domenica 26 maggio 2019

NON ME NE PUO' FREGAR DI MENO DELLE ELEZIONI EUROPEE E ANCOR MENO DI RIDURRE LA POLITICA A STERILI INTERVENTI SULLE STUPIDAGGINI IN QUANTITA' INDUSTRIALI CHE PRONUNCIA IL DUCETTO LONGOBARDO DALLA MATTINA ALLA SERA!

Ho già avuto largamente modo di chiarire la mia posizione su Salvini e sul perché è più costruttivo ignorarlo sui social che dargli costantemente visibilità (cosa che lui cerca ogni giorno attraverso lo staff che ha messo in piedi con questa precisa funzione) anche quando si pubblicano commenti a lui contrari. 
Parlare di politica e nello specifico dei massimi sistemi significa prendere posizione su fatti e non su tutte le scemenze che pronuncia, nonché disquisire sui grandi temi che l'intera classe politica (senza eccezioni) prima e ora non ha mai risolto (e lasciato marcire) nel Paese. 
Solo confrontandosi in questo modo (giungendo a farlo a tratti anche in modo acceso) potrà aprire le porte a dialoghi costruttivi che consentano all'Italia di vivere una nuova stagione di diritti e di conquiste sociali. 
Tutto il resto è aria fritta, comprese le elezioni europee che servono solo ai partiti per incassare soldi pubblici e parcheggiare politici falliti (o a fine carriera) e innocui al Parlamento Europeo, struttura che rimane un organo inutile e con scarsi poteri, perché praticamente tutte le decisioni che contano vengono e continueranno a essere prese soltanto nel Consiglio degli Stati membri a maggioranza qualificata su alcuni temi e all'unanimità su altri più cruciali per il futuro dell'UE. 
Ovviamente chi si presenterà a tali elezioni queste verità non le rivelerà mai. 
Diverso è il contesto delle elezioni locali perché in quel caso il voto può avere una valenza determinante per arrestare la deriva conservatrice e xenofoba (non solo leghista) del Paese, specie al Nord (ma non solo) e quindi assicurare equilibri utili per politiche più inclusive e solidali sui nostri territori. 
Anche perché a livello locale, per fortuna, non c'è l'egemonia costante dei partiti ma possono giocarsela anche liste civiche più propositive ed innovative. 
Infine, qualunque sia il risultato di tale tornata elettorale, finché non ci saranno nuove elezioni legislative, la Lega del ducetto longobardo rimane saldamente ancorata al 17% e a poco più di 5,5 milioni di voti (su un elettorato complessivo di oltre 50 milioni di cittadini). 
Questa rimane per ora la sua vera forza a livello parlamentare e per governare (anche se Salvini dovesse fare mille comizi a settimana) dovrà comunque farlo con altre forze politiche che gli chiederanno un tornaconto, perché nessuno fa niente per niente, specie nella nostra impresentabile classe politica attuale. 
Detto questo, poi a ognuno le proprie scelte. Personalmente più che darla di traverso a Salvini, vorrei tanto che i poteri che veramente contano in questo Paese e che lo usano come burattino (come tutti quelli prima di lui) la prendessero finalmente in quel posto. 
Questo non solo sarebbe un successo che mi farebbe veramente sprizzare di gioia in tutti i pori, ma l'inizio di una vera svolta. 
Cosa purtroppo però ancora impossibile in questo Paese, come dimostrato dal fallimento della mia ultima iniziativa politica e di altre simili naufragate in un recente passato nell'indifferenza quasi totale sia di coloro che leggeranno questo intervento che della stragrande maggioranza degli italiani, preoccupati più di salvaguardare il proprio orticello che di muovere il sedere per far uscire questo Paese dallo schifo in cui è sprofondato ben prima dell'avvento di Salvini & Co.

Yvan Rettore

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