DI COSA SI TRATTA
Il pasto sensoriale consiste nel consumare il cibo e le bevande in uno stato di isolamento sensoriale progressivo.
FINALITÀ
Lo scopo è di scoprire o riscoprire il cibo e le bevande che si consumano in un modo più ampio, profondo e diverso dal solito percependone diversi aspetti concentrati sulla masticazione, il suono, il tocco senza le mani, la consistenza (riferendosi ai liquidi), le forme, le asperità, ecc…
Questa prova consente di riattivare la sfera della memoria infantile legata al cibo e alle bevande, di scoprirne aspetti nuovi e/o inediti e di concentrare maggiormente la nostra sfera mentale su ciò che ci viene proposto nel piatto o nel bicchiere.
QUANDO
Si può realizzare sia a pranzo che a cena.
COME SI SVOLGE
Prima della preparazione integrale del pasto, ogni partecipante deve indicare eventuali intolleranze alimentari o ritrosie nel consumare eventuali cibi o bevande.
Questo perché nessun partecipante viene informato preventivamente sugli elementi costitutivi del pasto che andrà a consumare.
Il pasto si suddivide in tre fasi di isolamento sensoriale in cui ogni soggetto coinvolto consuma le pietanze sempre bendato e senza toccare mai il cibo:
- Antipasto e primo da consumarsi in isolamento visivo e tattile
- Secondo in isolamento visivo, tattile ed olfattivo
- Dessert in isolamento visivo, uditivo, tattile ed olfattivo.
Ovviamente i partecipanti potranno interloquire tra loro e seguire i suggerimenti che potranno essere indicati dall’orientatore che sarà presente durante tutto il pasto.
MODALITÀ DI ESECUZIONE
Tutto il materiale necessario (bende, stringinaso e tappi per orecchie) verrà messo a disposizione e applicato ad ogni soggetto partecipante dall’orientatore presente.
Il numero di partecipanti dev’essere sempre in numero pari e può svolgersi in due modalità diverse:
a) Con sei persone. In questo caso, tutti i soggetti partecipanti vengono isolati sul piano sensoriale, aiutati e seguiti dall’orientatore e chiamati ad usare esclusivamente le posate per prendere il cibo. I coltelli sono esclusi, in quanto tutto il cibo che necessita di essere spezzettato, verrà tagliato già in cucina. Il vantaggio di questa modalità risiede in un maggiore coinvolgimento dei partecipanti alla prova, sia attraverso il dialogo reciproco che mediante la costruzione di dinamiche di gruppo più spontanee.
b) Con otto persone. In questo caso, vengono definiti due gruppi. Si comincia con quattro persone che partecipano effettivamente al pasto mentre ognuna delle quattro restanti (non in isolamento sensoriale) affiancherà un singolo partecipante imboccandolo e interloquendo con lui/lei per rilevarne emozioni, sensazioni e altro su ogni passaggio dell’esperienza in corso. Una volta ultimato il pasto, i due gruppi si scambiano, ovvero quelli che erano isolati diventeranno accompagnatori di coloro che invece non lo erano. È ovvio che i due pasti saranno diversi. Il vantaggio di questa modalità risiede nel fatto che ci si concentra maggiormente sul piano individuale nello svolgimento dell’esperienza.
DURATA
Ovviamente la durata è maggiore rispetto ad un pasto tradizionale e lo è ancora di più quando vi sono otto partecipanti.
Se un pasto tradizionale dura circa un’ora, un pasto sensoriale può facilmente arrivare al doppio.
Non bisogna però lasciarsi prendere dalla fretta di finire e vivere il tutto con la massima tranquillità e serenità perché in fondo lo scopo più importante di tali momenti è di vivere un momento originale e piacevole che possa essere anche arricchente e coinvolgente.
In modo analogo, il servizio non dev’essere pressante e deve apparire improntato allo svolgimento di mansioni più lente del solito.
FINE DEL PASTO
Una volta terminato il pasto, ogni partecipante (sempre bendato) esprimerà le proprie osservazioni e pareri sull’esperienza vissuta e dirà cos’ha mangiato in ogni portata.
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