giovedì 13 febbraio 2020

IL PROCESSO AL "MARTIRE" SALVINI E' DOVEROSO IN UNO STATO DEMOCRATICO

Intanto, bisognerebbe ricordare che questo Parlamento è ancora legittimo e lo resterà fino al termine della legislatura in corso.
In quella sede, la Lega pesa per il 17% e anche se in Italia si continua a credere che la politica debba ridursi a colpi di sondaggi (svolti in gran parte in modo poco serio e credibile), quello rimane l'unico dato di fatto accertato sul quale la politica istituzionale dove concentrarsi.
Sul fatto poi che Salvini giocherà la carta del "martire" è tutto fumo e niente arrosto, perché oltre al fatto che le piazze che conta di gremire finora non sono mai state veramente piene (si può giocare molto bene su numeri fasulli e su manipolazioni ad hoc delle telecamere di ripresa per far credere il contrario, ma poi la realtà dei fatti rimane sempre la stessa) l'aumento a livello di sondaggi della Lega e nelle ultime tornate elettorali è dovuto essenzialmente al travaso di voti di Forza Italia verso la Lega, in quanto i simpatizzanti della Destra non si ritrovano più nel Partito agonizzante di Berlusconi, ma non sono nemmeno interessati ad orientarsi verso Fratelli d'Italia in quanto la considerano una formazione poco credibile per rappresentarla a livello nazionale e ancor di più nel Nord del Paese.
Inoltre, vi sono dissidi interni crescenti nella Lega specie nelle regioni del Nord per avere di fatto abbandonato il federalismo che ne costituiva uno dei cardini fin dalla fondazione e avere imposto il sovranismo come unica visione possibile e accettabile.
Questa virata non va giù soprattutto a Veneti e Lombardi, i quali minacciano di fare una ulteriore scissione dopo quella operata senza successo anni fa dal ex sindaco di Verona.
Detto questo una esplosione effettiva di consensi della Destra nel Paese non c'è.
E poi "l'effetto piazze" oggi viene usato magistralmente anche dalle "Sardine" che canalizzano benissimo l'antisalvinismo nel Paese e finora questa operazione orchestrata molto bene con l'appoggio indiretto del PD sta riuscendo piuttosto bene.
Infine, in Italia, piaccia o non piaccia esistono una Costituzione, dei trattati internazionali e delle leggi che la magistratura ha il compito di far rispettare a tutti i cittadini senza distinzioni. Quindi se un cittadino infrange la legge, deve essere perseguito e condannato.
A maggior ragione deve esserlo un politico che ha ricoperto un incarico istituzionale le cui decisioni hanno avuto ricadute sull'insieme della collettività nazionale.
Se perdiamo di vista questo aspetto fondamentale di ogni democrazia e accettiamo che vengano fatti "giochi di convenienza e reciproci favori" alle forze politiche in barba al sistema giudiziario, allora daremo spazio all'avvento di un sistema oligarchico che troverebbe in questo caso piena legittimazione nei fatti.


Yvan Rettore


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