Ho apprezzato il contenuto del comunicato
di Andrea Coppola relativo a tale evento.
Termini come “pace” e “speranza”
sono molto significativi, specie in un’epoca di intolleranze e disuguaglianze crescenti
come quella che stiamo vivendo.
Siccome trattasi di valori cristiani,
vorrei ricordare un miracolo operato da Gesù, quello del lebbroso.
Lui accolse quest’ultimo con amore
e sconfisse quel male terribile che lo attanagliava.
Ecco, ritengo che se si vuole parlare
di “pace” e di “speranza”, bisogna cominciare innanzitutto ad accogliere senza
remore ogni essere umano.
Invece, ho trovato particolarmente
indicativo che in quella sede, lunedì scorso, non abbiano potuto accedere tutti
coloro che non erano muniti di green pass.
Non sembra un’incongruenza tale attitudine?
La pace si costruisce includendo
perché se cominci ad escludere ottieni l’esatto opposto.
Da cristiano e da persona che
crede fermamente nell’inclusione dell’altro, ritengo che sia stato del tutto incoerente
non consentire ad altri esseri umani di non poter aderire effettivamente a tale
evento.
Gesù e tanti altri uomini che
hanno sacrificato la propria vita per amore dell’umanità ci hanno insegnato ben
altri valori ed il primo fra essi risiede proprio nell’accoglienza da farsi
senza alcun condizionamento perché altrimenti non si tratta più di accoglienza
in quanto tale, ma di una preselezione arbitraria ed inumana tra individui che
meritano comunque tutti la stessa dignità ed uguaglianza di trattamento.
Yvan Rettore
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