domenica 15 gennaio 2023

LA CULTURA COME MASSIMA ESPRESSIONE DELLA LIBERTA' UMANA

 Un aspetto deplorevole della società occidentale ed in particolar modo di quella italiana è rappresentato dal fatto di voler catalogare la cultura all'interno di schemi, gruppi o schieramenti prestabiliti.

Quindi non a caso, si sente parlare di cultura cattolica, di cultura di Sinistra, di cultura occidentale e via discorrendo mentre sul piano giornalistico non si parla mai o quasi di cultura musulmana, di cultura di Centro o di Destra, di cultura orientale ecc...
Sembra quasi che sia una moda ormai imperitura quella di voler sempre incasellare e catalogare gli esseri umani e di conseguenza le loro idee, passioni e espressioni di vita in entità ben definite e circoscritte.
Quasi a voler affermare che la cultura deve ridursi ad essere considerata un'esclusiva di proprietà da riservare a certi soggetti e non ad altri.
Quindi cosa significa avere una cultura di Sinistra o una cultura cattolica?
Come se fossero superiori alle altre, solo per il fatto che queste ultime non vengono praticamente mai citate?!
Questa banalizzazione e inflazione del termine "cultura" è davvero impressionante e sconfortante.
Si è giunti perfino a diffondere in ambito politico e mediatico abomini linguistici del tipo "Bisogna far fruttare la cultura", "La cultura come motore di sviluppo economico del Paese", "La cultura deve diventare business".
Ebbene la cultura, nel vero senso della parola non è nulla di tutto questo perché in essa risiede la massima espressione dell'intelletto umano, delle sue passioni, delle bellezze che è in grado di creare e di trasmettere, dell'amore per la vita e per il mondo.
E' l'apoteosi della libertà, perché non può essere assolutamente omologata, uniformata e ridotta a squallide categorizzazioni come se si stesse parlando di prodotti o beni da supermercato o servizi di cui usufruire all'occorrenza.
Un vero, autentico uomo di cultura non si lascia mai imprigionare dalle ideologie, dalle convinzioni religiose e altre materie che risultano comunque sempre limitate e limitanti del genio, della creatività e delle capacità che può essere in grado di manifestare un essere umano.
La cultura è creare, trasformare, andare oltre l'esistente, amare la vita in modo incondizionato, adorare la terra in cui viviamo e adoperarsi per renderla ogni giorno più bella sia nella propria esistenza che in quella degli altri.
La cultura è donare, partecipare, aprirsi, rimettersi in gioco, offrire ogni giorno parte di sé al mondo perché si possa arricchire intellettualmente ed evolvere.
Ecco perché parlare di cultura politica, religiosa, sociale, economica, ambientale e altro appare assolutamente fuori luogo quanto totalizzante ed oppressivo nei confronti della libertà che dev'essere necessariamente una componente svincolata da qualsiasi costrizione di ogni passo che compie un uomo di cultura.
Altrimenti si cade soltanto nella vuota manipolazione delle menti umane e nella squallida propaganda di idee confinate a dogmi che finiscono per portare la società nel suo insieme a vivere una involuzione e un declino senza fine.
Ed è la situazione che si è ormai imposta in Occidente e non solo.
Yvan Rettore



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