domenica 25 settembre 2022

TRA POCO ANDRO' A VOTARE...


Tra poco andrò a votare.
E siccome non sarà come andare al Bar Sport o in Piazza dove si sparla e si critica le scelte di chiunque, il mio voto resterà comunque segreto.
E' un dovere farlo, perché sono morte decine di migliaia di persone per riuscire a portare la democrazia in questo Paese.
E sono cosciente che non basterà una delega in bianco (che significa che nessun eletto sarà costretto a dimettersi nel caso violi le promesse fatte in campagna elettorale) per cambiare il Paese, perché per farlo dovremmo muovere il culo tutti quanti insieme mentre invece noto che a batterci davvero per i diritti in Italia siamo e restiamo comunque sempre in pochi perché la stragrande maggioranza segue il grande motto italico: "Vai avanti tu, che dopo ti seguo".
Lo noto nelle battaglie per l'ambiente e per i disabili, non soltanto nel territorio dove vivo ma anche altrove dove vi sono colleghi impegnati in altre lotte in cui si ritrovano altrettanto isolati.
D'altro canto, in democrazia ogni voto va rispettato, essendo però consapevoli che non si può pensare ingenuamente che 600 persone elette potranno cambiare davvero il Paese.
Anzi, quest'ultimo potrà cominciare ad evolvere soltanto se verso gli eletti più onesti e sensibili vi sarà un sostegno reale e concreto di tantissimi cittadini nelle cose che vorranno intraprendere per il bene del Paese.
E questo al di là degli schieramenti o dei colori politici di appartenenza.
Se invece si continuerà a credere che è soltanto delegando che il Paese potrà evolvere, continueremo a credere ad una versione distorta della democrazia in grado di affermare invece il suo contrario, ovvero un'oligarchia di fatto.
In quanto alle astensioni, non sono un'espressione di democrazia, ma soltanto di menefreghismo per la cosa pubblica e/o di irresponsabilità nei confronti dei propri doveri civili che ogni cittadino assume qualora decida di continuare a far parte di una comunità nazionale determinata.
Ai fanatici dell'astensionismo, vorrei ricordare che tale comportamento favorì in modo decisivo l'ascesa del nazismo in Germania e di altre dittature nel mondo e che, prove matematiche alla mano, favorisce il mantenimento di una casta di partiti al potere come avviene ormai da parecchi lustri in diverse democrazie liberali: britannica, francese, svizzera, statunitense, ecc...
Meno gente vota, meno voti ha bisogno un partito per entrare in Parlamento ottenendo in definitiva un numero di seggi ben superiore a quello che è il suo reale consenso sull'insieme del bacino elettorale.
I tantissimi ragazzi che lottarono con le armi in pugno per ridarci la democrazia nel 1945 non si sacrificarono mai per questa antitesi della democrazia!
E quindi andrò a votare tra poco anche per l'assoluto rispetto che comunque meritano oggi, domani e per sempre.

Yvan Rettore

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