domenica 12 maggio 2019

DONNA "USA E GETTA"

Nel mio lavoro ho la fortuna di conoscere persone molto diverse per cultura, professione ed esperienza di vita.
Ieri, un mio allievo di mezza età mi ha rivelato che intende separarsi da sua moglie, una cubana di poco più di 30 anni con la quale ha avuto un figlio oggi dodicenne.
Lui gode di una posizione lavorativa invidiabile che gli consente di portare a casa uno stipendio notevole, mentre lei che di professione è estetista ha trovato da poco lavoro grazie a lui.
Mi ha detto che lo ha fatto perché intendendo separarsi da lei, poi potrà darle meno soldi del previsto per il mantenimento.
Lui ovviamente non si fa mancare nulla: viaggi, uscite con amici, investimenti, progetti di acquisti....
Mentre a lei tutto questo è precluso, perché anche se ora lavora è chiaro che la bilancia finanziaria del nucleo famigliare pende in favore del marito.
Lui poi per giustificare il suo comportamento ha detto che lei non ha voglia di lavorare, come del resto tutti i cubani che sono sprovvisti secondo lui della cultura del "fare".
Personalmente, trovo squallido questo atteggiamento materiale da parte sua e tutto questo si riduce a vederlo sempre stressato, privo di sorriso e probabilmente anche infelice.
Vorrebbe perfino che suo figlio gli somigliasse, mentre questi si trova meglio con la madre che non lo stressa e gli lascia i suoi spazi da bambino.
Questa situazione mi ha fatto pensare a cosa è diventata la nostra società, in cui ogni rapporto si monetizza, se non fai del lavoro il centro assoluto della tua vita non sei degno di considerazione e se non riesci a spendere certe somme di denaro finisci con l'essere escluso socialmente.
E' davvero triste considerare la vita in questo modo, direi perfino avvilente.
Ma una cosa che personalmente mi ha rivoltato è che quest'uomo è andato a Cuba per andare a prendersi una donna di bella presenza e probabilmente disinibita a livello sessuale.
Una donna utile per appagare i suoi desideri e piaceri senza tener conto però che si tratta di un essere umano con un cervello, delle emozioni, dei sentimenti e un'istruzione.
Quando questa persona ha cominciato ad esternarli allora il bel castello di opportunismo e ipocrisia del marito ha preso a scricchiolare e quindi ora lei non gli serve più.
A maggior ragione perché nella cultura del popolo cubano, come di tutti i latinoamericani, il lavoro non è la componente primordiale dell'esistenza che dev'essere costituita anche di valori legati alla solidarietà, alla condivisione e all'allegria nel vivere i momenti belli che ci può presentare la vita in questo mondo.
E che male c'è in tutto questo?!
Che male c'è a ritrovare una sana pigrizia, a vivere l'esistenza con ritmi lenti e ad apprezzare tutto ciò che di bello essa ci presenta ogni giorno?!
E' stando insieme che la vita socialmente e individualmente diventa più bella e serena da vivere e non diventando degli automi schiavi del denaro e di un opportunismo conseguente che alla fine della fiera si rivela solo distruttivo per se stessi e per gli altri.


Yvan Rettore


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