lunedì 3 giugno 2024

COME UN CIARLATANO PUÒ TRASFORMARSI IN UN ESPERTO CREDIBILE

 Grazie alla tecnologia oggi la diffusione della conoscenza appare illimitata e il flusso quotidiano di dati e informazioni risulta essere incessante.

Il genere umano dovrebbe quindi aver acquisito un livello intellettivo e una capacità di elaborare concetti propri superiori rispetto al passato.

Invece purtroppo sta avvenendo esattamente l’opposto.

Tutto corre così veloce che la gente comune anziché dedicare tempo ed energie utili alla conoscenza, mediante la consultazione approfondita di ricerche e di conclusioni avvallate da professionisti esperti ed autorevoli nei propri settori di attività, preferisce limitarsi alla logica dei social, ovvero del “tutto e subito”, che si traduce nel leggere dei post buttati qua e là un tanto al chilo, vedere immagini ad effetto ed ascoltare video di qualche minuto che hanno come unico scopo quello di colpire in modo efficace la curiosità e soprattutto l’emotività degli utenti che li considerano come attendibili.

Questi soggetti perdono progressivamente la capacità di soffermarsi sui contenuti (comunque molto limitati, parziali ed approssimativi) di ciò che vengono loro inoltrati finendo col risultare “spugne” passive sempre pronte a ritenere affidabili e corrette le immagini e gli slogan che ormai risultano essere gli unici mezzi accettabili per acquisire delle conoscenze su determinati argomenti e che quindi restano superficiali e spesso inesatti.

Ciò comporta l’uccisione dello spirito critico che contraddistingueva fino ad un recente passato una persona realmente acculturata da una ignorante, fenomeno che oggi sta omologando il genere umano in un declino intellettivo davvero preoccupante con il quale qualsiasi potere o mente malintenzionata può e potrà giocare a piacimento per imporsi e trarne profitti.

Grazie soprattutto ai social e alla diffusione della società dell’immagine a scapito di quella dei contenuti (la cui redazione e diffusione dovrebbe essere prerogativa esclusiva di coloro che ne sono gli autorevoli rappresentanti), si sta assistendo all’affermazione di loschi figuri e all’emergere di forze politiche che fondano la loro essenza prevalentemente sul complottismo generato da vere e proprie bufale.

In tal modo i ciarlatani hanno trovato un terreno estremamente fertile in cui poter riuscire a trovare un posto al sole.

Si tratta nella maggior parte di personaggi mediocri ed inconcludenti ma che attraverso la diffusione manipolata, superficiale e parziale di determinate realtà riescono a crearsi una corte numericamente importante di proseliti pronti a credere a spada tratta alle loro panzane.

E il mezzo migliore per farcela è come sempre quello di incutere e spargere paure infondate su determinati argomenti sfuggendo ovviamente da ciò che raccontano le opere e le ricerche degli esperti più autorevoli in materia.

Non a caso questi individui hanno diversi profili su tutti i social e martellano di continuo la rete diffondendo le loro fantasie e bisogna dire che vi sono diversi temi da cui attingere a piene mani per alimentare simili operazioni: dalle scie chimiche ai cambiamenti climatici, dalle teorie sulla Terra piatta agli ufo, dai transgender alle nuove forme di alimentazione e via discorrendo…

Si creano così legioni di fedeli assoluti del dogma diffuso dal ciarlatano di turno che abilmente è riuscito a turlupinarli e che riesce così a trarne vantaggi in termini di immagine e di possibilità di riuscire ad emergere dalla propria mediocrità per poter sfondare magari in politica o in altri scenari che prima di allora gli erano preclusi.

La massa critica, quella che dovrebbe consentire un’evoluzione positiva e costruttiva della società, viene così soffocata da un rimbecillimento collettivo che si traduce in azioni blande e a tratti ridicole di proteste contro la degenerazione ormai in atto da tempo della nostra civiltà.

Lotte cruciali come quelle per i diritti del popolo degli “invisibili” (gente che vive al di sotto della soglia della povertà, disabili, mendicanti e altri indigenti), per l’adozione di politiche veramente efficaci per preservare la qualità dell’ambiente, per superare le iniquità sociali e contro il crimine organizzato che di fatto si è ormai “istituzionalizzato” in tale contesto appaiono secondarie e vanno a vantaggio del mantenimento di un sistema di oppressione che continua a salvaguardare e ad accrescere i privilegi di un ristretto gruppo di persone a scapito di una massa di individui ormai incapaci di reagire per invertire tale tendenza.

Ormai si può proprio dire che soltanto una componente sempre più risicata della popolazione riesce ancora ad elaborare concetti propri tali da consentirle di pensare ancora con la propria testa.

Persone che hanno una capacità di critica dell’esistente fondata sulla conoscenza e non limitata alla lettura pilotata di “supposte” informative parziali e superficiali che di fatto hanno ben poco a che fare con la realtà oggettiva delle cose ma moltissimo con personaggi autoreferenziali e malati di un insano protagonismo che serve soltanto ad alimentare il loro ego smisurato quanto dannoso per i più.


Yvan Rettore





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