mercoledì 1 febbraio 2023

LE TV COMMERCIALI STANNO UCCIDENDO LA TELEVISIONE

Le TV commerciali sono sempre state dipendenti dai clienti che pagano la pubblicità che trasmettono. 

Ciò che conta più di tutto nelle trasmissioni che diffondono è la ricerca costante dell'audience (che consente agli sponsor di avere una garanzia diffusa di visibilità dei loro prodotti e/o servizi) perché se non ci riescono rischiano di perdere il sostegno finanziario di quei clienti che le usano per farsi pubblicità. 

Quindi la qualità dei programmi, i contenuti e la verità di ciò che viene propinato dai loro canali appaiono secondari rispetto a questo aspetto fondamentale per la loro stessa sopravvivenza. 

Non è un caso infatti che la provocazione ad oltranza, il trash, il lavare i panni sporchi in pubblico, la disinformazione e la mediocrità come valore base per qualsiasi conduttore (salvo qualche rarissima eccezione) regnino sovrani in quelle emittenti. 

Di conseguenza, pur di mantenere alti o incrementare i dati di ascolto, è meglio dire una bugia che la verità, è preferibile diffondere uno scandalo in diretta che garantire il rispetto dovuto alla privacy delle persone coinvolte, è prioritario alimentare i litigi e gli scontri verbali e diffondere soltanto i dogmi del neoliberismo e della propaganda yankee evitando di dare troppo spazio (che si riconosce unicamente per dare una parvenza di pluralismo di facciata ma non di sostanza) a chi li mette in discussione. 

Risultato: una TV generalista alla quale si è purtroppo accodata integralmente da tempo anche la TV di Stato (già lottizzata dai partiti) che risulta di uno squallore impressionante e che è incapace di rinnovarsi e di proporre programmi davvero interessanti e divertenti perché limitata dagli stessi elementi che la mantengono in vita, ovvero la pubblicità e gli sponsor. 

Non è un caso che sempre meno gente guardi la TV e/o non segua più programmi che ormai sono un vero e proprio insulto all'intelligenza.


Yvan Rettore



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