mercoledì 4 gennaio 2023

LA SENSIBILITA' A CORRENTI ALTERNATE

 Oltre 40 anni fa, quando ancora vivevo in Svizzera, ebbi uno spaventoso incidente che rischiò di mandarmi al creatore.

Nessun vicino venne a trovarmi, né in ospedale, né a casa durante la convalescenza.
Addirittura mio padre aveva lasciato sola mia madre ad accudirmi prima e dopo l'intervento perché aveva ritenuto prioritario fare una trasferta d'affari in Italia.
Solo tre compagni di scuola vennero a trovarmi a casa.
Uno di loro purtroppo oggi non c'è più ed era effettivamente un gran bravo ragazzo.
Per il resto, nessuno, manco i parenti dall'Italia, si degnarono di venire a trovarmi e di sostenere mia madre in quel difficile momento della mia esistenza.
Quell'episodio segnò la mia vita e mi fece capire già allora quanto poco amore e solidarietà ci sono nel mondo occidentale, se manco tra vicini di casa, tra conoscenti e presunti amici, tra parenti stretti e perfino in famiglia, non ci sono sentimenti di umanità e di considerazione verso chi soffre e ancor di più verso chi sta per morire.
A distanza di anni da quel periodo, in assoluto fra i peggiori della mia vita (allora avevo soltanto dodici anni), un giorno suonò alla mia porta una signora che abitava nel mio quartiere e che manco conoscevo.
Mi porse la foto di un gatto, del mio gatto che era stato investito da poco dall'immancabile pirata della strada di turno.
Era un bellissimo primo piano e me la donò, così da avere un bel ricordo di Minù, il mio amato gattino che aveva purtroppo tanto sofferto in vita.
Rimasi alquanto sorpreso da quel gesto, bello sì, ma significativo della sensibilità a correnti alternate di certe persone.
La fine dell'umanità ormai dirompente e dominante nel mondo occidentale era già cominciata.
E ora si sta ripetendo in questi giorni con quanto accaduto ad Anna, la mia dolce compagna.
Perché ad interessarsi davvero del suo precario stato di salute attuale dovuto ad una rovinosa caduta avvenuta il 24 dicembre scorso, siamo davvero in pochi.
Meno delle dita di una mano!
Gli altri?
Manco una telefonata o una visita!
Ma andiamo avanti lo stesso con chi c'è e con la fortuna di sapere che almeno loro ci sono.
Gli altri?
Fanno solo da contorno e a parte qualche frase di circostanza, non gliene frega proprio niente.
E quindi è come se non ci fossero.
E non ci sono mai stati.
Quando si dice, "meglio soli, che male accompagnati"...

Yvan Rettore

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