Ogni lavoro merita un compenso, altrimenti sfocia in uno
sfruttamento indiscriminato e ingiustificato del lavoratore che può finire con
l'essere demotivato e scarsamente produttivo, come troppo spesso accade in
Italia, specie nell'ambito della ristorazione, del turismo e nel settore
agricolo.
In Svizzera, altro Paese di cui sono cittadino e in cui la
produttività di ogni singolo lavoratore riveste una particolare attenzione, le
istituzioni hanno a cuore che tali rapporti siano regolamentati e che
all'apprendista sia comunque riconosciuto un guadagno adeguato.
Il lavoro nero è sanzionato in modo efficace, i controlli
sono frequenti e il senso civico diffuso fanno sì che cominciare a lavorare per
un ragazzo risulta veramente come un autentico cammino di crescita personale e
sociale, in cui un compenso adeguato viene visto come uno sprono fondamentale
nel migliorare costantemente, comportando così dei vantaggi sensibili anche per
l'azienda e la comunità a cui appartiene.
Yvan Rettore
buen escrito sobre los derechos de los trabajadores pero qu empresario es anrado......
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