Da ieri sono iniziati i festeggiamenti del Santo Patrono di
Veglie che culmineranno nel prossimo fine settimana con tutta una serie di
iniziative.
Non intendo sindacare sulla qualità di queste ultime perché
il lavoro che viene impiegato da coloro che le attueranno merita comunque
sempre rispetto.
La questione è semmai un’altra e consiste nel fatto che si
poteva fare davvero di più.
Specie stavolta, col cambio di passo che si sperava
attraverso la nomina recente della nuova Giunta Comunale.
Invece, si nota che permangono carenti le iniziative davvero
aggregative.
Al di là della corposa offerta musicale, non si capisce se vi
saranno spazi adibiti per consentire al pubblico di ballare.
Perché se così non fosse sarebbero manifestazioni piuttosto
riduttive destinate unicamente all’ascolto ma non ad un coinvolgimento maggiore
e quindi più stimolante della platea di spettatori.
È d’altra parte piuttosto deplorevole che non sia stata
destinata un’area in cui far confluire un numero significativo di bancarelle
con una presentazione e degustazione di prodotti tipici locali.
In un periodo in cui cominciano ad affluire diversi turisti
nei B&B locali, ritengo che sia davvero una bella occasione persa per far
conoscere meglio il nostro territorio e le sue peculiarità, utili anche allo sviluppo
turistico ed economico del Paese.
Non è manco stata pensata un’offerta più ricca di giochi ed
attività ricreative in grado di consentire soprattutto ai più giovani (ma non
solo) di sfogare le loro doti in prove di abilità che non rientrano nelle
solite attività sportive.
Infine, il fatto che non sia stata prevista una tavola calda
all’aperto in cui poter cenare scoprendo specialità tipiche locali, ritengo che
sia una carenza piuttosto seria di questo evento.
Sono proprio questi momenti ad essere quelli maggiormente
aggregativi e piacevoli all’interno di manifestazioni di questo tipo, perché
costituiscono momenti in cui il dialogo, l’allegria, la spensieratezza e i
nostri sensi possono fondersi per regalarci ricordi indelebili oltre che l’occasione
di conoscere gente nuove e di rivedere conoscenti, parenti e amici con calma e
senza la fretta e gli impegni della vita quotidiana.
Sinceramente sono poco fiducioso nel credere che le realtà attualmente
attive nell’organizzazione di questo evento possano un giorno introdurre questi
elementi che dovrebbero rappresentare la normalità e non l’eccezione.
Però sarebbe bello che la cittadinanza cominciasse a
rivendicare presso di loro che almeno parte di queste possano concretizzarsi negli
anni a venire.
Perché in caso contrario, non lamentiamoci se poi la
partecipazione rischierà di essere piuttosto ridotta a vantaggio di entità
esterne a Veglie che sono in grado di offrire da anni una serie di iniziative ben
più coinvolgenti ed aggregative.
C’è bisogno di stare insieme, di comunicare, di dialogare
per ritrovare un senso di comunità oggi in gran parte smarrito e che faceva
stare bene le generazioni che ci hanno preceduto, nonostante fossero più povere
materialmente di quelle attuali.
Prof. Yvan Rettore
Portavoce Centro Culturale Carmelo Bene
Via Roma, 10
73010 Veglie (LE)