martedì 18 gennaio 2022

LA VIA DELL'ESILIO

Se entro l'estate prossima questo paese non tornerà alla normalità, penso che valuterò l'idea di trasferirci in Spagna, almeno per un certo periodo.

Vedo che la stragrande maggioranza degli italiani non sta reagendo ai soprusi continui di un governo disastroso per il paese, preferendo una vita di sudditi e di pecore che difendere a tratta la loro dignità e cittadinanza.
Fra i pochi che stanno lottando vedo una grande frammentazione e tanti (troppi) personaggi ed entità politiche che stanno strumentalizzando questo periodo per fini sceltirali.
Quelli come me, che vorrebbero davvero attivarsi per realizzare un grande blocco politico unitario e senza nessuna ambizione di affermazione politica, sono ridotti al lumicino, non vengono ascoltati e quindi isolati.
D'altro canto, la magistratura agisce a rilento e comunque siamo ben lontani dai tempi del protagonismo che ebbe durante "Mani Pulite".
Finora ha fatto solo il solletico alla classe dirigente di questo paese.
Chiesa e sindacati sono ormai allineati col nuovo regime.
Quindi cosa rimane?!
Detto questo, non vedo cosa dovrei restare a fare in un paese dove da una la stragrande maggioranza accetta passivamente l'affermazione di un autoritarismo del tutto ingiustificato e mortificante per la vita individuale e collettiva di ognuno di noi e dall'altra perché dovrebbe continuare a lavorare per volare con le mie tasse un potere politico arbitrario e lesivo per tutti noi.
A questo punto, se non vi sarà un'evoluzione verso un radicale cambiamento di rotta a breve, è evidente che per soggetti come me, la via dell'esilio rimane l'unica scelta possibile.

Yvan Rettore

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