sabato 2 settembre 2017

CROLLO DELL'ITALIA ENTRO 10 ANNI?! MA PER FAVORE!

Secondo una ricerca svolta da un certo Roberto Orsi (studioso italiano che opera presso la "London School of Economics" di Londra), entro 10 anni l'Italia crollerà del tutto. 
A parte il fatto che l'autore non spiega affatto come si tradurrà questo presunto crollo, la cosa più singolare è vedere con quanta soggettività e superficialità ha affrontato la questione, tralasciando da una parte tutti i dati e elementi che potevano contrapporsi alle sue tesi e limitandosi ad analisi fondate su parametri conformi ai dogmi neoliberisti dominanti dall'altra. 
Innanzitutto è doveroso ricordare a questo signore che l'Italia ha vissuto periodi ben peggiori di questo e si è sempre rialzata: dai due dopoguerra agli anni '70 quando l'inflazione arrivò nel nostro paese a superare perfino il 25%! D'altro canto, ci sono paesi considerati più efficienti del nostro come ad esempio la Germania che sono andati per ben tre volte in bancarotta, mentre il nostro non è mai arrivato ad uno stadio simile (e anche nella situazione attuale siamo ben distanti da uno scenario così catastrofico). 
L'autore quindi dimostra nel suo articolo non soltanto di non conoscere il nostro paese, ma sottovaluta volontariamente dei dati che fanno ancora oggi dell'Italia un paese di cui non si può assolutamente fare a meno nel mondo capitalista attuale. Infatti, se crollasse l'Italia, la Germania la seguirebbe subito dopo e a ruota buona parte del mondo occidentale. 
Invece di muovere critiche ad un paese che comunque rimane la seconda potenza manifatturiera d'Europa (e fra le prime dieci del mondo), leader in molteplici settori di attività e primo paese dell'UE per export, consiglierei al signor Orsi di vedere com'è messa la GB (solo per fare un confronto con la tanto disastrata situazione italiana): produzioni manifatturiere indigene ridotte al lumicino (sarebbe interessante chiedere ai consumatori europei quanti prodotti britannici conoscono e acquistano regolarmente), povertà dilagante fuori dall"isola londinese" (in cui permangono comunque zone di forte degrado sociale e bande criminali che terrorizzano interi quartieri, fenomeno comune alla maggior parte delle città del Regno Unito), precariato come regola nel mondo del lavoro, costo della vita astronomico e insostenibile per la maggior parte dei nuclei famigliari, sistema pensionistico e sanitario fatti letteralmente a pezzi fin dai tempi della Thatcher, indebitamento a livelli record della classe media e un'economia fondata esclusivamente sul petrolio e gas del Mare del Nord e sulle speculazioni della City di Londra (basterebbe un crack di alcune banche in difficoltà come sono da tempo alcuni colossi come la Deutsche Bank e l'intera economia britannica andrebbe a catafascio). 
Quindi, prima di fare tante analisi per lo più soggettive sull'Italia e sulla classe politica italiana (quelle all'estero sono di livello altrettanto scadente) ritenendola ingenuamente la principale responsabile della situazione attuale, l'autore farebbe meglio a guardare come stanno le cose nel paese in cui vive! E con questo non intendo affatto dire che in Italia si stia bene (anzi!), ma trovo personalmente insopportabile che all'estero vengano a darci lezioni e a sputare sentenze così superficiali e distanti dalla realtà complessa del nostro paese!

Yvan Rettore


N.B. Link dell'articolo criticato: https://www.fattidalweb.com/2017/06/28/da-londra-rivelazione-choc-massimo-10-anni-e-litalia-sara-una-nazione-finita/


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