rimesso in discussione l'esistenza del Parlamento Europeo né una sua riforma credibile per trasformarlo in un organo decisionale effettivo e a dimostrazione di questo nessun partito l'ha mai veramente proposta né a livello nazionale, né a livello europeo
- andare o non andare a votare non cambia nulla nella sostanza in quanto queste elezioni si risolvono soltanto in una grande parata mediatica e nulla più.

Che fare allora?

Non considerare più la classe dirigente, disertare le sedi dei partiti, ignorare (soprattutto sul piano mediatico) ogni intervento dei suoi esponenti e cominciare a porre le fondamenta di nuove forme di aggregazione sociale tese a creare le basi di un confederalismo democratico in grado di superare le logiche clientelari e faziose della politica attuale dando così preludio alla formazione di un'autogestione amministrativa basata sul senso di comunità e condivisione.

Yvan Rettore




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