martedì 9 maggio 2017

MACRON HA UN CONSENSO REALE DEL 43%! E QUALE SARA' IL CONSENSO CHE OTTERRA' IL SUO MOVIMENTO ALLE PROSSIME LEGISLATIVE?!

Tutti i media hanno esaltato il successo di Macron al 66%, ma poi se vai a vedere i dati reali, a fronte di un'astensione e di una somma di schede bianche pari ad oltre il 35%, il suo consenso reale nel paese è pari al 43%!
Mentre, fra gli astenuti e le schede bianche vi sono una buona parte degli aderenti di "France Insoumise", il movimento di Sinistra guidato da Mélenchon, i voti ottenuti da Macron sono per una buona metà frutto di una reazione dell'elettorato tesa ad impedire l'ascesa della leader neofascista Marine Le Pen alla massima carica dello Stato.
Il rischio concreto (e sempre più probabile) è che alle prossime elezioni legislative Macron si ritrovi a dover contare sui voti di un movimento (ora si chiama "République en Marche") che non andrà oltre un quarto dell'elettorato.
Da una parte l'ecatombe elettorale del Partito Socialista unita alle debolezze del resto della Sinistra, potrebbero avvantaggiare il movimento di Mélenchon proiettandolo oltre il 20%. Forte della coerenza dimostrata nel non appoggiare il voto di reazione a sostegno della candidatura di Macron, Mélenchon ora sta mettendo in discussione l'alleanza elettorale preliminare che aveva previsto col PCF, perché è consapevole che forse in questo momento potrebbe diventare la più importante forza politica della Sinistra francese e diventare un elemento determinante per la costituzione del governo del paese.
La Destra tradizionale (la "Ligue des Républicains") sembra invece allo sbando perché minata da troppi personaggi smaniosi di impadronirsi di un partito che non riesce più ad avere una guida in grado di garantire unità e continuità di fronte alle ormai imminenti scadenze elettorali. E il problema non è soltanto rappresentato dalle disavventure giudiziarie di Fillon e consorte, ma molto più profondo e radicato. Se questa impasse non verrà superata, il partito rischia di scendere ben al di sotto del 20% ottenuto dal suo candidato alla presidenza. Tuttavia, anche in caso di crollo elettorale, non è escluso che i voti della Destra possano diventare determinanti per la formazione di una coalizione di governo e sbarrare così la strada alla Sinistra radicale di Mélenchon.
Rimane la Destra estrema rappresentata dal "Front National" di Marine Le Pen che non riesce a schiodarsi da un risultato che vada oltre un quinto dell'elettorato e col quale comunque Macron non vorrà mai concludere alcun accordo di governo. Operazioni di facciata (cambiamento di nome, mutamenti nell'organizzazione del partito e altre riforme interne) sembrano del tutto inefficaci nel fare dimenticare agli elettori che questa forza politica è stata fondata da un neofascista e tuttora si basa su ideali e progetti che richiamano chiaramente ad una ideologia che nulla ha a che vedere con la democrazia e i diritti civili che ne sono il corollario essenziale. In quest'ottica appaiono del tutto inutili queste manovre tese ad attirare parte dell'elettorato della Destra repubblicana e sembrano avvitare il partito in una posizione da cui non si vede alcuna via d'uscita.
Detto questo, ritengo che Macron dovrà molto probabilmente fare un accordo di governo e penso che la scelta più ovvia (col benestare di Bruxelles e dei grandi potentati della grande finanza mondiale) si orienterà verso la Destra tradizionale e questo anche se quest'ultima dovesse uscire drasticamente ridimensionata dalle urne.
La continuità del sistema è assicurata. 
Comunque vadano le cose!

Yvan Rettore






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