lunedì 5 agosto 2024

PERCHE' NON INTRODURRE UN PATENTINO DI CANDIDABILITA' ED ELEGGIBILITA'?

 Ormai è assodato che nella nostra democrazia, sempre più di facciata e formale, la mediocrità e la mancanza cronica di competenze e conoscenze della cosa pubblica sono la norma anziché l'eccezione.

Risulta davvero impressionante constatare la presenza di un numero imponente di individui incapaci nelle nostre istituzioni sia a livello di cariche elettive che di personale pubblico.

E a pagarne le conseguenze è ovviamente l'insieme della collettività, costretta perfino a dover subire l'arroganza e l'indisponibilità di gran parte di una classe dirigente che non la rappresenta per nulla e si limita nella maggior parte dei casi a difendere a spada tratta (e nemmeno tanto velatamente) gli interessi di pochi privilegiati appartenenti ad un'élite indifferente alle sorti dei più.

Questa involuzione causata sia dalla scomparsa delle scuole di partito che dal M5S che ha avallato che qualsiasi cittadino può candidarsi ad amministrare la cosa pubblica, ha portato a ruoli di (ir)responsabilità istituzionale una massa di individui che stanno arrecando sempre più danni all'insieme del Paese.

Tanto è vero che la politica viene vista dalla maggioranza della gente comune soprattutto come un'attività in cui coloro che ne sono interpreti riescono ad affermarsi, mentre nella vita professionale non riuscirebbero di certo a brillare e risulterebbero piuttosto mediocri quanto insignificanti.

E visti i fatti di questi anni, direi che non hanno tutti i torti.

Detto questo, forse non sarebbe una cattiva idea cominciare a verificare in modo preliminare se chi si presenta alle elezioni (e in particolar modo per chi aspira a voler ricoprire incarichi istituzionali) sia davvero in possesso di una preparazione politica, generale ed istituzionale sufficienti per rappresentare adeguatamente il popolo sovrano (concetto che ormai appare quasi ridicolo e superato visto lo stato penoso in cui versa attualmente la nostra democrazia).

Visto che per guidare un qualsiasi mezzo mobile a motore o per accedere all'Università è obbligatorio detenere un titolo che lo consenta previo un esame di abilitazione, perché non applicare tale obbligo a chiunque intenda presentarsi alle elezioni?

Sarebbe fondamentale che chiunque aspiri a gestire la cosa pubblica o intenda limitarsi ad un incarico rappresentativo nelle istituzioni dovesse superare un esame preliminare orale e scritto in grado di verificare le conoscenze, competenze ed eventuali esperienze utili a tale scopo.

Chi dovrebbe organizzarlo e attuarlo?

Ovviamente il Ministero dell'Istruzione attraverso l'impiego di personale didattico adeguatamente preposto a tali funzioni e incaricato di preparare a livello locale esami sempre differenziati per ogni tornata elettorale da una parte e di definire i componenti di una giuria di valutazione i cui nomi verrebbero svelati pubblicamente soltanto 48 ore prima dell'esame al fine di evitare eventuali tentativi di corruzione degli stessi dall'altra.

A chi potrebbe storcere il naso per i costi che potrebbe comportare l'introduzione di tale misura, rispondo che è preferibile affrontarli perché sarebbero una spesa irrisoria rispetto ai danni finanziari e materiali che finora hanno arrecato (e continuano ad arrecare) al Paese amministratori e rappresentanti istituzionali incapaci ed inconcludenti.

In fondo siamo noi cittadini, ormai ridotti allo stato di sudditi, che manteniamo questi individui e quindi perché non esigere che abbiano le credenziali sufficienti per poter ricoprire incarichi istituzionali che influenzano le sorti di tutti noi?

Del resto quanti fra gli amministratori pubblici e politici eletti attuali riuscirebbero effettivamente a passare un simile esame?

Personalmente, sono convinto che soltanto una ristretta minoranza ce la farebbe.


Yvan Rettore





 

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