lunedì 8 luglio 2024

VIVE LA FRANCE!

La vittoria della Sinistra, la risurrezione del Centro e la sconfitta dell'Estrema Destra nelle ultime elezioni legislative francesi hanno dimostrato la coscienza civile e la maturità democratica del popolo francese.

Ora le prospettive sono di realizzare una coalizione tra il "Front Populaire" e i centristi che non appare affatto scontata ma che rimane l'unica soluzione percorribile per assicurare il mantenimento di un esecutivo in grado traghettare la Francia almeno fino alle prossime elezioni presidenziali del 2027.

La Sinistra estrema formata sia da "France Insoumise" che dai comunisti e alcuni membri più radicali del PS influenzerà non poco le scelte del prossimo governo in particolare sul piano sociale, in netta contrapposizione con le misure che contraddistinguono ormai l'establishment oligarchico e guerrafondaio di Bruxelles.

E questo potrà costituire un bene in una UE in cui gli stati membri agiscono sia in quest'ambito che in quello fiscale in ordine sparso mentre appaiono piuttosto compatti quando si tratta di sottomettersi ai diktat di Washington sia in ambito bellico che diplomatico.

I risultati di questa tornata elettorale in Francia possono far sperare che qualcosa possa cominciare a muoversi a livello comunitario anche su questi temi che toccano il tenore di vita di ogni singolo cittadino quotidianamente e che risultano quindi essere molto più sensibili all'elettorato.

Questo perché la Francia rimane comunque un Paese con un peso politico fondamentale a livello internazionale e ancor di più in ambito continentale.

I risultati delle elezioni francesi ma anche di quelle inglesi (nonostante che il Regno Unito non sia più membro della UE) segnano una importante battuta d'arresto all'espansionismo nazionalista e postfascista registrato in quest'ultimo periodo in Europa, intriso dei soliti slogan intolleranti e qualunquisti peculiari di un'Estrema Destra che conosce soltanto la strategia della diffusione della paura ad oltranza per far leva sulle emotività delle frange più sensibili e meno acculturate della popolazione.

I francesi però, essendo generalmente più acculturati di noi italiani e con un senso affermato di nazione fondata anche su pilastri sociali irrinunciabili hanno dimostrato che si possono fare scelte più costruttive e diverse rispetto al populismo stancante di uno schieramento destroide che non riesce a superare i dogmi tipici di un'ideologia ancora in gran parte saldamente ancorata alle tragiche ed inconcludenti esperienze politiche del secolo scorso.

I transalpini hanno preferito evitare di ripetere nel loro Paese il fallimento di ciò che sta purtroppo avvenendo in Italia, in cui tutto appare ormai decadente quanto inconcludente a fronte di uno Stato sempre più vessatorio nei confronti della stragrande maggioranza dei cittadini e comunque incapace di fornire prospettive evolutive concrete ad un popolo che sta sempre più invecchiando e rassegnando in gran parte ad un drammatico quanto (apparentemente) irresistibile declino.

Appare inoltre innegabile che la sconfitta del Rassemblement National comporterà un isolamento maggiore del nostro Paese sullo scacchiere europeo e ancor di più sul piano internazionale, in cui risultiamo ormai incapaci di avere una politica estera che non sia completamente asservita ai diktat di Washington e Bruxelles.

E chissà che questo aspetto non ci faccia finalmente reagire prendendo esempio proprio dai francesi che ancora una volta hanno saputo dire basta alla prospettiva di affermazione di uno schieramento che avrebbe sancito una sicura involuzione della "République".

Quindi, "Vive la France"!


Yvan Rettore









sabato 6 luglio 2024

IL SIGNIFICATO DELLO SCIOPERO CULTURALE ESTIVO DEL CENTRO CULTURALE CARMELO BENE DI VEGLIE

 

Fino al prossimo mese di settembre il Centro Culturale Carmelo Bene di Veglie sarà in “sciopero culturale estivo”.

Per capire il senso di questo termine, partiremmo da questa bellissima definizione del concetto di cultura espresso da uno dei più grandi intellettuali che l’Italia abbia mai avuto, Antonio Gramsci:

“Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri (…) cosicché essere colto, essere filosofo lo può chiunque voglia.”

Ad un primo approccio, la rassegna degli eventi estivi vegliesi dal titolo “E-state in Cultura” appare piuttosto in contrasto con questa definizione di cultura e questo per diversi motivi.

Sicuramente vi sono eventi di un certo spessore e riconosciamo che vi è stato uno sforzo importante dell’attuale amministrazione nell’organizzarli e quindi proporli alla cittadinanza vegliese.

Tuttavia, e al di là dei giudizi di ognuno di essi che spetterà soltanto al pubblico esprimere attraverso la propria partecipazione si possono già rilevare diverse criticità nella programmazione di tali iniziative.

Prima di tutto è utile premettere che queste ultime non sono affatto gratuite in quanto sono state comunque finanziate dai cittadini e che gli stessi organizzatori non hanno quindi incontrato difficoltà a reperire e a gestire i fondi disponibili come ritenevano più opportuno.

Cosa che non si può certo affermare in merito al nostro Centro che non soltanto si autofinanzia completamente ma fornisce anche gratuitamente ogni servizio proposto, sia esso attinente ad un evento, sia esso relativo ad iniziative formative.

Detto questo ci si sarebbe quindi aspettati da parte di quest’amministrazione una programmazione ben diversa da quella proposta e invece così non è stato e per le seguenti ragioni:

-        Una quantità enorme di eventi concentrati in poco tempo. In soli due mesi vi sono ben 23 iniziative che spaziano su diversi temi, alcuni dei quali non hanno alcuna o scarsa affinità con la cultura, tipo lo sport, la moda, la sagra di paese di “Gustiamo” e spettacoli che rischiano di rispecchiarla soltanto in modo del tutto marginale.

-        Non vi è una continuità concettuale delle iniziative proposte e si va di pala in frasca. Ovvero un giorno si propone un evento relativo ad un certo settore e il giorno dopo uno relativo a tutt’altro settore, giungendo quindi ad una presentazione di iniziative sconnesse tra loro sul piano dei contenuti e prive di un vero e proprio filo conduttore. Sarebbe stato molto più utile e coinvolgente invece dedicare un certo numero di giorni (tipo proporre una settimana letteraria per poi passare ad una settimana teatrale e via discorrendo…) ad ogni singolo settore. L’amministrazione comunale non essendo vincolata dal numero di partecipanti (al contrario del nostro Centro, in cui questo elemento è cruciale, dovendo interamente autofinanziarsi), non ha ovviamente prestato la dovuta attenzione a questo aspetto e quindi sottovalutato anche il fatto che in periodo estivo l’offerta di iniziative è consistente anche nei comuni limitrofi che quindi risultano concorrenti e non complementari a quelle proposte a Veglie. Inoltre Veglie essendo vicina al mare, i residenti preferiscono di gran lunga nel periodo estivo recarsi sulle località costiere piuttosto che trascorrere le serate in paese.

-        Si ha l’impressione che quest’amministrazione abbia privilegiato la quantità rispetto alla qualità degli eventi. L’importante quando si operano investimenti in qualsiasi settore è infatti proprio quello di privilegiare la qualità rispetto alla quantità di ciò che si propone. Già il fatto di spacciare per “culturali” eventi che non lo sono o risultano esserlo soltanto in modo marginale denota una superficialità in tale approccio da parte di quest’amministrazione. In parole povere, non è la quantità di eventi ad assicurare la partecipazione del pubblico, ma la loro qualità e in questo caso sarebbe stato doveroso anche evitare confusioni di termini che non aiutano a definire ciò che è culturale rispetto a ciò che non lo è. “Divertimento” non fa sempre rima con “Iniziativa culturale”. Anzi. E il compianto Carmelo bene lo sapeva molto bene.

-        Eventi ripetitivi. Vi è la presenza di iniziative già svolte l’anno scorso, col rischio concreto di renderle meno interessanti al pubblico. Se cambiare può comportare alcune incognite è comunque utile e indispensabile farlo per dimostrare un dinamismo maggiore e più concreto nelle proposte che vengono fatte.

Non si capisce poi da parte dell’attuale amministrazione come mai non abbia spalmato determinati eventi (soprattutto quelli culturali) sul resto dell’anno in cui si sono registrati non pochi mesi di inattività, mentre il nostro Centro è risultato invece molto attivo e propositivo con diversi eventi di spessore in diversi ambiti sia culturali che artistici.

Il fatto poi che permanga una perfetta indifferenza della stessa nei nostri confronti ormai non ci tocca più di tanto e si commenta da sola, specie pensando che un’entità del genere dovendo rappresentare tutti i cittadini, dovrebbe evitare di adottare simili atteggiamenti discriminatori ed esclusivi nei confronti di realtà come la nostra che non soltanto si autofinanziano completamente ma forniscono gratuitamente servizi e prestazioni concrete di crescita e emancipazione alla cittadinanza.

Quindi a questo punto contenti a maggior ragione di non essere stati coinvolti nella realizzazione degli eventi in programma di questa estate, abbiamo deciso di definire in modo un po’ provocatorio questa pausa estiva col termine di “sciopero culturale estivo”.

Non certo per affermare una presunta superiorità nei confronti dei diversi protagonisti chiamati a cimentarsi in varie prestazioni durante questo periodo, ma unicamente per il fatto che noi riteniamo che la cultura debba rivestire ben altri significati e presentare ben altri contenuti rispetto ad una kermesse di eventi concentrati in un miscuglio privo di armonia e soprattutto di scopi specifici tesi a far evolvere coloro che intendono fruirne.

Ciò non esclude che parteciperemo ad alcuni degli eventi che reputeremo interessanti e di spessore, perché il nostro Centro non intende essere assolutamente esclusivo ma sempre inclusivo e comunque rispettoso nei confronti di tutti coloro che svolgono il loro lavoro e alimentano la loro passione con impegno e dedizione.

Allo stato purtroppo non ci sembra che ciò sia la prassi da parte delle entità che hanno organizzato “E-state in Cultura”.

Buona estate a tutti!

Ci rivediamo a settembre.

 

Prof. Yvan Rettore

Portavoce ufficiale del Centro Culturale Carmelo Bene di Veglie

 

Anna Maria Russo

Coordinatrice del Centro Culturale Carmelo Bene di Veglie