Potrei introdurre questo mio
intervento su Veglie con la classica espressione “C’era una volta….”
Sì, perché c’era una volta un paese
benestante dominato da una florida agricoltura e da vivaci attività produttive
e commerciali.
C’era una volta un paese con viali
alberati e che cresceva guardando serenamente al futuro.
C’era una volta….
Perché oggi, mentre i comuni
vicini si stanno piano piano risollevando e innovando dimostrato un attaccamento
alla loro identità e a ciò che sono in grado di realizzare e proporre a Veglie
sembra che il tempo si sia fermato.
Il declino lo vedi dalla diminuzione
costante della popolazione e della presenza giovanile, da vie prive di abitanti,
dal degrado visibile in sempre più zone, dalla riduzione di attività in grado
di generare lavoro e ricchezza sul territorio e dallo stato di abbandono di
diversi terreni agricoli.
E più in generale dall’incremento
della povertà, del precariato e dell’assenza di prospettive.
Quando passi oggi per Veglie e
ancor di più se ci vivi sembra di assistere alla trasformazione progressiva di
questa località in un vero e proprio paese dormitorio in cui la gente residente
limita la propria esistenza a sole tre attività essenziali: lavorare, dormire e
mangiare.
E’ un fenomeno tipico delle città
metropolitane o dei comuni direttamente limitrofi a grandi centri urbani.
Ma Veglie essendo a circa 15 chilometri
da Lecce meriterebbe un destino ben diverso e soprattutto consono a quello che
era e dovrebbe tornare ad essere: un centro dinamico e di tutto rispetto, nella
scia delle proprie tradizioni e col coraggio di guardare al futuro con orgoglio
e spirito di rivalsa.
Ma perché un declino così
imprevedibile e apparentemente inarrestabile?
Sicuramente le ragioni sono
diverse ma ritengo del tutto plausibile che una delle più determinanti sia
dovuta all’affermazione tra la fine del secolo scorso e i primi lustri di
quello attuale di una classe dirigente e di funzionari che non sono stati all’altezza
dei propri compiti e delle sfide che erano chiamati ad affrontare.
Oltre alla evidente incompetenza
dovuta spesso ad un basso livello formativo, si è imposta una visione riduttiva
e distorta della democrazia e delle entità incaricate di rappresentarla.
Da allora il municipio nei fatti
non è stato più la casa comune di tutti i cittadini, ma è diventato progressivamente
una entità vuota da riempire a seconda degli interessi del gruppo politico
vincitore di turno.
Non pochi consiglieri comunali
hanno cominciato ad intendere il loro mandato non in funzione dell’insieme
della cittadinanza ma soltanto del proprio gruppo elettorale di appartenenza e in
non pochi casi manco di quello.
Quindi scontri di potere e di
influenze sono stati all’ordine del giorno per anni rendendo di fatto sempre
più ingovernabile e precaria la gestione del paese e riducendo sempre più le
casse comunali fino a rendere difficile e problematico qualsiasi intervento per
mancanza cronica di fondi.
La realtà di questa democrazia sbeffeggiata
è sotto gli occhi di tutti e Veglie a breve potrà vantare due tristi primati:
quello di dover subire un commissariamento ad ogni lustro e quello ormai
imminente addirittura in presenza di una giunta dimissionaria perché ormai a mandato
scaduto.
Alle prossime elezioni non si scontreranno
la Destra e la Sinistra, ma bensì due anime contrapposte di intendere la politica
e soprattutto la democrazia, una corretta e l’altra completamente distorta.
La prima sarà espressa da quei
cittadini che amano ancora questo paese e ci vogliono rimanere facendo crescere
i loro figli, confidando nell’avvento di una nuova classe dirigente formata, umile
e diligente, capace di riscrivere un futuro degno di questo nome partendo da
quel senso di comunità, di confronto e di condivisione che costituisce l’ossatura
di una democrazia che non voglia ridursi ad un suo esercizio puramente formale.
La seconda invece sarà l’ennesima
volontà di riaffermarsi di gruppi di potere e di influenza contrapposti fra loro e uniti
soltanto in effimere parate elettorali salvo poi dividersi facendo precipitare
nuovamente Veglie in una situazione di stallo che ne sancirà un ulteriore
declino.
Starà tutta qui la scelta che i
vegliesi dovranno operare alle prossime elezioni con l’augurio che finalmente questa
triste pagina di Storia venga definitivamente girata una volta per tutte.
Nessun commento:
Posta un commento